sabato 13 dicembre 2014

Riforme: il governo va sotto per emendamento su senatori a vita.

È successo in commissione alla Camera nella votazione di una modifica al ddl riforme che cancella dal testo i cinque parlamentari di nomina del Capo dello Stato. A favore Sel, M5S, Lega e anche una parte della minoranza. Renzi: "Pensano di intimidirci ma non mi conoscono". E i renziani pensano al voto.

“Pensano di intimidirci”, commenta il presidente del Consiglio con i suoi, “ma non mi conoscono: credono di mandarci sotto per far vedere che esistono, anche a costo di votare con Grillo e Salvini”. La guerra di nervi tra minoranza democratica e il premier va in scena a Montecitorio. Oggi è stato approvato con 22 voti favorevoli, 20 contrari e nonostante il parere negativo delgoverno un emendamento, presentato dal deputato della minoranza Pd Giuseppe Lauricella, secondo il quale il futuroSenato dei 100 sarà composto esclusivamente da rappresentanti territoriali, senza senatori a vita di nomina presidenziale. Anche Sel e Forza Italia avevano presentato emendamenti simili che sono stati accorpati. A decidere ora sarà il voto dell’Aula e nel caso in cui questo fosse approvato, si dovrebbe tornare a Palazzo Madama e ricominciare il percorso della riforma costituzionale. “Vedremo se sarà confermato”, ha commentato il ministro Maria Elena Boschi. “Secondo me in politica all’interno di un partito non si manda mai sotto il governo e il suo capogruppo”, ha invece detto il relatore Pd Emanuele Fiano.

A favore hanno votato Sel, M5S, Lega e anche una parte della minoranza Pd. Sarebbe stato determinante il sì dell’esponente di Forza Italia Maurizio Bianconi, che si è espresso a favore dell’emendamento in dissenso dal gruppo. La modifica conferma il Senato dei 100, ma senza quelli del presidente della Repubblica. Assieme all’esponente azzurro, hanno votato diversi deputati Pd: Bindi, D’Attorre, Agostini, Lattuca, Meloni, Pollastrini, Cuperlo, Lauricella. Andrea Giorgis (Pd) si è astenuto mentre il presidente della commissione, Sisto, ha votato contro. “E’ il segnale”, ha detto il bersaniano Alfredo D’Attorre, “che sui punti che non sono centrali bisogna lasciare alla commissione la possibilità di discutere e decidere, dato che stiamo rispettando tutti il principio di non toccare i pilastri”.

“Era un emendamento minimale, tecnico, non politico. L’abbiamo presentato per affermare un principio perché se il Senato deve rappresentare le istituzioni territoriali, i senatori di nomina presidenziale cosa c’entrano? Poiché la scelta del relatore e del governo di proseguire su questa linea non è stata argomentata, abbiamo deciso di andare al voto”, ha detto il deputato democratico Enzo Lattuca a ilfattoquotidiano.it. In precedenza la minoranza Pd aveva ritirato decine di emendamenti e su questo, alla fine, visto che in fondo è una norma poco significativa il deputato aveva “consigliato” al governo e al relatore di rimettersi all’Aula in modo che il voto non fosse poi letto in senso politico, come del resto sta avvenendo.

Esulta Matteo Salvini, segretario del Caroccio: “Col voto determinante della Lega, in commissione alla Camera è stata approvata l’abolizione dei senatori a vita. Bene! E se si dimettessero anche Monti e compagni, non sarebbe male”, ha scritto su Twitter. “La soppressione dei senatori a vita è non solo una buona notizia rispetto ad un istituto di per sé anacronistico, ma è anche il superamento di una situazione anomala nella quale, senza consenso popolare, figure che avrebbero dovuto essere super partes hanno – a volte – giocato un ruolo di parte, determinando la vita politica nazionale al di là delle scelte democratiche degli elettori”, ha detto Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera. “L’approvazione dell’emendamento Lauricella oggi in Commissione Affari Costituzionali è dunque un successo del collega Bianconi, e, con lui, degli altri 17 deputati di Forza Italia che avevano (avevamo) firmato analogo emendamento soppressivo”.

Se il presidente del Consiglio reagisce con durezza, così anche i renziani che subito parlano di elezioni. A distanza di meno di due ore dal voto della commissione Affari costituzionali della Camera, a palazzo Madama i senatori renziani Stefano Collina, Andrea Marcucci e Francesco Verducci annunciano la presentazione di subemendamenti alla riforma elettorale. “L’Italicum -si legge- entra in vigore dal 1 gennaio 2016. Nel periodo transitorio dall’approvazione della legge elettorale alla sua effettiva validità, viene ripristinato il Mattarellum”. La mossa è ‘condità nella considerazione che si tratta di “una clausola che non scatterà, il governo Renzi ha bisogno di arrivare alla fine naturale della legislatura per verificare gli effetti delle riforme avviate”. Tuttavia il segnale è evidente e i senatori lo esplicitano così: “Se dobbiamo proprio prevedere una clausola di salvaguardia, crediamo che il Mattarellum risponda perfettamente ai requisiti indicati dalla Consulta ed interpreti molto meglio l’esigenza di rafforzare la governabilità del Paese”. In termini ancor più chiari il vice presidente democrat della Camera, Roberto Giachetti, twitta: “I frammenti di minoranza finalmente si uniscono. Obiettivo impallinare il governo. Con amici così a che servono i nemici? Elezioni subito”.
Ha collaborato Diego Pretini
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/10/riforme-governo-emendamento-senatori-vita/1262090/

sabato 6 dicembre 2014

Reddito di Cittadinanza.

In europa quando spunta qualche tassa questa bisogna estenderla a tutti i membri invece quando c'è qualche sgravio oppure qualche beneficio un paese può decidere arbitrariamente, siamo rimasti fra gli ultimi che non hanno un reddito di cittadinanza. In diversi paesi europei esistono già da diversi anni varie forme di reddito di base che si accompagnano ad altri interventi di sostegno al reddito;

- in Belgio, viene elargito il Minimax, una rendita mensile di 650€, rilasciata a titolo individuale, a cui può avere accesso chiunque;

- in Lussemburgo, abbiamo il Revenu Minimum Guaranti, un reddito individuale che si aggira intorno ai 1100€ e che si ottiene fino al raggiungimento di una migliore condizione economica;

- in Olanda, esiste che si accompagna a tutta una serie di sostegni per affitti, trasporti e accesso alla cultura. Esiste inoltre un'altra forma di reddito minimo di 500€, il Wik, garantito agli artisti per poter permettere loro di creare in libertà senza troppi oneri economici;

- in Austria, c'è il Sozialhilfe (letteralmente “aiuto sociale”) affiancato a diverse coperture delle utenze quali elettricità, gas e affitto ed altri aiuti economici per il cibo;

- in Norvegia, viene chiamato “reddito di esistenza” si tratta di un versamento mensile di 500€, che si integra a coperture dell'affitto e dell'elettricità;

- in Germania, esiste l'Arbeitslosengeld II, rilasciato a tutti coloro, di età compresa tra i 16 e i 65 anni, che non hanno un lavoro o appartengono a fasce di basso reddito. Si tratta di una rendita mensile di 345€;

- in Gran Bretagna, L'Income Based Jobseeker's Allowance è una rendita individuale illimitata nel tempo, che varia dai 300 ai 500€, viene garantito l'affitto e assegni familiare a chi a più figli, inoltre hanno sussidi per studiare .

- in Francia, il sussidio è di 425 euro se si è single e 638,10€ per la coppia. Se si ha un figlio danno 893 euro + 170 in più per ogni figlio.+ sussidi per affitto , utenze e studi.

- IN ITALIA, SUSSIDIO SOLO A POLITICI A VITA.