venerdì 14 gennaio 2011

Doveroso sbaraccare parentopoli

Mentre Tremonti chiede sacrifici a tutti si guarda in Sicilia e scopriamo che Lombardo ha appena pubblicato un bando per 8.400 stagisti da impiegare per un anno, a 500 euro al mese, in enti locali, fondazioni e associazioni no profit – per un costo di 6,5 milioni di euro. 
Una vicenda arrivata dopo il bando per i 4.000 posti negli ospedali, la riduzione delle tasse e l’allargamento dell’esenzione del ticket. L’assessore Russo si arrabbia e dice che questi nuovi posti sono frutto della gestione sana e virtuosa della sanità siciliana e ora hanno un cospicuo tesoretto da spendere. È vero che mancano infermieri, vero che Russo ha scelto la strada della trasparenza e che da 10 anni non si fa un concorso. Qualche dubbio però resta.
D’altra parte, in questa stagione di crolli di muri ma anche di valori ed ideali, il confine fra moralità e immoralità diventa sempre più labile, sfumato – e se, formalmente, è la legge a segnare l’incerto confine, basta un maneggio alchemico della legge per far diventar legale anche l’immorale.  È l’esempio di quello che sta accadendo in Sicilia, ma anche in Italia, a tutti i livelli della politica e dell’amministrazione, delle università, dei media e delle professioni.
Insomma, un vero boom tanto che si comincia ad esportare tale pratica anche in Europa, nelle segreterie di parlamentari e di commissari dell’U.E. Una pratica riprovevole, dunque, invalsa anche nella compilazione delle testate di lista per la “nomina” a deputato e senatore. Nell’ultima tornata elettorale –  c’è stata un’infornata di mogli, figli, fratelli, avvocati e medici personali, portaborse, dipendenti inguaiati, ecc. Tutti promossi al rango di legislatori e taluni fin’anco di ministri e sottosegretari.

giovedì 13 gennaio 2011

Dal 1° gennaio multe più salate per gli automobilisti

Dopo l’aumento dei carburanti, Rc auto, tariffe energia elettrica e gas, pedaggi vari, commissioni bancarie, trasporti, parcheggi, poste, dal 1° gennaio è scattato l'adeguamento biennale delle sanzioni amministrative, previsto dal Codice della strada (art. 195, D.Lgs. n. 285/92) –  facendo registrare un aumento delle multe pari al 2,4%.
A questo ricordiamo anche il decreto ministeriale del 22 dicembre scorso che stabilisce:
Parcheggio sul marciapiede. In particolare, gli automobilisti che parcheggiano la vettura sul marciapiede rischiano una multa compresa fra 80 e 318 euro, anziché fra 78 e 311 euro.
Cellulare alla guida. Alla stessa stregua, chi usa il telefono cellulare alla guida, potrà incorrere in una sanzione compresa fra 152 e 608 euro, anziché da 148 a 594 euro.
L'adeguamento può essere applicato solo alle sanzioni rimaste invariate per tutto il biennio precedente –  quindi, restano escluse dall'applicazione le sanzioni nel frattempo inasprite; mentre, rimangono invariate quelle pecuniarie applicate alla «circolazione vietata per smog, all'apposizione di segnali abusivi, al commercio di pezzi non omologati, all'uso di veicoli già sospesi dalla circolazione per mancata revisione, all'uso di motorini truccati o con targa non visibile, al rilascio di patente a soggetti privi dei necessari requisiti morali, all'eccesso di velocità dai 40 Km orari in su, al divieto di fermata o sosta per ciclomotori e moto a due ruote, alla violazione dei tempi di guida o di riposo obbligatori per gli autisti di mezzi pesanti, alla guida con ebbrezza lieve» (tasso alcolemico compreso fra 0,51 a e 0,80 g/l).

mercoledì 12 gennaio 2011

“Fatica e calli - questa è vita”. Il lavoro manuale rende felici

"Da grande farò la ballerina" o "l'astronauta" o "l'attore". Fin da piccoli tutti hanno le idee chiare: lavoro uguale status sociale, quindi meglio cominciare fin da subito ad aspirare a una professione "cool". In realtà, però, non è detto che fare l'ingegnere o la cantante renda più felici che essere idraulico o falegname. Anzi, c'è chi è convinto esattamente del contrario.
Nell'ultimo libro dello scrittoree meccanico Matthew Crawford, "The Case for Working with Your Hands: or Why Office Work is Bad for Us and Fixing Things Feels Good" (letteralmente: La questione del lavoro manuale: ovvero perché il lavoro d'ufficio fa male e aggiustare le cose fa bene) (Viking, £16.99; 256pp), recensito con entusiasmo da New York Times e Guardian, l'autore racconta la propria esperienza di uomo e lavoratore, spiegando quanto la sua vita fosse grigia fino a qualche anno fa, quando a Washington era a capo di un think tank ("un lavoro intellettuale che non mi faceva produrre niente: convincevo le persone a comprare cose inutili e mi sentivo inutile") e quanto sia diventata interessante ora, che per mantenersi ripara motociclette.
Da esperto di psicologia e strategia di marketing ad assemblatore di marmitte e bulloni il passo è più breve di quanto si possa immaginare: "In realtà – ha spiegato l'autore alla BBC – da quando riparo le moto mi sento molto più stimolato intellettualmente. Ogni giorno devo
risolvere dei problemi concreti e trovare la soluzione con le mie mani. Il cervello di chi svolge un lavoro manuale è più duttile e abituato a improvvisare. In una parola, è più brillante". Chi lavora con le proprie mani è insomma più felice di chi passa la vita in ufficio, sebbene questa categoria lavorativa da molti sia vista come preferibile perché "più prestigiosa e meno stancante". Il cervello però, ricorda Crawford, segue dei percorsi che nulla hanno a che fare con i paradigmi della società.
"Dal punto di vista della psicologia del lavoro – spiega il professor Pier Giovanni Bresciani, presidente della Siplo (Sociètà Italiana di Psicologia del Lavoro e dell'Organizzazione) e docente presso l'Università di Genova – il tema sollevato, più che l'opposizione "lavoro manuale/lavoro mentale" richiama quella tra un lavoro "compiuto", che produce un risultato visibile e che è svolto con un certo grado di autonomia e di ricompensa intrinseca (come è il caso dell'artigiano), e dall'altro lato invece un lavoro (intellettuale o manuale) di cui non si comprenda lo scopo o il risultato finale. E' questo a "fare la differenza", indipendentemente dalla natura intellettuale o manuale della professione". Secondo l'esperto qualunque lavoro è dunque potenzialmente benefico per il nostro cervello e quindi in grado di renderci felici, a patto che ci permetta di realizzare qualcosa e farci sentire in qualche modo "utili".
Qualche mese fa, uno studio dello psicologo Christopher Willard della Tufts University nel Massachusetts aveva tracciato precise categorie lavorative a rischio depressione e a basso livello di stimoli ed interessi, focalizzandosi su quelle mansioni che comportano isolamento, ripetitività, condizioni sedentarie e che, soprattutto, non stimolano a migliorare le proprie conoscenze e competenze sul lavoro.
La psicologa Annalisa De Filippo, autrice del libro "Stress e resilienza. Vincere sul lavoro" (Edizioni Psiconline) precisa che, per il benessere dell'individuo, sia che si tratti di un lavoro manuale sia che si tratti di un lavoro intellettuale, è importante soprattutto la passione e l'interesse per la professione che si svolge. E aggiunge che non sempre il confine tra i due ambiti lavorativi è così nitido: "Strategie di problem solving – spiega – saranno utilizzate sia da un idraulico, per la progettazione e la messa in opera di un impianto idrico, che da un responsabile per la gestione di un ufficio; a livello pratico un meccanico potrà aver riparato una moto mentre un giornalista potrà aver prodotto un articolo". Insomma, l'importante è il risultato. Indipendentemente dal fatto di avere, tra le mani, un cacciavite o un mouse.

martedì 11 gennaio 2011

La beffa del bonus fiscale 2007. Il fisco chiede i soldi (con le more ed interessi legali) indietro

Alla vigilia del Natale 2007 il governo aveva dato 150 euro ai contribuenti a basso reddito attraverso l’Inps o altri sostituti d’imposta senza che nessun pensionato avanzasse richiesta – ed oggi a distanza di oltre tre anni l’Agenzia delle entrate ha deciso di riprenderseli indietro, con l’aggiunta della mora ed interessi legali, in quanto molti di questi contribuenti a basso reddito sono risultati fiscalmente a cari..
Si trattava di un contributo decretato dal Ministro delle finanze on. Visco in favore delle fasce più deboli volto al recupero dell’inflazione –  senza che nessun pensionato avanzasse una richiesta.
Ad oggi sono stati almeno una trentina i consumatori che si sono lamentati , definendo questo accertamento del fisco un’ingiustizia – in quanto il pugno di euro spedito a famiglie comunque a basso reddito, nessuno l’aveva chiesto, ed ora sono costrette oltre a restituire la somma, pagare gli interessi legali e la pena pecuniaria pari al 30% di quanto non riconosciuto fiscalmente.

lunedì 10 gennaio 2011

Nel Veneto leghista più tasse e meno sanità

La maggioranza guidata dal leghista Luca Zaia, è orientata a ripristinare, già dal prossimo aprile, l’ addizionale irpef eliminata da Galan per la necessità di far quadrare i conti nella sanità – quando la Lega Nord, per almeno un decennio, ha avuto la titolarità della sanità. Si tratta di un'aliquota dello 0,9% (il livello più alto possibile) che colpirà tutte le classi di reddito (200 euro per chi ha un imponibile fino a 30 mila euro).
Con questo provvedimento si schiacciano le famiglie più deboli –  Dopo i rincari dei trasporti, delle bollette, dell’Rc auto, dei servizi bancari e dei carburanti arriva una batosta che metterà in ginocchio chi non ha già più soldi da spendere. E per fortuna che Zaia, durante la sua campagna elettorale, aveva promesso un deciso miglioramento per il Veneto, che anzi avrebbe avuto la fortuna di essere una delle regioni apripista in tema federalista. Ma il Federalismo, non dovrebbe abbassare le tasse? La Lega sta smentendo se stessa – per anni ci ha raccontato che il suo pseudo federalismo avrebbe portato più risorse alle regioni virtuose come il Veneto, togliendole a Roma “ladrona”, oggi si verifica l’esatto opposto: il sistema Veneto (regione, province e comuni) perderà oltre 1 miliardo di euro nei prossimi due anni per cui la Lega ci sta convincendo ad aumentare l’imposizione fiscale per garantire la permanenza dei servizi.

domenica 9 gennaio 2011

Referendum: consulta - ammissibile quattro quesiti su sei

Pubblichiamo la nota integrale della Corte Costituzionale sulle ''Decisioni in tema di ammissibilità dei quesiti referendari''. La Corte costituzionale ha deliberato nel modo seguente in ordine all'ammissibilità delle seguenti richieste di referendum abrogativo –  l'effettivo svolgimento della consultazione dipenderà però dal verdetto di domani della stessa Corte sulla legittimità dello 'scudo'

n. 149 Reg.Ref. (richiesta di referendum n.1) ''Modalita' di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione'': ammissibile;

n. 150 Reg.Ref. (richiesta di referendum n. 2) ''Servizio idrico integrato. Forme di gestione e procedure di affidamento in materia di risorse idriche. Abrogazione'': inammissibile;

n. 151 Reg.Ref. (richiesta di referendum n. 3) ''Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma'': ammissibile;

n. 152 Reg.Ref. (richiesta di referendum n. 4) ''Norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico. Abrogazione parziale'': inammissibile;

n. 153 Reg.Ref. (richiesta di referendum n. 5) ''Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme'': ammissibile;

n. 154 Reg.Ref. (richiesta di referendum n. 6) ''Abrogazione della Legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale'': ammissibile. ''Le sentenze – conclude la nota della Consulta – saranno depositate entro i termini previsti dalla legge''.