mercoledì 21 aprile 2010

Call center poco trasparenti: Agcom sanziona gli operatori di telefonia per 932 mila euro

Pioggia di multe sugli operatori telefonici Telecom Italia, Wind, Fastweb, Tiscali e Opitel-Tele 2 disposte dall’ Agcom – fanno sapere dall’ADICO – per 932 mila euro totali.
In particolare Telecom Italia, Wind, Fastweb, Tiscali e Opitel-Tele 2 sono state sanzionate per 290 mila euro ciascuna perché i call center non fornivano nel corso delle chiamate il codice dell'operatore nel messaggio preregistrato, il codice della pratica di reclamo anche dietro richiesta esplicita da parte dell'utente.
Chi chiama per un reclamo, spiega l'Autorità, ha il diritto di conoscere il codice identificativo dell'operatore di call center e il numero della pratica, "al fine di evitare inutili e dispendiose chiamate senza esito".
Il giro di vite sui call center ha coinvolto anche H3G, a cui l'Autorità ha inflitto una multa di 58 mila euro dopo aver accertato che la società non fornisce assistenza telefonica gratuita ma addebita un costo di 0,33 euro agli utenti che chiamano il servizio di assistenza clienti (il numero 133). La mancata interruzione del processo di portabilità nonostante l'esercizio del diritto di recesso nei termini e nelle modalità di legge e' invece costata 232 mila euro a BT Italia, per quattro casi di violazione accertata, e 58 mila euro a Wind per un caso di violazione. La stessa società dovrà pagare altri 58 mila euro per il passaggio ad un altro operatore in assenza della preventiva acquisizione del consenso del titolare della linea. Per non aver comunicato all'Autorità l'indirizzo Internet relativo ai piani tariffari e alle relative condizioni contrattuali e non aver pubblicato sul sito web della società l'elenco delle offerte vigenti, sono state sanzionate le società Visitel (58 mila euro) e Unidata (58 mila euro). Infine, la fornitura di servizi a sovrapprezzo attraverso l'utilizzo di numerazioni diverse da quelle stabilite dal piano di numerazione e' costata a Noatel una multa di 120 mila euro. (ANSA).

In tredici anni registrati aumenti record nei settori assicurativi e finanziari

Tra il 1996 e il 2009 gli italiani hanno pagato aumenti record rispetto agli altri paesi, in particolare nel settore delle assicurazioni e dei servizi finanziari – fanno sapere dall’ADICO sulla base dei dati confermati dal dipartimento del Tesoro del ministero dell'Economia.
Dall’elaborazione risulta che in questi 13 anni nel nostro paese e' stato registrato un aumento del 131,3% delle tariffe assicurative, mentre in Francia nello stesso periodo sono stati visti aumenti per appena il 16,5%, la media dell'area euro si attesta ad appena il 35,3% di aumenti.
Per quanto riguarda gli aumenti dei servizi finanziari (e bancari) gli aumenti in Italia sono risultati essere dell'89,9% contro la media euro del 43%.
Veri e propri aumenti perpetuati a danno delle famiglie – commenta il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini serviti a spennare la fascia più debole del nostro paese per decenni.

Quale mutuo scegliere all'atto dell'acquisto della casa

Alla decisione dell’ appartamento da comprare segue inevitabilmente la scelta del mutuo da accedere – fanno sapere dall’ADICO, – una decisione importante considerato che l’ impegno finanziario si potrarra’ da un minimo di 10 anni a 30 anni o oltre.
Una scelta difficile se si considera che i tassi di interesse sono ai minimi storici e quindi un tasso variabile permette rate molto contenute; ma e’ anche vero che a questo livello il costo del denaro non potrà stare per sempre.
Bisogna considerare – spiega il presidente dell’ADICO; Carlo Garofolini – che un tasso fisso, oggi seppur più costoso del variabile, darà una assoluta tranquillità ed una sicurezza al prezzo più basso degli ultimi 50 anni.
Un aiuto in questo senso lo vuole dare l’ultima rilevazione compiuta il 14 aprile dall'Osservatorio MutuiOnline sull’andamento dei mutui.
Lo studio mette a confronti alcune offerte che possono aiutare a capire meglio quale potrebbe essere la scelta più conveniente in base alla proprie esigenze. Per esempio prendendo un lavoratore 35enne con regolare stipendio e che fa richiesta di un mutuo per l’acquisto di una casa a Milano, per una cifra pari a 120mila euro, corrispondenti all’80% del valore dell’immobile, per un mutuo a 10 anni a tasso variabile l’offerta migliore prevede un tasso all'1,71%, con una rata mensile 1.089 euro. Mentre se opta per un tasso fisso l’offerta migliore vede un tasso complessivo, ovvero comprensivo di tutti i costi, del 4,51% a cui corrisponde una rata di 1.229 euro al mese ma per tutta la durata del mutuo.

domenica 18 aprile 2010

Previsto il rimborso del biglietto e l'assistenza a terra per i passeggeri vittime delle ceneri del vulcano

Numerosissime continuano essere le richieste di informazioni rivolte all’ADICO dalle persone che in queste ore sono bloccate all’aeroporto oppure con il volo cancellato, per via dell'emergenza del trasporto aereo causato dalla nube di cenere vulcanica Islandese che dura da giovedì scorso, relativamente ai loro diritti.
Per i passeggeri rimasti bloccati all’aeroporto – fanno sapere dall’ADICO - la Carta dei diritti del passeggero prevede “che in casi eccezionali ed imprevedibili quali quelli prodotti da eventi naturali” i consumatori hanno diritto a pasti e bevande in relazione alla durata dell'attesa; adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti; trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa; due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.
Per coloro invece che si vedono cancellato il volo sempre per circostanze eccezionali, è previsto il rimborso del biglietto ma non il risarcimento dei danni.
Anche se molte compagnie si rifiutano di voler rimborsare il biglietto trincerandosi dietro la causa di forza maggiore – interviene il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – è altresì vero che le compagnie si arricchiscono ai danni dei consumatori per quella parte del costo del biglietto che va a coprire il prezzo del carburante, l’ammortamento del velivolo, i costi di manutenzione. Pertanto questa cifra – conclude nella nota il presidente dell’ADICO – deve essere restituita al consumatore, non intenzionato ad ottenere l’imbarco sul primo volo immediatamente disponibile, così come recita l’articolo 2041 del Codice Civile.

sabato 17 aprile 2010

Nuovi aumenti alla pompa

Dopo tre giorni di completo fermo dei prezzi, si registrano nuovi movimenti sulla rete. Lo rileva la Staffetta Quotidiana nel suo consueto monitoraggio, precisando che è stata l'Agip a tornare a salire e l'ha fatto sia sulla benzina che sul diesel. Il market leader Agip ha ritoccato all'insù di 5 millesimi i prezzi sia della benzina che del gasolio: la prima è così arrivata a 1,428 euro al litro, il diesel a 1,258. Rimane invece fermo sul Gpl.
I prezzi di tutte le altre compagnie sono invece rimasti invariati. Agip supera quindi tutte le concorrenti, tranne, sulla verde, Shell (1,432) e Total (1,429) e, sul gasolio, Q8, Shell, Tamoil, Total (tutte a quota 1,259).
Ecco di seguito i prezzi dei carburanti per compagnia rilevati dalla Staffetta:



BENZINA VAR. GASOLIO VAR
AGIP 1,428 +0,005 1,258 +0,005
API/IP 1,424 - 1,254 -
ERG 1,423 - 1,254 -
ESSO 1,423 - 1,251 -
Q8 1,425 - 1,259 -
SHELL 1,432 - 1,259 -
TAMOIL 1,419 - 1,259 -
TOTAL 1,429 - 1,259 -

Intanto l'Istat fa sapere che i prezzi della benzina verde a marzo sono cresciuti del 16,7% su base annua e del 2,7% su base mensile; mentre per il gasolio da autotrazione si è registrato un incremento tendenziale del 16,3% e congiunturale del 4%. Il prezzo del gpl è aumentato del 3,7% rispetto a febbraio e dell'11,4% rispetto a marzo 2009.

Aumenta la pressione fiscale e l'indebitamento delle famiglie

“Sale l’indebitamento della famiglie italiane e la pressione fiscale”si legge nel bollettino economico diffuso dalla Banca d'Italia.
Nel 2009 la pressione fiscale è passata dal 42,9 al 43,2% mentre nel quarto trimestre dello stesso anno il debito delle famiglie in rapporto al reddito disponibile è lievemente salito, al 60%.
I consumi risultano ancora in calo, determinati dalla preoccupazione della crisi economica che sta attraversando il nostro Paese e dalla conseguente perdita di posti di lavoro.
Rispetto al picco raggiunto nell'aprile del 2008, precisa il Bollettino della Banca d'Italia, il numero delle persone occupate è diminuito di oltre 700 mila unità (-3,1%). Il calo dell'occupazione prosegue anche nei primi mesi del 2010, con una perdita del 0,4% sull'ultimo trimestre 2009.
Si tratta – fa notare il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – come il calo occupazionale abbia registrato una flessione per il sesto trimestre consecutivo.
Infine, si legge sempre nel bollettino, peggiora la situazione delle finanze pubbliche, ricordando che l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è salito nel 2009 al 5,3% del Pil, dal 2,7% del 2008.

Istituito il Registro delle Opposizioni contro le chiamate indesiderate

“Ennesima novità contro le chiamate pubblicitarie indesiderate, il "Registro delle Opposizioni”, fanno sapere oggi dall’ADICO.
Si tratta di un registro che raccoglierà tutti i numeri degli italiani che non intendono più ricevere a casa, o sul cellulare, telefonate indesiderate e sarà introdotto all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani.
Per poter iscriversi – spiegano dall’ADICO – sarà necessario inviare una e-mail, una raccomandata, un fax, oppure telefonare ad un numero verde con scritto nome, cognome, codice fiscale, il nostro eventuale indirizzo e-mail e il numero (o anche più numeri) di telefono che vogliamo preservare dalle chiamate promozionali.
Il sospetto che questo provvedimento proteggerà le persone presenti solo nell'elenco del telefono e non dagli elenchi di altro tipo – fa presente il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – viene chiarito dall’articolo 2 del provvedimento stesso.
Il governo avrebbe potuto recepire la Direttiva Europea n. 52 del 2002 che impedisce a nessuno di disturbare se non ha dato il consenso a ricevere chiamate – continua il presidente dell’ADICO – pertanto ora le famiglie per stare tranquille dovranno iscriversi al Registro; un iniziativa comunque che fa un passo in avanti ma che ribalta le cose.

giovedì 15 aprile 2010

Sentenza Google: giudice, su web non puo' essere tutto permesso

Non può esistere "la 'sconfinata' prateria di internet dove tutto è permesso e niente può essere vietato": lo scrive il giudice di Milano, Oscar Magi, nelle motivazioni della sentenza di condanna di tre dirigenti di Google, per violazione della privacy, in relazione ad un filmato che riprendeva un minore disabile insultato in una classe. Filmato che venne caricato sul famoso motore di ricerca.
Il giudice, nelle 111 pagine di motivazioni, spiega che "esistono, invece, leggi che codificano comportamenti e che creano degli obblighi; obblighi che, ove non rispettati, conducono al riconoscimento di una penale responsabilità". Dunque, per il giudice monocratico della quarta sezione penale, "non esiste" la "sconfinata prateria di internet (…) pena la scomunica mondiale del popolo del web". Il 24 febbraio scorso tre dirigenti di Google vennero condannati a sei mesi, con la sospensione condizionale della pena, per violazione della privacy, mentre vennero assolti dal reato contestato di diffamazione. Un quarto dirigente, accusato solo di diffamazione, venne assolto. Al centro del processo, c'era un video che mostrava un ragazzino disabile insultato e picchiato da alcuni compagni di scuola di un istituto tecnico di Torino.
Il filmato venne realizzato dagli studenti nel maggio 2006 e da loro caricato su Google Video l'8 settembre, dove rimase cliccatissimo per circa due mesi. L'inchiesta a carico dei dirigenti di Google è stata coordinata dai pm di Milano Alfredo Robledo e Francesco Cajani. La condanna dei tre dirigenti era stata criticata duramente dall'ambasciata Usa a Roma, la quale aveva sostenuto che "il principio fondamentale della libertà di internet è vitale per le democrazie".

Ecco tutte le novità e le scadenze introdotte nel mod. “730″

“Entro il 30 aprile i lavoratori dipendenti e i pensionati dovranno presentare al proprio datore di lavoro o all’ente pensionistico il modello 730 relativo alla dichiarazione dei redditi percepiti nel 2009; mentre per chi si avvale dell’aiuto di un Caf o dei professionisti la scadenza e’ lunedì 31 maggio” ricordano dall’ADICO.
Ricordo che eventuali richieste di detrazioni o rimborsi – spiega il presidente dell’ADICO Carlo Garofolini – verranno corrisposti con la retribuzione o con la pensione nella busta paga da luglio o sulla rata di pensione da agosto o settembre.
Dalla segreteria dell’ADICO ecco in sintesi le principali novità:
Per quanto riguarda l’acquisto delle medicine, prodotti omeopatici, prodotti galenici e medicinali da banco, la detrazione spetta se la spesa e’ certificata dallo scontrino parlante in cui devono essere specificati la natura, la qualità e la quantità dei prodotti acquistati nonché il codice fiscale del destinatario, mentre non serve più allegare la fotocopia delle ricette per ottenere la detrazione del ticket.
Capitolo a parte per i mutui sulla prima casa: c’e’ la possibilità di portare in detrazione, nella misura del 19% dall’Irpef, gli interessi pagati nel corso dell’anno sulle rate per un importo fino a 4 mila euro. Mentre gli interessi per la costruzione e la ristrutturazione della prima casa si possono scaricare presentendo la copia del contratto di mutuo e la concessione edilizia (o la Dia rilasciata dal Comune).
Sul fronte della scuola, si scaricano le spese per la secondaria, l’università, il master e il dottorato, allegando la copia della quietanza di pagamento. Mentre per le spese dell’iscrizione annuale e gli abbonamenti delle associazioni sportive e delle palestre per ragazzi tra i 5 e i 18 anni va prodotta la ricevuta da cui risultino i dati personali.
Possono essere detratte, altresì, le spese per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza, quelle funebri (tramite la fattura) e i premi per le assicurazioni sulla vita, contro infortuni, invalidità (in questo caso e’ necessaria la copia della quietanza di pagamento).
Infine, le spese di casa. Si può detrarre il 20% sostituendo frigoriferi e congelatori con apparecchi di classe energetica non inferiore alla A+. Per farlo e’ necessario la fattura con i dati dell’elettrodomestico nuovo e le modalità di smaltimento di quello vecchio.
Stesso bonus per l’acquisto di televisori, pc e mobili per l’arredo della casa in ristrutturazione. In questo caso bisogna allegare il bonifico e tutti i documenti che attestano che si fruisce della detrazione del 36% per manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali iniziati dal 1° luglio 2008.
Per gli interventi di risparmio energetico la detrazione ammonta, invece, al 55%. E’ necessario presentare l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza dell’intervento ai requisiti, la ricevuta dell’invio dei documenti all’Enea e l’eventuale comunicazione all’Agenzia delle Entrate inviata entro il 31 marzo 2010 per lavori sostenuti e non finiti nel 2009.
Gli interventi per la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione edilizia sono detraibili al 36% allegando le ricevute dei bonifici, gli attestati di versamento delle ritenute sui compensi dei professionisti e la ricevuta della raccomandata della comunicazione.

Evasione fiscale 10mila italiani coinvolti

Sono circa diecimila i correntisti italiani, sospettati di evasione fiscale, presenti nella lista di nomi sottratta da un ex dipendente alla succursale ginevrina del colosso bancario HSBC e ora in possesso del procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier.
Ma entro 20 giorni tutti i nominativi potrebbero finire sul tavolo della Procura di Torino che, grazie a una rogatoria internazionale, ha chiesto di poter consultarli. E subito dopo partiranno le verifiche della Guardia di Finanza.
La faccenda è comunque molto complicata, dal momento che le informazioni trafugate dalla Hsbc stanno influenzando i rapporti tra Parigi e Svizzera. L’ex dipendente della filiale svizzera, l’italo-francese Hervé Feliciani, ha infatti sottratto i dati circa tre anni fa, consegnandoli solo negli ultimi giorni alle autorità francesi. Ma il sospetto che si è diffuso è che Falciani abbia operato il furto con l’intenzione di rivendere le informazioni ottenute agli Stati dei correntisti coinvolti. Dal governo francese è, quindi, arrivata l’assicurazione che i dati utilizzati, provenienti da diverse fonti, “sono tutti legali”.
Un affare internazionale che potrebbe ricalcare quanto avvenuto agli inizi del 2008 con lo scandalo dei conti off-shore in Liechtenstein. Anche in quel caso si scoprì l’evasione con unavera reazione a catena: un’inchiesta accertò la vendita agli 007 tedeschi di un documento contenente 1.400 nomi di intestatari di c/c nel piccolo principato, da parte da un’ex dipendente della banca del Liechtenstein Lgt Group, ricompensato con 5 milioni di euro. Informazioni sui conti correnti coperti dal segreto bancario che poi furono messe a disposizione di tutti i Paesi coinvolti: Gran Bretagna, Francia, Spagna, Svezia, Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Italia.
Intanto di questa vicenda della lista della HSBC di Ginevra si sa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, che il procuratore di Nizza ha indicato l’esistenza nella lista di 127mila conti correnti, con 18 Paesi interessati. Ed effettivamente ci sono italiani, alcune migliaia di correntisti. “Per quanto riguarda la parte francese – ha detto Eric de Montgolfier – siamo a buon punto. Per quanto riguarda quella italiana, non saprei, anche perchè credo che le autorità italiane non siano interessate alle stesse cose e che il tribunale di Torino sia interessato ad eventuali profili di evasione fiscale. E questo richiede un po’ più di tempo”.
Un nuovo elenco di grandi evasori italiani che si andrebbe così ad aggiungere alla lista nera già in possesso dell’Agenzia delle Entrate che sta spulciando tutti gli italiani residenti a San Marino e i quasi 5mila questionari cui hanno risposto i contribuenti a rischio selezionati dal fisco, a cominciare da quelli che hanno da poco riportato la residenza in Italia.

Coltivare un orto in casa un hobby che aiuta a risparmiare

“Coltivare un orto per i bambini è più divertente che giocare alla play station; sviluppa la coscienza dell’ambiente e della natura” si legge nell’ultimo comunicato diffuso dall’ADICO.
Da una stima della Coldiretti che ha organizzato e promosso la prima lezione interattiva dal campo alla tavola, impegnando 400 bambini calati nei panni degli agricoltori, è emerso che il 60% dei bambini coltivare l’orto è preferibile giocare ai video game, solo in un caso su tre hanno avuto l'occasione di visitare una azienda agricola, che un bambino su due non sa dove si produce lo zucchero, il 20% pensa che il cotone cresca sulle pecore.
Coltivare l'orto – sottolinea la Coldiretti – oltre ad essere divertente ed avvicinare i bambini alla conoscenza dell'ambiente e della natura aiuta a comprendere i ritmi delle stagioni, della ciclicità della natura e delle caratteristiche dei suoi prodotti.
Una passione quella della coltivazione destinata a coinvolge un numero sempre crescente di consumatori – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – determinata anche dalla necessità di ridurre le spese e assicurarsi un po’ di cibo genuino.
Di seguito alcuni consigli suggeriti dagli esperti dell’ADICO per farsi un orto in casa.
1.Si prestano alla coltivazione in vaso tutte le erbe aromatiche quali basilico, rosmarino, salvia, dragoncello, timo, menta e così via e verdure come zucchine, fagiolini, insalate e pomodori, così come piccole piantine di fragole e limoni.
2.Scegliete vasi abbastanza spaziosi ed una buona esposizione alla luce.
3.La terra deve essere prelevata in parte da terreni incolti (in genere fertili) e concimata con del concime naturale.
4.Innaffiare regolarmente secondo necessità.
5.Se vivete in centro,ricordarsi di porre i vasi a ridosso dei muri, in posizione un po’ discosta rispetto alla ringhiera del balcone.
6.Lavare accuratamente i frutti del vostro lavoro con acqua e bicarbonato per liberarli da eventuali residui di smog e polveri sottili.

lunedì 12 aprile 2010

Tagli alle spese del cellulare cambiano le abitudini degli utenti

C’è chi cambia contratto, puntando sul più economico, e chi risparmia sulle ricariche. C’è chi limita con il contagocce le chiamate e chi decide di riceverle solamente. Sono passati i tempi in cui, per comunicare con il cellulare, non si badava a spese. Le cose sono cambiate e bisogna tagliare anche su quel fronte. Ecco perché il 12 per cento dei veneziani – come rileva una indagine dell’Adico provinciale – sta affrontando la crisi contenendo soprattutto le spese legate al telefonino e addirittura limitandone l’utilizzo. L’indagine ha coinvolto 200 famiglie veneziane, parte da una considerazione: se, a causa della riduzione del potere d’acquisto e della crisi, i consumi a livello nazionale sono calati dell’1,9 per cento, dove si sono concentrati i tagli delle famiglie? Le risposte naturalmente variano. Il 18 per cento del campione rivela di aver rinviato alcuni acquisti a tempi migliori. Il 16 per cento annuncia di aver adottato come principale strategia la riduzione dei propri acquisti: meno scarpe, meno vestiti, meno mobili, meno elettrodomestici». Undici veneziani su cento stanno limitando le cene in ristorante, i pernottamenti in albergo, perfino lo spuntino al bar. Il 6 per cento rinuncia agli spettacoli (cinema e teatro), il 5 per cento usa meno l’automobile. E c’è anche un 8 per cento che rinvia cure mediche e specialistiche. Sono molti, dunque, i sacrifici per contenere le spese. A dimostrazione che mancano ancora misure in grado di permettere una concreta ripresa economica.

Sondaggio ADICO: le strategie delle famiglie per affrontare la crisi

"Sulla base degli ultimi dati diffusi dall'Istat, i redditi delle famiglie italiane sono crollati" avvertono dall’ADICO.
Nel 2009 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 2,8% rispetto al 2008 – fa sapere l’Istat – precisando che si tratta della riduzione più significativa a partire dagli anni ’90, da quando è iniziata la rilevazione statistica.
Si tratta perciò – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – del peggiore record storico mai registrato per l'Italia.
Nello stesso contesto, dice Istat, e' stata vista anche una contrazione dell'1,9% della spesa delle famiglie, con un calo della propensione al risparmio delle famiglie, che nel quarto trimestre è stata pari al 14% lo 0,7% in meno rispetto al 2008.
Da una semplice indagine realizzata dall’ADICO in queste ore, su un campione di circa 200 veneziani, è emerso che gli italiani stanno cercando di affrontare la crisi economica rinviando gli acquisti (18%), comprando meno mobili ed elettrodomestici (-16%), vestiti e scarpe (-15%), utilizzando meno il cellulare (- 12%), andando meno in alberghi, bar e ristoranti (- 11%), nella spesa alimentari o modificando le abitudini a tavola (- 9%), rinviando cure mediche o specialistiche (– 8%), agli spettacoli in generale (- 6%), utilizzando meno l’auto (- 5%); altro 8%..
Mancano ancora misure in grado di permettere una concreta ripresa economica – sostiene Carlo Garofolini – come detassare i redditi di lavoratori dipendenti e pensionati, le imprese che investono nell’occupazione, bloccare le tariffe della benzina, trasporti, corrente, gas ed assicurazioni.

Continua la crisi del mercato immobiliare

“In una fase in cui l’economia non tira è il settore immobiliare risultare il più colpito” si legge nell’ultima nota diffusa dall’ADICO.
Un dato confermato dall'Istat, secondo cui nel terzo trimestre 2009 le compravendite di unità immobiliari hanno visto una forte flessione del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2008.
Dall’indagine si nota come nel campo delle compravendite di immobili per utilizzo commerciale e imprenditoriale si ha avuto una contrazione su base annua del 15,9%; nel settore residenziale invece una contrazione annua del 10,1%.
Da notare anche che – sempre nel terzo trimestre – le compravendite di unità immobiliari calano meno nel Sud e nelle Isole (rispettivamente -5,7% e -4%). Il Centro (-10,7%) rimane sostanzialmente in linea con il dato nazionale, mentre il Nord-ovest e il Nord-est si caratterizzano per le contrazioni tendenziali più significative, pari rispettivamente al -13,7 e al -12,4 per cento.
Una situazione determinata – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – dal fatto che i prezzi delle case ancora non diminuiscono in modo significativo, forse perché la casa rimane un bene-rifugio, pertanto c’è ancora una certa resistenza da parte di chi possiede una casa a vendere, in attesa del momento giusto per poter trarne profitto.

Dal 12 Aprile American Express e Diners non potranno emettere nuove carte di credito

“Dal 12 aprile prossimo American Express e Diners non potranno emettere nuove carte di credito” avvertono dall’ ADICO, precisando anche “che quelle in essere rimangono valide e operative”.
Un provvedimento – spiega il presidentedell’ADICO, Carlo Garofolini – adottato dalla Banca d'Italia, in quanto non ci sarebbero garanzie da parte degli intermediari in materia di usura, trasparenza e antiriciclaggio.
Il problema è emerso – spiega l’ADICO – quando qualche cliente titolare si carta revolving, un sistema che permette di rateizzare il pagamento del bene acquisito, andando in mora nel pagamento di una rata si è ritrovato pagare sanzioni di livello usurario, calcolate per giunta non sulla singola rata ma sull'intera somma dovuta.
“Mi auguro che in Italia non ci siano altre società che abbiano emesso in circolazione carte revolving equivalenti, sarebbe un grave pericolo agli interessi economici dei consumatori” conclude Carlo Garofolini.

La velocità adsl italiana A' la metà di quella pubblicizzata: da maggio possibile disdire gli abbonamenti

La velocità delle adsl italiane è circa la metà di quella pubblicizzata – fanno sapere dall’ADICO – e varia molto tra un area geografica e l’altra.
Dalla ricerca condotta da Between-Osservatorio Banda Larga sull’adsl italiana, in un centinaio di province italiane, con il contributo di 11.400 utenti campione, su 120 mila test delle connessioni,
balza agli occhi la velocità media di 4,1 Megabit al secondo in download mentre le Adsl sono vendute con tagli "fino a" 7 o 20 Megabit; varia da operatore; da zona geografica; dalla fascia oraria. Addirittura nelle ore di punta e nei comuni meno importanti scende fino a 2 Mbps in media, mentre gli utenti più fortunati possono arrivare a 5 Mbps e il quadro sta peggiorando: secondo i sondaggi di Between, la qualità banda larga percepita dagli utenti è diminuita del 10 per cento negli ultimi due anni.
Infatti, crescendo il numero di utenti connessi, la rete in rame è sempre meno affidabile e veloce, come già paventato dal rapporto Caio al governo un anno fa. La soluzione sarebbe dotare il Paese di una nuova rete in fibra ottica che arrivi fino alle case, ma a riguardo i lavori in Italia procedono a rilento rispetto agli altri Paesi evoluti, poiché mancano fondi pubblici a supporto.
Nel frattempo – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini - l'utente per evitare delusioni o per rimediare, Between consiglia di usare il software Isposure, che testa la connessione e dice quali operatori offrono un servizio migliore nella stessa zona.
Ma presto gli utenti potranno contare su altre soluzioni: "A maggio pubblicheremo i primi risultati ufficiali sulla qualità delle connessioni adsl", fanno sapere da Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni). Gli operatori si impegneranno a garantire velocità medie e minime. Gli utenti avranno diritto a disdire l'abbonamento senza costi, se le promesse saranno tradite. Potranno verificare la velocità della propria connessione con un software che Agcom fornirà a ottobre.

giovedì 8 aprile 2010

Come richiedere il bonus per il gas

“C’e’ tempo fino al 30 aprile per richiedere l’agevolazione retroattiva per pagare meno la bolletta del gas” ricordano dall’ADICO.
Un’iniziativa – ricorda il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – che e’ cumulabile con quella prevista per l’elettricità e può essere richiesta anche da coloro che utilizzano impianti di riscaldamento condominiali, ovviamente a gas naturale, ma non da chi usa il gas a bombola o il Gpl rivolta alle fasce sociali più deboli.
Il bonus – spiegano dalla segreteria dell’ADICO – consente un risparmio del 15% circa sulla bollette di gas; hanno diritto richiederlo tutti i clienti con indicatore Isee, non superiore a 7.500 euro. Il limite di reddito può arrivare fino a 20.000 euro se i beneficiari sono le famiglie numerose.
Il valore del bonus sarà differenziato per tipologia di utilizzo del gas, per numero di componenti del nucleo familiare, per zona climatica di residenza. Secondo i calcoli dell’ADICO può arrivare fino a 160 euro per le famiglie di quattro componenti, a 230euro annui per quelle con più di tre figli.
Per fare domanda occorre compilare gli appositi moduli e consegnarli al proprio Comune di residenza o presso altro istituto eventualmente designato dallo stesso Comune (ad esempio i Caf).
A tutti i clienti che hanno sottoscritto direttamente un contratto di fornitura gas, il bonus sarà riconosciuto come una deduzione in bolletta. Chi ha invece un impianto di riscaldamento centralizzato- condominiale e non ha un contratto diretto, potrà ritirare il bonus presso gli sportelli delle Poste Italiane.
Il diritto al bonus – ricordano dall’ADICO – ha una validità di 12 mesi, dopodiché per l’eventuale rinnovo, il consumatore dovrà presentare una domanda accompagnata da una certificazione Isee aggiornata, che attesti il permanere delle condizioni di disagio economico.
Per altre informazioni sul bonus ci si può rivolgere al proprio Comune, chiamare il numero verde 800.166.654, o consultare i siti www.sviluppoeconomico.gov.it, www.autorita.energia.it, www.bonusenergia.anci.it.

inesorabile il rialzo dei carburanti - è ora di tagliare le accise.

“Continua inesorabile la corsa al rialzo dei carburanti con il rischio di scatenare pericolose aspettative inflazionistiche a danno delle famiglie italiane già colpite da molti rincari e in precarie condizioni economiche” fanno sapere dall’ ADICO.
La Q8 ha ritoccato la benzina di 1,5 centesimi portandola a 1,425 euro e il gasolio di 2 centesimi a 1,259 euro; la Erg, ha aumentato i prezzi di entrambi i prodotti di 1 centesimo portando la verde a 1,418 euro e il gasolio a 1,244 euro; la Shell, ha ritoccato all'insù di 0,2 centesimi il prezzo della verde, ora a 1,424 euro al litro, e di 0,5 centesimi quello del gasolio, a 1,254 euro al litro.
Una sovrattassa per i già tartassati automobilisti – denuncia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – che ha colpito due volte gli italiani: alla vigilia dell’esodo di Pasqua prima al rientro dalle vacanze poi.
E’ora di tagliare le accise dei carburanti – suggerisce il presidente dell’ADICO – oggi continuiamo a pagare sovrattasse introdotte in seguito a eventi eccezionali e temporanei, come la guerra di Abissinia del 1935, il terremoto del Belice del 1968 o quello dell'Irpinia dell'80 ecc.. che incidono sul prezzo alla pompa per oltre il 20%.

Dal 1996 ad oggi, polizze Rc auto aumentate del 170%

7 aprile 2010

“Vita dura per gli automobilisti italiani, oltre i rincari dei carburanti ora scattano anche quelli dell’Rc auto” fanno sapere dall’ADICO.
Un allarme lanciato dapprima dal presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, esprimendo “preoccupazione” per i ritocchi all’insù che si sarebbero potuti registrare sul costo delle polizze a causa dei risultati negativi della gestione del comparto; dall’ADICO secondo cui “gli aumenti dal 1996 ad oggi della polizza Rc auto sono arrivati a registrare il 170%”.
Anche quando un assicurato non provoca sinistri – denuncia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – l’aumento del premio assicurativo è sistematico.
Numeri ora confermati anche dall’Isvap, l’istituto di controllo delle compagnie di assicurazione. Secondo il suo presidente Giancarlo Giannini, tra il primo gennaio 2009 e il primo gennaio del 2010, si è registrato un aumento medio del 14,4%, analizzando le variazioni intervenute su quattro profili-tipo di utente tra 21 province italiane.
In particolare, se ad assicurare un’auto di media cilindrata è un uomo quarantenne, il rincaro rispetto allo scorso anno è di 562 euro. Ma farlo a Napoli può costare anche 742 euro, contro i 480 euro necessari a Bari, i 549 euro di Bologna o i 282 euro di Aosta.
Ma questi ritocchi sono tra i più contenuti tra quelli presi in esame. Ben più salato è, infatti, il conto che deve sborsare un diciottenne neo patentato: in media l’aumento è del 16,2% con una tariffa di 2.755 euro. Se, invece, il ragazzo vive a Napoli pagherà ben 4.227 euro all’anno. Ma ad aggiudicarsi la palma della città più cara per questa categoria è Reggio Calabria: qui si dovranno mettere in conto 3.270 euro (+24,2%).
Proprio sulla base di queste cifre, L’ADICO “chiede l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, dal momento che dalla liberalizzazione del settore nel 2007 gli aumenti sono stati incontenibili”

martedì 6 aprile 2010

IL datore di lavoro che minaccia licenziare i dipendenti commette un reato.

Il datore di lavoro che minaccia licenziare i dipendenti commette un reato”, fanno sapere dall’ADICO.
Un reato punito dall’articolo 612 del Codice penale – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – perché la prospettazione dell’espulsione definitiva dall’azienda va ad integrare l’elemento dell’ingiusto danno previsto dalla norma incriminatrice.
È quanto emerge dalla sentenza 11891/10 con cui la Cassazione ha condannato un caporeparto che aveva minacciato di licenziare una dipendente che non aveva accettato di svolgere l’attività lavorativa fuori dal normale orario di servizio. Non solo. L’uomo aveva anche prospettato alla lavoratrice di assegnarla a lavori talmente stressanti che l’avrebbero indotta a dimettersi. Tutti elementi, questi, confermati dalle raccolte dichiarazioni testimoniali. La quinta sezione penale del Palazzaccio, poi, ha anche confermato la condanna dell’uomo al risarcimento danni in favore della persona offesa, costituitasi parte civile.

lunedì 5 aprile 2010

Dal 6 aprile previsti incentivi per acquisto di case, mobili, elettrodomestici, motorini, adsl e nautica

“Dal 6 Aprile partiranno gli incentivi per case, mobili, contratti adsl, e poi motorini e nautica da diporto” ricordano dall’ADICO.
Per avere lo sconto per l'acquisto di abitazione bisogna basarsi sulla classe energetica dell'edificio; il contributo può variare da 83 euro per metro quadro fino a 5000 euro nel caso di immobili di classe B a 116 euro per metro quadro di superficie utile fino ad un massimo di 7000 euro nel caso di un immobile di classe A.
L'agevolazione di acquisto della casa può essere cumulata anche con altre agevolazioni fiscali, ad esempio con la detrazione del 55% nel caso si voglia istallare i pannelli solari.
Per quel che riguarda, l'acquisto degli elettrodomestici, sono previsti due differenti pacchetti.
Per le cucine componibili, si ha diritto ad uno sconto del 10% sul prezzo fino ad un importo di spesa di 1.000 euro, se l’ acquisto è finalizzato alla sostituzione di una vecchia cucina corredato con almeno due elettrodomestici ad alta efficienza.
Nel caso invece non si sostituisce un'intera cucina ma solo alcuni elettrodomestici lo sconto previsto è del 20% a seconda dell'elettrodomestico acquistato. In dettaglio: – lavastoviglie non inferiore alla classe A/A/A: sconto massimo 130 euro;
- forni elettrici non inferiori alla classe A; piani cottura: sconto massimo 80 euro;
- cucine a gas con forno elettrico non inferiore alla classe A: sconto massimo 100 euro;
- cappe climatizzate: sconto massimo 500 euro;
- pompe di calore con COP ≥ 2.5: sconto massimo 400 euro.
Come nel caso delle cucine componibili anche per i singoli elettrodomestici si deve trattare di sostituzione e non di nuovo acquisto.
Per i ragazzi tra i 18 e i 30 anni che attiveranno un nuovo contratto per la banda larga è previsto un incentivo di 50 euro sul costo del contratto.
Per quanto riguarda i ciclomotori lo l’incentivo varia in base al tipo di mezzo acquisto. Per un euro 3 fino 400 cc o fino a 70 kw di potenza lo sconto è del 10% e l'importo massimo è di 750 euro con obbligo di rottamazione. Per chi sceglie invece motorini ibridi o elettrici, lo sconto è del 20% fino ad un massimo di 1500 euro e non è richiesta la rottamazione.
Per quel che riguarda la nautica per la sostituzione motori di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale fino a 75 kw potenza è previsto uno sconto del 20% per un importo massimo di 1.000 euro
L'intera pratica per gli sconti – ricorda il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – sarà gestita dal venditore, che spetterà a lui, al momento dell'ordine, verificare la disponibilità della somma con il call center delle Poste; pertanto fintanto ci saranno i soldi lo sconto si avrà quindi in automatico al momento di pagare.

domenica 4 aprile 2010

Dispute condominali: il 32% scatenate a causa dei rumori

“Sempre più frequenti sono i casi delle persone che si rivolgono all’ADICO per dispute condominiali” si legge nell’ultima nota diffusa oggi dalla segreteria di Mestre.
Le dispute più frequenti, oltre cento dall’inizio dell’anno – fanno sapere dall’ADICO – sono scatenate a cause dai rumori 32%; dalle deiezioni degli animali 21%; dell’abuso nell’utilizzo degli spazi comuni come cortili condominiale, parcheggio o pianerottolo nel 19%; dei casi e degli odori dell’animale tenuto in casa 12%; dall’ascensore 9%; varie 7%.
Problemi che nella stragrande maggioranza dei casi – fa notare il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – si scatenano per mancanza di buon senso ed educazione civica.
Controversie che nel 67% dei casi gli esperti dell’ADICO riescono a chiudere grazie al loro intervento mediando il litigio; per il 24 % il problema ancora sussiste; il restante 9% si è rivolto alle autorità giudiziarie.

sabato 3 aprile 2010

Rincara la bolletta del gas diminuisce quella elettrica

"Da aprile la bolletta dell'energia elettrica ha visto un calo deciso del 3,1% ma quella del gas ha mostrato un nuovo rincaro, questa volta del 3,62% segnala l'Autorità per l'energia elettrica e il gas nel suo rapporto mensile.
Andamenti determinati dai forti aumenti del petrolio +60% in un anno e dalle quotazioni cui è agganciato anche il gas.
Tradotto in cifre significa che la spesa media per l’elettricità di una famiglia tipo si riduce ora di circa 13 euro su base annua; questa nuova riduzione si somma a quelle di 39 euro del 2009 e di 10 euro del primo trimestre 2010, mentre per il gas una maggior spesa di 34 euro sulla bolletta del gas, su base annua.
Si tratta – afferma il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – di un insopportabile aumento di costi e tariffe a cui il Governo deve mettere mano non autorizzandole e, coerentemente con quanto affermato pubblicamente, bloccarle.
Una possibilità quella ventilata dal presidente dell’ADICO che si potrebbe fare più concreta solo in vista del prossimo 10 maggio, quando si attiverà la Borsa del gas che – spiega il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola – permetterà immediati vantaggi attraverso una maggiore concorrenzialità e flessibilità nel mercato all’ingrosso.

Sempre più gettonata la "locazione breve" per le vacanze

Il Ponte di Pasqua sta per iniziare e tra i molti che si allontaneranno in questi giorni molti prenderanno una casa in affitto. “L’utilizzo della locazione breve, quale formula alternativa alla vacanza in alberghi o altre strutture ricettive, risulta infatti sempre più gettonata” fanno sapere dall’ADICO.
Una tendenza – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – destinata a crescere alimentata dalla maggiore economicità di questa forma di soggiorno, fattore particolarmente apprezzato in un periodo di crisi.
Quando si parla di case, affitti e contratti per prevenire discussioni e scongiurare possibili controversie legali l’ADICO suggerisce di utilizzare la formula del contratto week-end.
Si tratta, di uno specifico modello studiato per regolare le locazioni turistiche brevi assoggettate alla disciplina del Codice civile che consente di dare in locazione un immobile per due o tre giorni poiché nell’oggetto è presente la specifica menzione della finalità turistica del conduttore.
Nel contratto sono altresì fissate tutte le pattuizioni quali, per esempio, l’entità del canone e delle spese relative ad acqua, luce e gas.
Inoltre, sottoscrivendo il documento, il conduttore diventa anche consapevole che l’appartamento è sprovvisto di biancheria e che deve provvedere al riassetto quotidiano dell’abitazione.

venerdì 2 aprile 2010

IL reddito medio degli italiani risulta essere solo 18.873

“Il reddito medio dei lavoratori italiani risulta essere 18.873 euro annui” fanno sapere dall’ADICO.
Un dato emerso dalle anticipazioni statistiche sulle dichiarazioni Irpef, relative al periodo d’imposta 2008, diffuse dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.
Di questi, si legge nel bollettino la metà dei 41.802.902 contribuenti dichiara al fisco appena 15.000 euro, mentre i due terzi non superano i 20.000 euro; sono appena l’1% (ossia 418mila persone), quelli che vantano redditi oltre i 100.000 euro l’anno.
“Il totale delle persone a rischio povertà e di quelle già comprese tra gli indigenti è allarmante” avverte il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini; “tra le variabili che incidono negativamente sulle condizioni e sulle aspettative di vita della popolazione vi sono il mancato o insufficiente adeguamento delle retribuzioni e delle pensioni, l’impennata del credito al consumo, la modesta ripresa dei consumi, l’aumento generalizzato dei prezzi”.
Scorporando i dati su base regionale, emerge che è la Lombardia a confermare il primato per il reddito complessivo medio più alto (pari a 22.540 euro). Mentre dall’altra parte della classifica si colloca la Calabria con 13.470 euro. In relazione all’imposta netta, invece, il valore medio maggiore è quello del Lazio (5.740 euro), il minore della Basilicata (3.370 euro).
Riguardo alla tipologia di reddito – spiegano ancora dalle Finanze – il reddito medio da lavoro dipendente è pari a 19.640 euro (+1,9% rispetto all’anno precedente), quello da pensione a 13.940 euro (+3,7%), quello da partecipazione a 17.350 euro (-2,4%). Mentre i redditi d’impresa e da lavoro autonomo si attestano rispettivamente a 18.140 euro e a 38.890 euro.
Capitolo a parte per il popolo delle partite Iva. L’ introduzione del regime dei contribuenti minimi ha comportato un calo del 7,7% del numero delle dichiarazioni Iva in raffronto al 2007, scendendo a quota 5,259 milioni. Di queste, in particolare, il 60,7% proviene da persone fisiche, il resto da società ed enti. Tuttavia il volume d’affari totale mostra un leggero aumento +0,6% (3.390 miliardi euro), mentre l’Iva di competenza cala dell’1,5% (78,675 miliardi euro).
Il nuovo regime ha fatto inoltre registrare il maggior numero di adesioni nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (circa 180mila soggetti), seguito da quello del commercio (circa 63mila) e da quello delle costruzioni (circa 56mila).

In Italia la disoccupazione giovanile è superiore alla media europea

“A febbraio il tasso di disoccupazione continua a volare” comunica l’ADICO.
Un dato confermato anche dall’Istat che analizzato evidenzia come nel mese preso in considerazione il tasso di disoccupazione giovanile, di età compresa tra i 15 ed i 24 anni, si attesta al 28,2% crescendo del 0,8% rispetto a gennaio e di 4 punti percentuali rispetto a febbraio 2009.
Un dato quello sulla disoccupazione giovanile – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – superiore alla media europea di 7,6 punti che risulta essere del 20,6.
Sempre l’Istat fa sapere che il tasso italiano complessivo di disoccupazione è all’ 8,5%, con una variazione in crescita di 1,2 punti percentuali rispetto a febbraio 2009.
Il mese scorso sono stati persi 395 mila posti di lavoro. A perdere il lavoro sono stati soprattutto gli uomini: 294 mila a fronte di 101mila donne.
Le prime stime dell'Istat sull'occupazione mostrano che a febbraio il numero di occupati è pari a 22 milioni 806 mila unità, in calo dello 0,1% rispetto a gennaio e inferiore dell'1,7% (-395 mila unità) rispetto a febbraio 2009. Il tasso di occupazione è pari al 56,8% (inferiore, rispetto a gennaio, di 0,1 punti percentuali e, rispetto a febbraio dell'anno precedente, di 1,3 punti percentuali). Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 127 mila unità, in crescita dello 0,2% (+4 mila unità) rispetto al mese precedente e del 16,2% (+297 mila unità) rispetto a febbraio 2009.
Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni è pari a 14 milioni 933 mila unità, con un aumento dello 0,1% (+13 mila unità) rispetto a gennaio 2010 e dell'1,7% (+251 mila unità) rispetto a febbraio 2009. Il tasso di inattività è pari al 37,8% (invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 0,5 punti rispetto a febbraio 2009).
Parallelamente alla diffusione dei dati il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, comunicava di aver rinviato alle Camere il disegno di legge sul lavoro, che introduce in via preventiva la possibilità di ricorrere all'arbitrato per le controversie di lavoro.

Con l'esodo di Pasqua arriva la stangata alle pompe

"E' maxi-stangata di Pasqua sul fronte dei carburanti": lo afferma l’ADICO, che ha elaborato i dati relativi ai prezzi di benzina e gasolio, confrontandoli con i listini in vigore lo scorso anno nel periodo di Pasqua. "Oggi la benzina sfiora quota 1,370 euro al litro, mentre il gasolio arriva a costare oltre 1,200 euro/litro. Lo scorso anno, in occasione delle vacanze di Pasqua, la benzina costava mediamente 1,214 euro/litro e il diesel 1,074 euro/litro. Visto che la matematica non è un'opinione – afferma il presidente dell’ADICO , Carlo Garofolini – i conti sono presto fatti: chi deciderà di partire per le vacanze di Pasqua, dovrà mettere in conto rispetto allo scorso anno un aggravio di spesa pari a 10,00 euro per un pieno di benzina, e 8,00 euro per un pieno di gasolio. Si tratta di aumenti stratosferici che peseranno come macigni sulle tasche degli automobilisti – fanno sapere dall’ADICO.
Ancora una volta - conclude Carlo Garofolini – l'esodo degli italiani diventa l'occasione per rincari selvaggi alla pompa, a tutto beneficio delle compagnie petrolifere, dimostrando come nel nostro paese manchino del tutto strumenti in grado di limitare la crescita fuori misura dei listini, e controllare che l'andamento dei prezzi alla pompa sia in linea con le quotazioni internazionali del petrolio.