sabato 30 gennaio 2010

Continua ad aumentare il tasso di disoccupazione

L’Istat comunica che a dicembre il tasso di disoccupazione il Italia é salito all'8,5% dall'8,3% di novembre precisando che si tratta del peggior dato da gennaio 2004.
I senza lavoro in sono diventati cosi 2.138.000, 57mila in più rispetto a novembre e 392mila in più rispetto a dicembre 2008.
La disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) ha raggiunto a dicembre 2009 il 26,2% con un aumento di tre punti rispetto allo stesso mese del 2008. Dall’analisi risulta che le donne appaiono un po’ meno penalizzate dalla crisi.
Tra i Paesi Ue, il tasso di disoccupazione più basso è stato quello registrato in Olanda (4,0%) e in Austria (5,4%), mentre quello più alto è in Lettonia (22,8%) e in Spagna (19,5%). Su base annua tutti i Paesi Ue hanno visto un aumento della disoccupazione. Il tasso di crescita più basso è stato osservato in Germania (dal 7,1% al 7,5%), mentre il più consistente è stato quello della Lettonia (dall'11,3% al 22,8%). In dicembre, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, il tasso di disoccupazione maschile è aumentato dal 7,8% al 10% nella zona dell'euro e dal 7,5% al 9,8% nell'Ue, mentre quello femminile è cresciuto dall'8,7% al 10,1% nella zona euro e dal 7,9% al 9,3% nell'Unione europea. Quanto ai giovani con meno di 25 anni, la disoccupazione in dicembre era pari al 21% nella zona dell'euro e al 21,4% nell'Unione europea. Era stata invece rispettivamente del 17% e del 16,9% un anno fa. Il tasso più basso è stato rilevato in Olanda (7,6%) e quello più alto in Spagna (44,5%). In questo caso l'Italia è sopra la media Ue raggiungendo il 26,2%.

Cassazione: è reato dire ‘Vaffa…’ ai vicini

Ansa - Marcia indietro della Cassazione, che si pente di avere sdoganato il 'Vaffa…' e afferma che questa espressione, almeno con i vicini di casa, non deve essere usata, perché "i rapporti di vicinato devono essere improntati ad un maggiore rispetto reciproco tra le persone, perché altrimenti inducono a una impossibilità di convivenza, che invece è necessitata dalla quotidiana relazione nascente dal fatto abitativo, e che deve essere garantita". Per questo la suprema corte ha annullato l'assoluzione dal reato di ingiuria nei confronti di Sergio P., pronunciata dal giudice di pace di Ancona il 10 marzo 2009. Durante un alterco con i vicini di casa, per motivi di parcheggio, Sergio aveva detto "fate schifo, vaff…. a te e a chi ti ci ha portato". Per il giudice di merito, come affermato altre volte dalla Cassazione, la frase era ormai entrata nel comune lessico e non ha valenza offensiva. Ma ora la Cassazione – con la sentenza 3931 – ha cambiato idea e ha deciso che "le frasi tra 'fate schifo e vaff…', nel contesto di vicinato in cui sono state pronunciate, hanno mantenuto la valenza spregiativa dell'onore e del decoro della parte lesa che esse contengono". Adesso l'assoluzione è stata annullata con rinvio al giudice di pace di Ancona, che dovrà essere meno clemente nell'affrontare questa vicenda.

Ecco le scadenze fiscali del 1° febbraio

“Milioni di italiani entro il primo febbraio dovranno mettere mano al portafoglio per pagare numerose scadenze fiscali” si legge nella nota diffusa oggi dalla segreteria dell’ADICO.
Si comincia dal canone della Rai di importo annuale 109 euro, (quello della rata semestrale è di 55,63 euro, quella trimestrale di 28,97 euro), al bollo auto per i proprietari di autoveicoli con oltre 35 Kw con bollo scadente a dicembre 2009, e di ciclomotori residenti in Regioni che non hanno stabilito termini diversi che devono provvedere al pagamento delle tasse automobilistiche, per finire con i titolari di contratti di locazione i quali devono versare l’imposta di registro relativa a contratti nuovi o rinnovati tacitamente dal 1° gennaio 2010.
Per evitare code alle poste, “vale la pena effettuare i pagamenti tramite Internet Banking o bancomat abilitato; nel caso del bollo auto ricordarsi che dal tabaccaio l’adempimento ha un costo maggiore” ricorda il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.

giovedì 28 gennaio 2010

Contrari alla penale telecom

L’ADICO ritiene la proposta “di Telecom di applicare una penale fissa di 9 euro, più interessi di mora fino al 5,5% per i ritardi di oltre 10 giorni chi non paga le bollette scandalosa”.
Se si considera il costo medio delle bollette delle famiglie italiane, avverte il presidente dell’ ADICO, Carlo Garofolini, “gli aumenti prospettati da Telecom equivarrebbero ad un aumento medio che oscilla attorno ad un range del 20% – 40% per i cosiddetti ritardatari”.
“Una richiesta quella presentata da Telecom arrivata senza neanche aver consultato il parere delle associazioni dei Consumatori” spiega il presidente dell’ADICO, il quale “provvederà a manifestare all’Agcom la propria netta contrarietà”.
ADICO fa notare come “la proposta di Telecom scaricherebbe costi enormi sempre sui consumatori, senza poter verificare se è Telecom che consegna le bollette in ritardo o se il ritardo nella consegna è addebitabile alle poste”.

mercoledì 27 gennaio 2010

IL 67% degli adolescenti si collega ad internet tutti i giorni

Da un indagine realizzata dall’ADICO su un campione di 500 ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 18 anni residente nella provincia di Venezia, il 96% dichiara di possedere un computer ed il 67% del campione monitorato dichiara di collegarsi ad internet tutti i giorni.
Risultano essere abilissimi nel far uso della rete, tanto che i motivi di collegamento risultano essere duplici: per lo studio il 37%, mantenere i rapporti sociali 52%, per interesse (giochi, scaricare musica, film ecc…) l’11%.
Il 49% frequenta regolarmente Facebook, il 38% predilige chattare e usare messenger; il 13% risulta possedere addirittura un proprio blog.
Tra i motivi più ricercati che spingono gli adolescenti a navigare, evidenzia la ricerca dell’ADICO, stare in contatto con gli amici e compagni 62%, diventare popolari 27%, trovare nuovi amici 11%.
Per quanto riguarda il rapporto con i genitori e con gli adulti in generale, dall’indagine risulta evidente che la natura di queste relazioni comporta un diverso uso di internet. Infatti, i ragazzi che vivono in famiglie unite, con la presenza di entrambi i genitori o praticano sport, trascorrono mediamente 12 /13 ore alla settimana contro le 16/19 di chi è lasciato più libero di fare quello che vuole.

In scadenza l’assicurazione delle casalinghe

Il 1 febbraio scade la polizza per le casalinghe. Dalla segreteria dell’ADICO ricordano che “l’obbligo di assicurarsi vale per chi ha un’età compresa tra i 18 e i 65 anni compiuti, svolge attività domestica non occasionale, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, e non svolge altra attività che comporti l’iscrizione presso forme obbligatorie di previdenza sociale”.
Un’assicurazione che, come prevede la Legge 3 dicembre 1999, n. 493, si occupa comunque di “grandi rischi”, offrendo una tutela contro gli incidenti di una certa gravità. L’invalidità deve infatti risultare permanente di almeno il 27%. “Non basta quindi un osso rotto o una lieve ferita per essere risarciti, come non rientra nella casistica la sordità a un orecchio che vale il 15% di invalidità” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Devono assicurarsi, si legge nella nota diffusa dall’ADICO, “gli universitari anche se studiano e dimorano in una località diversa dalla città di residenza, i titolari di pensione Inps, i titolari di pensione anche di invalidità a prescindere dal grado di invalidità stessa, i lavoratori in mobilità, i lavoratori in cassa integrazione guadagni ad ore zero o i soggetti che svolgano un’attività lavorativa che non copre l’intero anno”.
Il premio deve essere versato all’Inail tramite bollettino postale: si può ritirare il modello intestato presso le Poste, le sedi Inail, le associazioni di categoria. Dall’anno scorso è, inoltre, possibile effettuare il pagamento del premio direttamente in rete (www.inail.it) con carta di credito o carta prepagata. Chi si è già iscritto in passato avrà invece già ricevuto la lettera dell’Inail con il bollettino precompilato contenente anche i dati dell’assicurato e l’importo da versare.
Va sottolineato, spiega il presidente dell’ADICO “che in caso di mancato pagamento del premio alla scadenza fissata sono previsti interessi di mora che però non possono superare l’ammontare del premio stesso. Chi non si assicura in caso di infortunio non è invece coperto”.

Come rendere sicura l'offerta per il popolo di Haiti

C'è commozione in tutto il mondo per la tragedia che ha colpito Haiti e anche in Italia è scattata la solidarietà.
Il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini lancia l’appello “per non lasciare soli le vittime del sisma ed aiutare i bambini di Haiti rendendo sicura la raccolta di fondi”.
Tramite c/c postale postale 745.000, causale: ‘Emergenza Haiti’; tramite carta di credito online su www.unicef.it chiamando il numero verde 800-745-000; oppure attraverso cc bancario “Banca Popolare Etica, IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051”.
Inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013, specificando nella causale: Emergenza terremoto Haiti.
La Croce Rossa Italiana tramite conto corrente bancario (c/c bancario n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati -Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67, Roma. Intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 – 00187 Roma. Coordinate bancarie, ossia codice IBAN, sono: IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020. Causale: “pro emergenza Haiti”).
Attivo anche il conto corrente postale n. 300004 (intestato a: Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 – 00187 Roma; codice IBAN: IT24 – X076 0103 2000 0000 0300 004. Causale: “Pro emergenza Haiti”).
Altre offerte sono possibili anche l’ UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma – Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119; Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012; Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113; CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d'ufficio).
Dalla segreteria dell’ADICO ricordano “ che Haiti è uno dei paesi più poveri del pianeta, classificato al 148° posto su 179, secondo l’Indice di Sviluppo Umano dell’Undp dopo anni di violenza, instabilità, e da una lunga serie di calamità naturali”.

martedì 26 gennaio 2010

Banca Mediolanum multata per 200 mila euro dall’ ”Antitrast”

Nell’ultima nota diffusa dall’ADICO si legge che “Banca Mediolanum è stata multata per 200 mila euro dall'Antitrust per una pratica commerciale scorretta”.
In particolare, secondo l'Antitrust, negli spot pubblicitari e' stata omessa l'indicazione relativa alla circostanza che il tasso creditore del 3% netto fino al 30 giugno 2009 si applicava solo sulle giacenze superiori a 12.000 euro. Inoltre Banca Mediolanum non ha chiarito in modo sufficiente sul web le informazioni sul prodotto sui siti www.bancamediolanum.it e www.mediolanumvita.it, ''di modo che fosse necessario consultare più pagine all'interno degli stessi per acquisire le informazioni complete relativamente al conto corrente Mediolanum Freedom e, specificamente, per evincere il collegamento esistente tra tale prodotto e la polizza vita Mediolanum Freedom Plus e per ricavare tutte le condizioni da soddisfare per usufruire del rendimento promesso''.
Sull'omissione informativa della soglia dei 12.000 euro secondo l'Antitrust ''la proposta commerciale della Banca, cosi come formulata all'interno degli spot contestati – scrive l'Autorita' – risulta pertanto eccezionalmente allettante per il consumatore, cui vengono prospettati i vantaggi della liquidità sempre disponibile e di un rendimento certo ed indubbiamente elevato rispetto a quanto mediamente proposto dagli altri operatori di mercato''.

Recepite le nuove norme per i pagamenti bancari

Finalmente anche l’Italia recepisce, anche se in ritardo di due mesi, la Direttiva comunitaria sui Servizi di Pagamento che spalanca le porte delle banche alle nuove regole e alle nuove procedure indispensabili per completare la realizzazione dell’Area Unica dei Pagamenti in Euro e l’offerta di servizi ad essa correlati.
Con questa normativa, spiega il presidente dell’ADICO Carlo Garofolini, “il sistema dei pagamenti con gli intermediatori professionali diventerà più efficiente nei tempi e più trasparente nelle procedure e la banca dovrà accreditare l’importo dell’operazione di bonifico entro la fine della giornata lavorativa successiva sul conto della banca del beneficiario e calcolare la valuta entro le 24 ore”.
Per quanto riguarda il limite di accredito per gli assegni; continua il presidente dell’ADICO, “il limite per l’accredito sarà ridotto e uniformato a 4 giorni”.
Nuove regole che vanno di pari passo alle deroghe: agli istituti e’ stata concessa, fino al prossimo 1º gennaio 2012, la possibilità di allungare fino a tre giorni i tempi di esecuzione di un bonifico, che diventano quattro per le operazioni effettuate su supporto cartaceo; ovviamente “il cliente dovrà essere d’accordo altrimenti potrà rivolgersi ad un’altra banca che si e’ già adeguata alla normativa”.
Tra le altre novità importanti, “accresce la tutela dei clienti nei casi di operazioni di pagamento non autorizzate o eseguite in modo inesatto: sbagliando delle cifre nell’Iban (indispensabile per effettuare bonifici) non si correrà il rischio di farlo a qualcun altro perché il codice diventa incoerente e quindi non valido” aggiungono dalla segreteria dell’ADICO..
La direttiva sui Servizi di Pagamento dovrà comunque essere ampiamente e chiaramente spiegata dalle banche ai propri clienti: entro il prossimo 30 aprile gli istituti, infatti, dovranno spedire una lettera a tutti i correntisti comunicando le nuove condizioni contrattuali e le nuove disposizioni.
Sperando che non ci siano sorprese in negativo. La memoria va, infatti, subito alle commissioni di massimo scoperto che, abolite per legge, sono state reintrodotte dalle banche con nuovi e piu’ costosi balzelli che secondo l’Antitrust, “possono essere fino a 15 volte più costosi”.

In calo la fiducia dei consumatori

Cala la fiducia dei consumatori nel mese di gennaio sulla situazione corrente che a breve termine. Secondo la consueta inchiesta mensile dell’ Isae, il valore si stabilizza a 111,7 dal precedente 113,7 tornando dopo tre rialzi consecutivi sui valori dello scorso ottobre.
A preoccupare i consumatori la situazione economica del paese, riferite alla famiglia e al mercato del lavoro.
Quanto ai beni durevoli, recupera leggermente la convenienza presente all’acquisto, ma calano le intenzioni di spesa per i prossimi mesi: "a conferma del segnale negativo, calano nello specifico quanti intendono acquistare un’automobile e l’abitazione, anche se aumentano invece le intenzioni di spesa per manutenzione".
I consumatori riferisce ancora l'istituto "tornano a percepire un aumento seppur moderato dei prezzi negli ultimi 12 mesi".
A livello territoriale, la fiducia scende in tutte le ripartizioni, con maggiore intensità nel Centro e minore nel Nord Ovest.

lunedì 25 gennaio 2010

Brunetta provoca sui bamboccioni

Brunetta sa sempre come farsi notare; tanto da proporre di togliere 500 euro al mese ai pensionati per aiutare i figli a uscire di casa.
“ Credo sia più semplice trovare tutti d’accordo finanziare queste proposte tagliando stipendi e privilegi ai Ministri, Onorevoli, Deputati come lui” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Ci vuole coraggio fare proposte “agendo sulle pensioni di anzianità in questi tempi di profonda crisi”, continua il presidente dell’ADICO.
Ma a smentire la dichiarazione di Brunetta ci ha pensato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha fatto una telefonata "di fuoco" a Berlusconi pretendendo un'immediata smentita del governo (che è arrivata nel giro di pochi minuti).
Alla fine è arrivata anche la rettifica di Brunetta, che ha ammesso di dover ancora concordare la proposta con gli altri ministri.
“Forse poteva farlo prima, ma volete mettere il brivido di andare ancora in prima pagina, dopo tanti mesi di digiuno?” conclude Carlo Garofolini.

Si spende oltre 2.400 euro per auto, moto e telefonini

Ogni italiano nel 2008 ha speso tra auto, moto e telefoni 2.400 euro annui, contro una media europea di 2.200 euro; che se per l’acquisto di auto e moto, nel 2008, ogni europeo ha speso in media 593 euro, molto di più ha dovuto “sborsare” per mantenere questi beni assorbendo oltre 950 euro a testa, con un’incidenza pari al 42% sul totale di spesa complessivo.
Questo in sintesi il dato emerso nell'ultimo Rapporto Europa consumi elaborato dalla Confcommercio, che prende in esame le spese per comunicazioni e trasporti.
Sul piano delle quantità, tra il 1996 e il 2008 la spesa per la mobilità e le comunicazioni ha registrato una dinamica positiva con crescita media annua in volume del 2,9% nella media dei 27 Paesi, questo valore sintetizza andamenti differenziati tra i singoli Paesi in cui si distinguono soprattutto i paesi dell’Est Europa, mercati dalle grosse potenzialità, per aver registrato una variazione media annua decisamente superiore a quella media. È il caso della Lettonia, della Lituania, dell’Estonia (rispettivamente +12,6%, +12,0%, +10,4%).

Ai «bamboccioni» servono 1.300 euro per vivere da soli

Mettiamoci l’affitto dell’appartamento, le spese condominiali, le bollette, l’auto. Poi, qualche piccolo sfizio, come una pizza a settimana, la piscina o la palestra. Niente extra particolari, niente vacanze, niente scarpe o vestiti nuovi. Risultato? Non per vivere, ma per sopravvivere fuori di casa, i bamboccioni dovrebbero contare su un reddito netto superiore ai 1.200 euro al mese. Che diventano quasi 1.400 per quelli iscritti all’Università. Insomma una media di 1.300 euro. «Qui, al contrario di quello che dice il ministro Renato Brunetta, non ci troviamo davanti ai cosiddetti bamboccioni – spiega Carlo Garofolini, presidente dell’ADICO che ha curato l’indagine elaborando i dati dell’ufficio statistica del Comune e di Quattro Ruote – sono molti i ragazzi che vorrebbero andarsene di casa. Ma dove trovano i soldi?». Affitti. Per il 18enne che intende uscire di casa, la voce più insidiosa è quella degli affitti. Per un miniappartamento arredato a Mestre si spendono fra i 550 e i 600 euro al mese, ai quali bisogna aggiungere 80-100 euro per il condominio. «Difficile che un giovane appena uscito dalle scuole superiori possa trovare un lavoro in grado di sostenere questi canoni di locazione – sottolinea Garofolini – Solitamente i ragazzi trovano occupazioni precarie da 700-800 euro al mese. Oppure vengono assunti con il contratto di formazione lavoro». Impossibile andare da soli in un mini. Chi esce di casa a 18 anni, dunque, punta alla coabitazione. E sempre a Mestre per due camere arredate si chiedono in media 650 euro al mese, per tre camere 700. La coabitazione, insomma, risulta più abbordabile. Studenti. Le opportunità di affitti agevolati per gli studenti universitari ci sono, ma sono limitate. L’Esu fornisce stanze per i giovani con bassa soglia di reddito familiare. Poi ci sono collegi come la Domus Civica a altre realtà. Ma per lo più gli studenti sottostanno agli affitti di mercato che, per una camera singola, si aggirano attorno ai 500, 600 euro al mese. I 18enni che proseguono gli studi «vengono sostenuti economicamente dalle famiglie – ricorda Garofolini – Molte delle quali fanno salti mortali per permettere ai figli di ottenere una laurea. Anche perché la sola iscrizione all’Università di Venezia costa più di 1.400 euro l’anno». Altre spese. Se fossero costretti a uscire di casa per legge, come proposto Brunetta, i 2 mila «bamboccioni» veneziani dovrebbero affrontare spese di ogni tipo. Oltre all’affitto, c’è il carrello alimentare, calcolato in 40 euro a settimana, perché si sa che i ragazzi rinunciano spesso a mangiare per soddisfare altre esigenze. Per quanto riguarda l’auto, il peso più consistente è dato dall’Rc. In questo caso, l’indagine prende in esame una delle assicurazioni meno care: Generali (653 euro all’anno). Poi c’è il tagliando, il bollo, la benzina. «Nel conto abbiamo anche inserito due cene in ristorante e due in pizzeria, seguendo i costi dell’Osservatorio prezzi del Comune. Poi 50 euro al mese per piscina o palestra. Ma ci sono molte altre spese extra non inserite, come il parrucchiere, la discoteca, lo spritz». Poveri bamboccioni.

Class action all'italiana

21 gennaio 2010

Con il termine “class-action” (azione di classe) si fa riferimento a strumenti di tutela collettiva risarcitoria che consentono di attivare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di cittadini danneggiati dal medesimo fatto realizzato da una azienda scorretta.
Dal 1° gennaio 2010 finalmente è entrato in vigore l’ articolo 140-bis del Codice del consumo.
Sulla carta, si tratta di una straordinaria occasione per rendere effettiva la tutela dei consumatori in tutte quelle situazioni nelle quali si controverte per importi di valore contenuto e per questo generalmente si preferisce rinunciare alla difesa dei propri diritti.
Pur nella consapevolezza di alcuni evidenti limiti dell’attuale normativa, le azioni collettive dovranno essere sperimentate (anche per comprenderne a fondo le inefficienze).
L’ADICO ha già polemizzato poiché non è possibile procedere ad esempio, contro i mega crack del passato come Parmalat o Cirio dato che la “class action” non è retroattiva ossia non si possono intentare cause fino al 16 agosto 2009 e non introduce il concetto di indennità punitiva. In America il giudice può scegliere un risarcimento più alto di quello effettivo, ed allargare gli effetti della sentenza non solo a chi ha partecipato attivamente – e fisicamente – all'azione, ma anche a tutti i membri della comunità che si trovano nella situazione medesima.
“Quest'ultimo concetto dell'indennità punitiva non è previsto” evidenzia il presidente dell’ADICO Carlo Garofolini. “Visto che siamo in Italia e abbiamo i legislatori che ci ritroviamo, non solo non esiste alcuna maggiorazione dell'indennizzo decisa a discrezione del giudice, ma almeno per la Pubblica Amministrazione non esiste proprio un risarcimento. Il testo della legge, infatti, parla chiaramente di «nessun onere a carico dello Stato», e non c'è bisogno di spiegare cosa si intenda con questa locuzione. Aggiungendo danno alla beffa, poi, le spese per l'avvio delle pratiche procedurali saranno proprio a carico della parte più debole, cioè di chi ha richiesto l'azione”.

E' operativo il fondo per aiutare i neo genitori

E’operativo il fondo di garanzia per il prestito di 5mila euro a tassi agevolati e garantiti dallo Stato a favore dei genitori dei bambini nati e adottati nel 2009, 2010 e 201.
Carlo Garofolini, presidente dell’ADICO spiega che “il Fondo di credito ha l’obiettivo di aiutare i neo genitori alle prese con le numerose spese che l’arrivo di un figlio comporta; ma avverte anche che il prestito dovrà essere restituito nell’arco di cinque anni od estinto soluzione diversa purché concordata con la banca o l’intermediario”.
La domanda, spiegano dalla segreteria dell’ADICO, “deve essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo all’adozione o alla nascita del figlio, ragion per cui per tutti i nati o i figli adottati quest’anno il termine ultimo di presentazione della domanda per poter accedere al prestito è quella del 30 giugno del 2011”.
Un’attenzione particolare, “è prevista, per i nuovi nati portatori di malattie rare” fa sapere Carlo Garofolini, individuate dal Dlgs 124/1998, che usufruiranno di un ulteriore contributo, in conto interessi, che riduce il Taeg allo 0,5%. In questo caso, la domanda può essere presentata entro e non oltre il 31 dicembre 2011, anche, in modo contestuale, rispetto alla richiesta del finanziamento ammissibile alla garanzia del Fondo”.
Sul nuovo sito www.fondonuovinati.it, è possibile acquisire informazioni sia sulla lista delle banche che aderiscono all’iniziativa, sia su quello che occorre per poter accedere al prestito.

mercoledì 20 gennaio 2010

Class action contro la nuova tassa sui cd, dvd, chiavette, hard disk, ecc...

L’ennesima incredibile tassa questa volta l’ha concepita il Ministro Bondi, per fare un favore alla Siae; “il cosiddetto equo compenso” avvertono dalla segreteria dell’ADICO.
“Si tratta di una tassa preventiva che ognuno di noi paga quando acquista un cd o un dvd nuovo” tuona il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che ha come unico obiettivo “di prendere dei soldi ai consumatori nella previsione che un cd, dvd, hard disk ecc.. venga utilizzato per registrare un cd musicale, un film ma al contempo anche se viene utilizzato per mettere foto personali, dati ecc..”.
“Una mostruosità concepita il 30 dicembre 2009 mentre le famiglie trascorrevano le vacanze di Natale nei confronti delle innovazioni tecnologiche”, continua il presidente dell’ADICO; “d’ora in poi questa tassa si pagherà su cd, dvd, hard disk, lettori multimediali portatili, chiavette usb e telefonini”.
In soldoni la tassa “prevede un importo che varia da euro 3,22 per memorie fino 1 Gb di capacità, arrivando fino a circa 30 euro per capacità superiori ai 250 Gb” spiegano dalla segreteria dell’ADICO; pertanto se per “hard disk, cd, dvd e chiavette il costo aggiuntivo è qualche frazione di euro; comunque un’enormità, considerando il mercato complessivo; i più tartassati dall’invenzione di Bondi e collaboratori sono i dispositivi portatili come lettori e cellulari.
A tal proposito l’ADICO in questi giorni valuterà se promuovere una class action contro questo provvedimento definito fraudolento.

Antitrust indaga su pratiche commerciali scorrette sette catene commerciali di elettronica

Sette grandi catene commerciali di prodotti di elettronica, informatica, tecnologia e elettrodomestici sono finite nel mirino dell’Antitrust perché le indicazioni fornite nei prodotti “sono insufficienti o fuorvianti, con la conseguenza che poi risulta difficile ottenere l’assistenza promessa o la sostituzione di un prodotto, come stabilito dalla sua garanzia” annunciano dalla segreteria dell’ADICO.
Le istruttorie da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sono state avviate nei confronti di Mediamarket (marchio Mediaworld), Unieuro, Sgm Distribuzione (marchio MarcoPoloExpert), Euronics e Nova (marchio Euronics), Dps Group e Dml (marchio Trony) dopo le segnalazioni delle Associazioni dei Consumatori e diverse segnalazioni inviate dai consumatori all’Authority che “ora verificherà l’esistenza di comportamenti commerciali scorretti nei confronti dell’utente e se gli sia stato garantito il riconoscimento al diritto di recesso” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Secondo le denunce, spiega il presidente dell’ADICO “le imprese oggetto delle istruttorie avrebbero offerto scarsa trasparenza e pochissima informazione in merito alle differenti tipologie di garanzia disponibili sui prodotti; la garanzia legale (quella classica che copre i due anni) e la garanzia aggiuntiva in questo caso soggetto a un pagamento extra; sui tempi dell’intervento di riparazione o di avere dovuto attendere a lungo prima di riavere il bene riparato o; ancora, di avere dovuto pagare le spese per la riparazione o per il trasporto benché il prodotto fosse in garanzia”.
Inoltre, avverte l’Antitrust, “emerge la difficoltà di individuare il soggetto cui rivolgersi per l’assistenza: molti consumatori si rivolgono direttamente ai produttori, non sapendo che devono rivolgersi al venditore per far valere la garanzia legale della durata biennale. Spesso sono inoltre indirizzati dagli stessi venditori ai Centri di Assistenza Tecnica dei produttori, con il pretesto che in questo modo possono ottenere la riparazione in un tempo più breve. Ugualmente incomplete sarebbero le informazioni sulle garanzie convenzionali offerte nonché sull’esercizio del diritto di recesso”.

martedì 19 gennaio 2010

Quanto costa ai giovani lasciare la famiglia

Tutti fuori casa a 18 anni per legge. È la nuova provocatoria proposta di legge del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che ha già scatenato e fatto infuriare il popolo del web, riaccendendo il dibattito sui “bamboccioni”.
Evidentemente il ministro “non si rende conto che sono sicuramente le ragioni economiche e sociali a prevalere su quelle culturali se i ragazzi a 30 anni vivono ancora con la propria famiglia” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini; “prendere una casa in affitto, anche in condivisione, è infatti una possibilità concessa a pochi privilegiati e trovare lavoretti, anche precari, che consentano davvero di mantenersi agli studi è spesso un’utopia”.
A spiegare chiaramente la situazione è Domenico Masi, titolare di Sociologia del lavoro alla Sapienza, secondo cui vanno “sfatate le false leggende come quelle che i giovani non vogliono essere indipendenti. Non è vero. Vorrebbero esserlo e lo dimostrano cercando attività di tutti i tipi, dall’operatore al centralinista, passando per il cameriere, con tanto di laurea. È il lavoro che non c’è. E senza, non c’è nemmeno l’autonomia”.
In fin dei conti è sempre tutta una questioni di numeri e, quindi, di soldi. Basti pensare agli ultimi dati diffusi dal rapporto EuropaConsumi – elaborato da Confcommercio – che ha presentato un’analisi comparativa nei 27 Paesi dell’Ue.
Soldoni alla mano, ammonta a poco meno di 4.000 euro la spesa media sostenuta da ogni cittadino europeo nel 2008 per mantenere e arredare la propria abitazione. Solo per mobili, elettrodomestici e articoli di arredamento la spesa è infatti di circa 850 euro, con punte in Austria e Irlanda dove si è speso poco piu’ di 1.260 euro, mentre in Italia poco meno di 1.200 euro.
A questo importo, aggiunge l’ufficio studi, vanno aggiunte anche le spese fisse per l’abitazione che, tra affitti, acqua, elettricità, gas e manutenzione, hanno presentato un conto poco superiore ai 3.100 euro, con i Paesi scandinavi in testa: Danimarca (5.431 euro), Svezia (4.294 euro) e Finlandia (4.250 euro).
Mentre, considerando anche le spese fisse, è “la voce affitti a farla da padrone” in tutti i Paesi, assorbendo circa 2.163 euro per abitante, con il BelPaese che si colloca oltre la media europea. In Italia ci vogliono, infatti, 2.274 euro per permettersi di vivere da soli.
“Una somma che quasi nessun ventenne precario o neolaureato può permettersi; ci piacerebbe ricevere dal Governo qualche boutade in meno e qualche risposta in più, di fronte ad una crisi così profonda e pagata in primo luogo dalle giovani generazioni” dichiara il presidente dell’ADICO, “nel nostro Paese c’è un problema di accesso agli studi, al lavoro e al welfare che impedisce l’autonomia”.

lunedì 18 gennaio 2010

Nei rifiuti 45 quintali di pane

Se la crisi, da una parte, ne ha ridotto i consumi e gli sprechi, il pane buttato via dai cittadini veneziani è ancora tanto. Secondo i panificatori di Ascom Mestre, in provincia il 5 per cento finisce direttamente dalla tavola alla pattumiera. Stiamo parlando di 45 quintali di pane, corrispondenti a 72 mila panini da 60 grammi, per un valore che supera i 16 mila euro. Il nucleo più «sprecone» – dice un’indagine dell’ADICO – è la famiglia composta da 4 persone che scarta circa un panino al giorno. La coppia di anziani non butta via quasi nulla. Spreco. Nel Veneziano – spiegano i panificatori di Ascom – ci sono circa 450 panifici che producono e vendono in media 900 quintali di pane al giorno, un paio di quintali ciascuno. In tempi di crisi, naturalmente, lo spreco s’è ridotto ma a in generale resta molto alto. Circa 45 quintali dei 900 acquistati vengono buttati via. In pratica, considerando che in provincia un chilo di pane, in media, lo si paga 3,60 euro, si bruciano quotidianamente 16 mila e 200 euro. Le famiglie. Come rivela un’indagine dell’ADICO che ha coinvolto circa 300 nuclei veneziani di tre diverse tipologie familiari e che, basandosi su delle medie, contempla una soglia di tolleranza del 5%, la coppia composta da due genitori e due figli scarta fra i 3 e i 4 etti di pane a settimana, che si traducono in una cifra compresa fra i 52 e i 75 euro all’anno. In questo caso «ci si confronta soprattutto con l’imprevedibilità dei figli – spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che difende i consumatori – ci sono giorni in cui consumano il pane, anche molto, magari con la Nutella. E altri in cui non mangiano neppure un panino». Conviventi. La vita della coppia di conviventi è spesso «sregolata». L’acquisto e il consumo di pane, dice l’indagine, non supera i 2 etti al giorno. Alla fine, però, ogni settimana viene gettato il corrispondente di tre panini da 50 grammi e il motivo è semplice. «I conviventi senza figli di solito non tornano a casa per il pranzo – spiega Garofolini – e la sera può succedere che all’ultimo minuto decidano di mangiare in ristorante o in pizzeria. Il pane acquistato, dunque, è sacrificato ai cambiamenti di programma». Lo spreco economico è di circa 50 centesimi alla settimana che diventano poco più di 25 euro l’anno. Anziani. Dei 3 etti di pane acquistati ogni giorno dalla coppia di anziani non va buttato via quasi niente. Sì e no un panino da mezzo etto a settimana, per un valore annuo di 9-10 euro.

domenica 17 gennaio 2010

E’ illegittima l’iscrizione nei Sistemi di informazioni creditizie (Sic)

17 gennaio 2010

“E’ illegittima l’iscrizione nei Sistemi di informazioni creditizie (Sic), vale a dire le ex centrali rischi in cui vengono inseriti i nominativi dei cattivi pagatori, se l’istituto finanziario non informa l’interessato almeno 15 giorni prima” avverte il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
A sancire nuovamente questo principio di garanzia e’ un provvedimento d’urgenza emanato dal Giudice del Tribunale di Ortona il quale ha dato ragione un consumatore che chiedendo un finanziamento per acquistare un’autovettura, ha scoperto di essere iscritto alla Crif, poiché l’ex fidanzata, alla quale aveva prestato la propria garanzia per un prestito, ha onorato solo in parte il proprio debito.
E' risaputo infatti che qualora il debitore principale non pagasse, la banca chiederà al fideiussore di provvedere al rimborso delle rate. Ma il punto fondamentale e’ che non solo la ex, residente in un’altra Regione, non ha mai messo al corrente il garante di questo ritardo nel pagamento delle rate, ma anche che la società creditrice ha omesso di comunicare al ricorrente che i propri dati personali sarebbero stati resi accessibili sui Sic.
Una mancata comunicazione che, quindi, ha portato il ricorrente a ritrovarsi iscritto nei registri della Crif senza saperlo, senza essere stato avvisato dell’atto di messa in mora e senza che gli sia mai stato richiesto il rientro del debito.
Fatto che ha portato il Giudice a ribadire che – si legge nella sentenza – “il ricorrente, in qualità di coobbligato, doveva essere avvisato della situazione che andava delineandosi, in modo da essere messo nelle condizioni di poter far fronte agli obblighi su di esso gravanti”.
La segnalazione e’, infatti, avvenuta tramite la società creditrice in questione con una condotta che il Giudice ha ritenuto “in violazione del codice deontologico dei sistemi informativi, nonche’ del dovere di massima attenzione al quale gli intermediari finanziari sono tenuti secondo le istruzioni della Banca d’Italia e del Garante della Privacy”.
Il Giudice ha quindi ordinato alla società creditrice l’immediata revoca della segnalazione del credito vantato alla Crif con contestuale cancellazione del nome del consumatore, nonché il pagamento di tutte le spese, evidenziando altresì che il danno complessivo che può essere prodotto da una segnalazione infondata alla Crif non può essere “adeguatamente ristorabile con il solo versamento di una somma in denaro”.
Dalla segreteria dall’ADICO ricordano che “il Codice deontologico dei Sistemi di informazioni creditizie in vigore dal 2005 prevede anche dei tempi certi di permanenza dei dati nella banca dati, qualora non si rispettino le scadenza delle rate.
In particolare, le richieste di finanziamento vengono conservate per 6 mesi (1 mese in caso di rifiuto o rinuncia al finanziamento) dalla richiesta; le morosità di due rate (o mesi) poi sanate sono visibili per 12 mesi dalla data di regolarizzazione; le morosità superiori a due rate (o mesi) poi sanate sono visibili per 24 mesi dalla data di regolarizzazione; le morosità mai sanate rimangono visibili per 36 mesi dalla scadenza contrattuale o dall’ultimo aggiornamento; tutte le altre informazioni positive che indicano il pieno rispetto del piano di rimborso del finanziamento – rimangono”.

Dedicato alla Lega...

Un uomo bianco disse una volta: "Le persone di colore non sono ammessi qui".
L'uomo nero si voltò e si alzò in piedi.
Egli disse allora: "Listen sir ....
quando sono nato ero nero, "
"Quando sono cresciuto ero nero,"
"Quando sono malato sono nero,"
"Quando vado al sole sono nero,"
"Quando ho freddo sono nero,"
"Quando morirò sarò nero."

"Ma, signore."

"Quando sei nato sei rosa"
"Quando si cresce sei bianco,"
"Quando sei malato, sei verde,"
"Quando vai al sole si accende rosso"
"Quando sei a freddo si accende di blu,"
"E quando si muore si accende viola."
"E tu hai il coraggio di chiamare me di colore?"

L'uomo nero poi si sedette di nuovo e l'uomo bianco se ne andò ....

venerdì 15 gennaio 2010

Non chiamatela class action. L'azione di classe: istruzioni per l'uso

Cosa e '?
Con la Finanziaria 2008 e 'Stata introdotta una nuova azione giudiziaria collettiva, Chiamata uno nostro avviso impropriamente "class action", un'azione perche' ha decisamente delle classi poco. Mai Entrata in vigore Nella Formulazione originaria La normativa non e ', solo la successiva modifica della norma Che ne conteneva la disciplina-l' art. 140 bis del Codice del consumo (d.lgs. 206 del 2005) - ha disposto l'entrata in vigore dal 1 gennaio 2010 (con la legge n. 99 del 2009). La Nuova Formulazione DELL'ARTICOLO la chiama "azione di classe": un Consumatore inizia questa azione giudiziaria chiedendo al giudice la tutela di "diritti individuali omogenei dei Consumatori e degli utenti" contro l'impresa di Che li ha Violati Tramite l'accertamento della responsabilita 'e per la condanna al Risarcimento del danno e alle Restituzioni.

Iniziarla Chi puo '?
Consumatore Puo 'un iniziarla / utente, i diritti CUI Siano Stati Lesi (CHIAMATO tecnicamente Dalla Norma "componente della classe"), anziche che' AGIRE individualmente decida di Proporre una azione collettiva, anche dando mandato ad una associazione o ad un comitato CUI partecipa . A differenza della versione precedente DELL'ARTICOLO, Stata eliminata la e 'legittimazione diretta ad AGIRE di associazioni dei Consumatori e Comitati, Che Pertanto potranno esser parte del giudizio solo su esplicito mandato di un Consumatore. La Peculiarita 'di quest'azione consisté nel Fatto che, diversamente dalle "normali" causa in tribunale, questo accertamento non Varra' solo fra le parti nel processo, ma anche nei Confronti di tutti Coloro i Quali, pur non prendendo parte al giudizio, vi abbiano Aderito.

Su che cosa si puo 'fare una azione di classe?
Non si puo 'Proporre una "class action" per quanto valere Qualsiasi diritto contro un'impresa ma solo nei casi previsti e cioe':
- I diritti contrattuali di una pluralità 'di Consumatori e Utenti Che versano nei Confronti di una impresa in Stessa Identica Situazione, inclusi i diritti Relativi uno contratti stipulati ai sensi degli articoli 1341 e 1342 del codice civile;
- Identici i diritti spettanti ai Consumatori finali di un determinato prodotto nei Confronti del Relativo produttore, anche A prescindere da un diretto rapporto contrattuale;
- Identici i diritti al ristoro del PREGIUDIZIO derivante agli Stessi Consumatori e utenti da pratiche commerciali scorrette o da Comportamenti anticoncorrenziali.

martedì 12 gennaio 2010

Carburanti ancora in rialzo

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11 gennaio 2010 21:22
ADICO: carburanti ancora in rialzo

Ancora rincari per i carburanti, con la Shell che ha fatto registrare alla pompa 1,36 euro al litro, secondo il Quotidiano Energia.
La Shell ha infatti deciso aumentare la verde di 0,5 centesimi, fino a 1,359 euro; sfiora 1,2 euro il gasolio dell'Api-Ip (+1,7 cent a 1,199, stesso prezzo della Shell), che fa salire la verde a 1,347 euro (+1 centesimo).
“E’ora di tagliare le accise per contenere gli effetti che questi aumenti potranno avere nel medio periodo nelle tasche vuote delle famiglie italiane” avverte il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini, il quale aggiunge nella nota: “le ripercussioni non si hanno solo alla pompa ma anche sulle tariffe della luce e gas da riscaldamento”, avverte il presidente dell’ADICO.

Redditi reali al gelo

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11 gennaio 2010 15:38
ADICO: redditi reali al gelo

A conferma della crisi che imperversa ormai nel nostro Paese, l’ultimo dato Istat diffuso oggi, il potere di acquisto delle famiglie italiane ha visto una contrazione dell'1,6% in appena dodici mesi.
Il dato si riferisce al periodo ottobre 2008 – settembre 2009, “secondo cui in un solo anno i redditi reali risultano essere al gelo” avverte il presidente dell’ ADICO, Carlo Garofolini.
Dall'altra, indica l’istituto di ricerca, la propensione al risparmio è cresciuta di 0,2 punti percentuali su base mensile e di 0,4 punti su anno. Il reddito disponibile (in valori correnti) è diminuito dello 0,4% mensile e dell'1% su anno, la spesa per consumi ancora di più: dell'1,5% tendenziale e dello 0,6% congiunturale.
“Come ovvio neanche le imprese sono immuni da un quadro deteriorato” evidenziano dalla segreteria dell’ADICO, tanto che secondo Istat la quota di profitto delle società non finanziarie, nel periodo che va da ottobre 2008 a settembre 2009, è calata di 2 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. La quota di profitto, precisa l'Istat, è stata pari al 40,9% e che si è ridotta dello 0,3% su base congiunturale.
Per il presidente dell’ADICO “il dato è una conferma delle difficoltà e delle paure delle famiglie voler spendere; l’unica ricetta per uscire dalla crisi è ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati, istituire sgravi fiscali alle imprese che investono nell’occupazione, tagliare del 10% i prezzi di energia, alimentari e trasporti”.

Velocità adsl italiana tra le più lente del mondo.

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12 gennaio 2010 18:08
ADICO: velocità adsl italiana tra le più lente del mondo.

Confrontando la velocità della Adsl italiana con quella degli altri Paesi del mondo l’Italia risulta 45esima per velocità reale di download e 79esima per quella di upload.
Questo il risultato emerso da milioni di test fatti dagli utenti sulla propria connessione, tramite lo stesso sito Speedtest.net.
E pensare che “in teoria dovrebbe essere tra la più veloci in Europa,visto che arriva a 20 Megabit” spiegano dalla segreteria dell’ADICO, del resto è “di qualche settimana fa l’ultimo caso di operatore multato dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta in merito alla velocità Adsl, capitato per l' appunto a Fastweb”.
”Ogni giorno riceviamo segnalazioni e denunce relative al problema delle velocità Adsl che non corrispondono a realtà”, incalza il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini, i consumatori sono stanchi di rimanere vittime delle “promesse degli operatori, velocità reali molto più basse di quelle dichiarate e della media europea, scarsa trasparenza delle offerte”.
L’osservatorio banda larga Between sta lavorando allo studio più esteso sulla qualità delle connessioni italiane, con l’aiuto di test fatti dagli utenti tramite il programma Isposure. I risultati preliminari sono scoraggianti: le Adsl vanno alla metà o a un quarto della velocità dichiarata.
E non che le connessioni su banda larga mobile (Umts/Hspa) se la cavino meglio, anzi: vanno a circa 1-2 Mbps, anche se dichiarano velocità massime di 7 Mbps.
Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) e la Fub (Fondazioni Ugo Bordoni) pubblicheranno entro ottobre di quest’anno il primo software “certificato” per testare la connessione “cosicchè l’utente potrà usarne i risultati, per rivalersi sull’operatore, chiedendo rimborsi o una disdetta del contratto se le promesse pubblicitarie sono largamente disattese” conclude il presidente dell’ADICO.

Rubbia: cosi catturerà l'energia del sole

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12 gennaio 2010 14:34
Rubbia: cosi catturerà l'energia del sole

"Il nuovo solare termodinamico ad alta temperatura, l'energia catturata dagli specchi parabolici e immagazzinata da un fluido salino, è la terza via delle rinnovabili. Una fonte pulita, perfettamente competitiva, abbondante e sicura. Basta un quadrato di tre chilometri di lato, la lunghezza di una pista di aeroporto, per ottenere la stessa energia di una centrale nucleare. E per giunta è tecnologia italiana: una ricchezza che possiamo utilizzare direttamente ed esportare".
Si tratta di specchi di nuova progettazione che si muovono lungo l'arco della giornata seguendo il sole e quindi riescono a catturare più luce. Al posto del vecchio olio infiammabile una miscela di sali fusi che non causa problemi e consente di accumulare l'energia in moda da renderla disponibile in ogni momento, anche quando non c'è il sole, in modo da ottenere la flessibilità richiesta dal mercato. E infine c'è il fattore temperatura che è fondamentale perché lo scopo finale è produrre vapore per far girare le turbine: la vecchia tecnologia solare non arrivava a superare i 350 gradi; ora raggiungiamo i 550 gradi, la stessa temperatura che si usa negli impianti a combustibili fossili".
"Non si producono rifiuti né emissioni. L'energia è abbondante e rinnovabile. Non bisogna costruire sistemi di trasporto per i combustibili perché il sole arriva da solo. Gli investimenti e i costi sono più bassi rispetto alle centrali convenzionali. Il sistema è estremamente flessibile e si presta ad essere usato con impianti di piccola taglia in località isolate. I tempi di costruzione sono brevi, circa tre anni".
Un'idea nuova, e come tutte le idee nuove fatica ad essere assimilata Certo dal punto di vista scientifico una cosa va detta: o si lavora seriamente alla costruzione di un sistema energetico diverso da quello attuale, più pulito e in grado di ottenere più consenso, oppure si va avanti continuando a immettere gas serra nell'atmosfera e ci si assume il rischio dell'instabilità climatica legata a questo processo".
“Il nucleare è un errore, anch’io sono convinto che il futuro è nel sole” aggiunge nella nota il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.

lunedì 11 gennaio 2010

Famiglie italiane indebitate per oltre 21 mila euro

L’indebitamento complessivo delle famiglie italiane nel 2009 ha superato i 524 miliardi di euro.
A rilevarlo la Cgia di Mestre sottolineando come, seppur in crescita, si tratti di un importo più contenuto di quello registrato negli altri principali Paesi dell' Europa.
”Tradotto in cifre significa che nel 2009 ogni famiglia italiana risulta indebitata per una media di 21.270 euro” evidenzia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Ma negli altri Paesi della Ue le cose non vanno meglio tant’è che l’analisi rileva per la Spagna un indebitamento complessivo delle famiglie per 896,7 mld di euro per una media a nucleo di 55.886; in Francia di 942,4 mld di euro per una media a famiglia pari ad euro 37.785; in Germania è di 1.515,2 mld di euro per una media di 37.785 euro; nel Regno Unito si arriva a 1.605,3 mld di euro per una media a famiglia di 63.477 euro.
Seppure i conti pubblici del nostro Paese continuano a peggiorare “il livello di indebitamento delle famiglie italiane risulta contenuto per effetto dell’erosione dei risparmi o grazie al sostegno che ricevono da parte dei genitori o dei nonni” dichiara il presidente dell’ADICO, “mancano interventi efficaci che siano di stimolo alla ripresa dei consumi, di sostegno ai redditi e del posto di lavoro”.

sabato 9 gennaio 2010

Volano i prezzi alla pompa

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7 gennaio 2010 16:21
ADICO: volano i prezzi alla pompa

“L’ennesimo regalo della Befana lo fanno ancora una volta le compagnie dei carburanti alzando i prezzi della benzina e del gasolio alle pompe di rifornimento” denuncia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Da un monitoraggio diffuso da quotidianoenergia.it risulta che, dopo gli aumenti decisi dall’Agip rilevati martedì scorso anche le altre compagnie hanno applicato sensibili rialzi; con la verde che in molti casi sfonda quota 1,35 euro al litro mentre il gasolio sfiora 1,20.
Dalla segreteria dell’ADICO fanno notare come “le più care in termini assoluti risultano essere la Shell (+0,015 a 1,352 euro) e la Esso vende il carburante a 1,336 euro al litro (+0,012)”.
“Sempre la solita storia che si ripete ormai quasi tutti i giorni, definita dagli economisti anelasticità che invece all’ADICO preferiscono chiamare doppia velocità” spiega Carlo Garofolini che ricorda anche come “il prezzo alla pompa incide circa per il 60% la componente fiscale, vale a dire accise e Iva”.

Daniela Ervas: Mio Fratello che guardi il mondo...

venerdì 8 gennaio 2010

IL 64% teme di più la disoccupazione anzichè la microcriminalità

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8 gennaio 2010 11:19
ADICO: il 64% teme di più la disoccupazione anzichè la microcriminalità

“I numeri della crisi fanno sempre più paura ed impressione se stimiamo le ora di cassa integrazione autorizzate dall’Inps nel 2009” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Nel solo anno appena trascorso le ore di cassa integrazione usufruite dai lavoratori sono state 918 milioni pari a una crescita del 311,4% rispetto ai 223 milioni del 2008.
A dispetto di chi afferma che la fase acuta sembra superata “mi pare che i numeri confermino piuttosto uno scenario pesante ed oscuro. Se poi consideriamo i giovani che risultano essere ancora precari, oserei dire da fantascienza”, afferma il presidente dell’ADICO che specifica nella nota: “sette giovani su dieci, entrano nel mercato del lavoro da precari. E senza alcuna distinzione in base al titolo di studio, anche da un punto di vista retributivo".
Da un’indagine no-line effettuata dalla segreteria dell’ADICO in questi giorni, è emerso che "su un campione di 800 persone il 64% delle teme di più la disoccupazione che non la microcriminalità".

IL 20% degli inquilini non pagano le spese condominiali

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7 gennaio 2010 11:33
ADICO: il 20% degli inquilini non pagano le spese condominiali

Anche se gli analisti economici continuano ripetere che siamo alla fine del tunnel, “le famiglie italiane sono sempre più in profondo rosso, tant’è che dopo aver tagliato le spese superflue risultano in continuo aumento i padroni di casa che non pagano le spese di condominio” avverte il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
“Da quello che rileviamo dalla nostra rete sul territorio, la morosità congenita che di solito si aggira fra il 10-15% per condominio da metà 2008 sta aumentando e ora sfiora il 20%”, ha spiegato Umberto Anitori, segretario nazionale Anaci (ovvero l’associazione degli amministratori di condominio).
“Quello che ci viene segnalato come sintomo più evidente – ha sottolineato Anitori – e’ che mentre precedentemente l’incasso della quota mensile avveniva immediatamente, ovvero se la rata scadeva il 5 entro il 10 c’era un incasso pari al 60% dell’importo globale, oggi questo si e’ notevolmente abbassato ed e’ difficile arrivare al 35-40%. Il 60% della riscossione si riesce a raggiungere solo entro la fine del mese”.
Dalla segreteria dell’ADICO spiegano che in questi casi la normativa prevede “il ricorso al giudice obbligatorio per legge, come stabilito dall’art. 1130 del codice civile secondo cui gli amministratori sono tenuti a riscuotere i contributi e a erogare le spese per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell’edificio e l’esercizio dei servizi comuni e qualora non riuscissero a incassare in tempo utile, possono procedere per via giudiziaria nei confronti del singolo condomino”.
Una decisione che passa per la messa in mora e per l’ottenimento del decreto ingiuntivo dal giudice di pace che porta al pignoramento dell’immobile.
Per evitare che ciò accada il presidente dell’ADICO suggerisce “di mettersi d’accordo per concedere una dilazione di pagamento, soprattutto se si tratta, come in questo periodo, di difficoltà economiche contingenti” anche perché spiega nella nota “in base alla sentenza 9148 dello scorso marzo, la Cassazione ha stabilito che la responsabilità dei singoli condomini per le obbligazioni assunte dal condominio verso terzi non ha natura solidale. Cosi, chi risulta sempre regolare con i pagamenti condominiali non rischia più nulla se c’e’ qualcuno che fa il furbo e non paga ed in caso di morosità nei confronti di fornitori, solo il debitore rischia il pignoramento e deve pagare tutte le eventuali spese aggiuntive”.

Daniela Ervas: Chiusura concerto RnR arena 19/09/2009

mercoledì 6 gennaio 2010

L'inflazione più bassa degli ultimi 50 anni

5 gennaio 2010 14:23
ADICO: l'inflazione più bassa degli ultimi 50 anni

Le stime preliminari dell’Istat parlano di un’inflazione la più bassa registrata negli ultimi cinquant’anni secondo cui nell’anno appena concluso l’indice dei prezzi al consumo ha subito una variazione del 0,8%. Si tratta di un record imbattuto dal 1959, quando l’inflazione fu pari a -0.4%. Secondo l’Istat, gli aumenti più significativi dell’indice si sono verificati per i capitoli bevande alcoliche e tabacchi +1,8%, ricreazione, spettacoli e cultura +0,7% e trasporti + 0,5% mentre risultano invariati i capitoli prodotti alimentari, bevande analcoliche e istruzione. Variazioni negative, per comunicazioni -0,4%, abitazione, acqua, elettricità e combustibili -0,3% e servizi ricettivi e di ristorazione -0,1%.
I maggiori incremento si sono registrati per bevande alcoliche e tabacchi + 4,4%, istruzione + 2,4%. Una variazione tendenziale negativa si riscontra nel capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili -2,3%.
“Considerata la contrazione dei consumi avuti nell’anno appena trascorso l’inflazione non è calata significativamente” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini, il dato relativo all’inflazione "va rapportato alla crisi economica che sta attraversando il nostro paese, che ha prodotto una diminuzione dei consumi senza precedenti storici".

Indagine sui saldi

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6 gennaio 2010 12:48
ADICO: indagine sui saldi

Da un’indagine effettuata dall’ADICO, relativa all’andamento dei saldi di questi giorni, è emerso che il 43% del campione monitorato ha approfittato degli sconti di questi giorni per fare acquisti, che un ulteriore 28% dei soggetti ne approfitterà per farlo nelle prossime settimane, mentre al restante 29% non interessa al momento fare acquisti particolari.
Del 43% delle persone che hanno approfittato fare acquisti, risulta che il 59% sono femmine, il 41% maschi. Un dato curioso che emerge dall’indagine ADICO, riferito al 41% dei maschi che hanno fatto acquisti, il 61% è stato accompagnato dalla moglie, mamma, sorella, o amici.
Per quanto riguarda la fascia d’età riferita al 43% dei soggetti che hanno approfittato degli sconti di questi giorni per fare acquisti, risulta: 35% fino ai 30 anni; 44% dai 30 ai 40 anni; 21% restanti..
Sempre secondo l’indagine dell’ADICO, risulta che il 28% del campione, (su un campione generale del 100% di chi ha acquistato) ha approfittato dei saldi per comprare prodotti per bambini.
A fare la parte del leone, come sempre è stato l’abbigliamento 58%, calzature 22%, intimo 8%, biancheria per la casa 7%, accessori 5%.
Da ultimo il valore della cifra spesa: il 68% ha speso una cifra compresa tra i 100 ed i 300 euro, il 20% oltre i 300 euro, il 12% inferiore le 100 euro.

lunedì 4 gennaio 2010

Moduli di detrazione 55% disponibili on-line

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4 gennaio 2010 13:12
ADICO: moduli di detrazione 55% disponibili on-line

A partire da oggi, le domande per ottenere le agevolazioni fiscali, concernenti gli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti che andranno a migliorare l’efficienza energetica della propria casa attraverso la sostituzione di finestre, infissi, pavimenti o impianti di climatizzazione o l’installazione di pannelli solari, potranno esser effettuate solamente per via telematica.
“L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, predisposto il software che dall’inizio di questo nuovo anno potrà essere utilizzato per poter presentare la richiesta di detrazione del 55%” fa presente la segreteria dell’ADICO.
Si tratta di “un incentivo fiscale che può interessare tutte le famiglie che vogliono realizzare interventi di riqualificazione della propria casa volti a risparmiare sulle bollette” precisa il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che ricorda anche: “la detrazione dovrà essere ripartita obbligatoriamente in 5 anni”.
In particolare, e’ il provvedimento del 21 Dicembre 2009 a specificare le modalità di trasmissione dei dati contenuti nel modello di comunicazione riguardante le spese sostenute per i lavori che non sono stati terminati entro il 31 dicembre 2009. Con il provvedimento dell’Agenzia del 6 maggio 2009 era stato, infatti, approvato solamente il documento di comunicazione, rimandando ad un successivo atto la definizione delle tecniche da utilizzare.
Per quanto riguarda la tempistica, detto che l’intervento potrà essere inviato da oggi, e’ anche bene ricordare che le ultime comunicazioni dovranno essere inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2010, indicando le spese sostenute nel 2009.
Nessun obbligo, invece, nel caso di lavori iniziati e conclusi nel medesimo periodo d’imposta, ossia nell’arco del 2009, ne’ con riferimento ai periodi d’imposta in cui non sono state sostenute spese.
Non cambia nulla, infine, per quanto riguarda le modalita’ di trasmissione con l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. I contribuenti interessati a beneficiare della detrazione del 55% sono sempre tenuti a trasmettere, attraverso il sito Internet dell’ente (http://efficienzaenergetica.acs.enea.it), i dati relativi agli interventi effettuati, entro 90 giorni dalla fine dei lavori o dal collaudo.
In proposito va detto che la normativa vigente impone che entro tale periodo debba essere inviata solo una copia dell’attestato di qualificazione energetica (allegato A al “decreto edifici”) e la scheda informativa degli interventi realizzati (allegato E). Tuttavia, dal 15 agosto 2009 non e’ piu’ richiesto l’allegato A per la sostituzione di impianti termici. Inoltre, sempre questo allegato non e’ richiesto neppure per gli interventi relativi alla sostituzione di finestre in singole unita’ immobiliari e all’installazione di pannelli solari mentre la scheda informativa e’ stata semplificata ed ha preso il nome di allegato F.
Non e’ previsto che l’ENEA riscontri la documentazione inviata, ne’ in caso di invio corretto, ne’ in caso di invio incompleto, errato o non conforme. Eventuali controlli saranno a cura dell’Agenzia delle Entrate. Prova dell’avvenuto invio e’ solo la ricevuta informatica con il codice CPID (Codice Personale IDentificativo) ritornata al mittente via e-mail.

Al via la class action

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4 gennaio 2010 11:30
ADICO: al via la class action

Prima i clienti tartassati dalle banche. La commissione di massimo scoperto, abolita per legge, uscita dalla porta è rientrata dalla finestra sotto altre voci. Poi le centinaia di passeggeri lasciati a terra dalle compagnie aeree low cost My Air e Sky Europe. Quindi i pendolari di Trenitalia costretti ad arrivare in ritardi a scuola o al lavoro e a viaggiare, spesso stipati, in carrozze vecchie e sporche. Appartengono a queste categorie i promotori delle prime class action che le associazioni dei consumatori avvieranno nella nostra provincia. Il più battagliero è il segretario dell’Adico. «Finalmente per la nostra associazione si apre una nuova interessante prospettiva – spiega Carlo Garofolini.- Quella di recitare una parte da protagonisti anche in sede processuale a tutela dei consumatori». Il «materiale» su cui lavorare già c’è. «Abbiamo decine d i segnalazioni da parte di pendolari inferociti contro Trenitalia – continua Garofolini – Siamo stati in prima fila dall’inizio nella vicenda MyAir: passeggeri da diverse province d’Italia si sono rivolti a noi per chiedere tutela. Stesso discorso per Sky Europe (la compagnia low cost che garantiva i collegamenti tra l’aeroporto di Treviso e Budapest-Bratislava prima, Treviso-Praga fino al settembre scorso, ndr)». E poi c’è la vicenda dei T-red e del 10 per cento sulla Tia (tariffa d’igiene ambientale) applicato da Veritas. «Abbiamo distribuito gratuitamente migliaia di moduli ai cittadini – ricorda Garofolini – Ricontatteremo tutti e illustreremo le possibilità che ora vengono riconosciute». La class action, azione collettiva, consente ai cittadini che si ritengono danneggiati da un’azienda di intraprendere una causa legale i cui effetti avranno valore non solo per il singolo o l’associazione, ma per tutti i promotori.
Ultimo, non irrilevante, ostacolo: l’azione può essere esercitata soltanto per illeciti commessi dopo il 16 agosto 2009. «E questo mette fuori gioco gli automobilisti intrappolati nel maxi-ingorgo del Passante» lamenta Garofolini. (m.sca.)

Mr Prezzi convoca i produttori di pasta per sospetti cartelli sui prezzi

@ @ Weblog
3 gennaio 2010 22:55
ADICO: Mr Prezzi convocazione I produttori di pasta per sospetti cartelli sui prezzi

Il Garante per la Sorveglianza dei prezzi Roberto Sambuco, signor Prezzi, ha convocato per il 19 gennaio I produttori di pasta italiana per Ricevere chiarimenti su "La formazione della congruità del prezzo al dettaglio della pasta Rispetto a Quelli all'ingrosso e della materia prima" .
"Ricordo che i pastai Sono stati già multati dall'Antitrust con l'accusa di fare cartello" Il presidente ricorda dell'ADICO, Carlo Garofolini, "in CUI sono Emerse problematiche sull'andamento dei prezzi della pasta".
I dati sul tavolo di Mr prezzi indicano Che Nell'ottobre 2006 - Secondo Quanto riportato da una recente inchiesta del Corriere della Sera - il frumento duro costava 0,15 euro, un chiodo di semola semilavorato 0,27 euro, un chiodo di pasta 1 , 18 euro. A fine novembre 2009 i prezzi Erano aumentati rispettivamente del 4,2% per il frumento (a 18 cent), del 7,1% per la semola (a 31 cent), del 39,7% per la pasta (a 1,65 euro).
"Nell'ultimo anno non si comprende come il prezzo della pasta SIA sceso solo del 4,7% Rispetto ad ottobre 2008 con il frumento e semola Che ha registrato Nello stesso contrazioni del Periodo -30,5 e -26,6%" denuncia Il Presidente dell'ADICO.
Dalla segreteria dell'ADICO Inoltre fanno presente che "recentemente l'Antitrust, su segnalazione anche delle Associazioni dei Consumatori, alla fine dello scorso febbraio ha multato 22 società per un totale di 12 milioni, una multa Che il Tar del Lazio ha confermato in ottobre . E 'di dicembre poi il blitz organizzato Dalla Procura di Roma, Che ha Avviato Un'indagine sui rincari e il 15 dicembre ha inviato la Guardia di Finanza anche Nelle sedi di cinque big della pasta (Barilla, Garofalo, Divella, De Cecco e Amato) per sequestrare documenti ".

sabato 2 gennaio 2010

Ivana Spagna - Il Cerchio Della Vita 25.12.09

Acquistare in sicurezza con le "carte" durante i saldi

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1 gennaio 2010 11:26
ADICO: acquistare in sicurezza con le "carte" durante i saldi

Saranno la maggioranza degli italiani ad utilizzare la “moneta di plastica” per effettuare i pagamenti della merce durante i saldi; fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO.
”Grazie alle carte di pagamento, non solo si aumenta la sicurezza, ma e’ anche possibile rateizzare le spese (nel caso delle revolving) o posticipare l’accredito dell’importo da pagare di circa un mese (nel caso delle carte di credito)”, spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
E’ bene sapere che anche nel periodo di saldi, “un negoziante non può rifiutare il pagamento con carta di credito o Bancomat, qualora esponga con delle vetrofanie sulle porte o sulle vetrine il logo che attesta l’accettazione dei suddetti mezzi di pagamento” avverte il presidente dell’ADICO, che aggiunge: “se il negoziante si opponesse al pagamento, il consumatore può segnalare il fatto alla società emittente della carta, riferirlo anche alla Polizia Municipale, alla segreteria dell’ADICO”.
Ecco alcuni consigli realizzati dall’ADICO per salvaguardare il consumatore nei pagamenti con le “carte” durante i saldi.

a.. Il negoziante non può mai aumentare i prezzi per i pagamenti effettuati con la carta di credito, spiegando che ci sono delle spese di gestione.
b.. Le ricevute del Bancomat o della carta di credito hanno lo stesso valore dello scontrino fiscale e possono essere mostrate al commerciante nel caso in cui si decidesse di effettuare il cambio merce o si volesse far valere il diritto di garanzia.
c.. Tutto quello che si acquista e’ coperto dalla garanzia europea che dura due anni e viene certificata proprio dallo scontrino. E’, quindi, importante conservarlo per un eventuale sostituzione in caso di prodotto difettoso entro il termine di due mesi dalla data in cui e’ stato scoperto il vizio.

GIRL IN THE ICON!!!!

Aumenta il prezzo del gas da riscaldamento

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30 dicembre 2009 00:21
ADICO: aumenta il prezzo del gas da riscaldamento

Dopo un anno di ribassi le tariffe del gas tornano a crescere. Dal primo gennaio i prezzi aumenteranno infatti del 2,8%. In calo, invece, le tariffe di riferimento per l’energia elettrica: -2,2% per il primo trimestre 2010. Lo ha stabilito l’Autorità per l’energia e il gas.
I rialzi delle quotazioni internazionali degli idrocarburi – spiega l’Autorità in una nota – avrebbero comportato un incremento del 3,2% per il gas; tale incremento, tuttavia, è stato in parte compensato da diminuzioni delle componenti tariffarie di trasporto e distribuzione gas, decise dall’Autorità.
Ciò ha consentito di contenere l’aumento complessivo al 2,8% e la maggiore spesa a 26 euro su base annua. Per quanto riguarda invece la spesa media della famiglia tipo per l’elettricità, con gli adeguamenti di oggi si ridurrà di circa 10 euro su base annua.
Nel complesso, quindi, la spesa media delle famiglie per gas ed elettricità, nei primi tre mesi del 2010, segnerà un +1,1% rispetto all’ultimo trimestre 2009, con un incremento totale di 16 euro su base annua. Rispetto al primo trimestre 2009 resta una diminuzione della spesa dell’11% circa.
“Per le famiglie che versano in particolari disagi economici o numerose restano validi i benefici derivati dal bonus gas e dal bonus elettrico. Tali benefici permettono di ottenere uno sconto del 15% sulle bollette del gas e del 20% su quelle dell’elettricità circa al netto delle imposte” ricorda il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini “ottenendo riduzioni fino a circa 350 euro”.

Continuano le brutte notizie per gli automobilisti italiani

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30 dicembre 2009 16:09
ADICO: continuano le brutte notizie per gli automobilisti italiani

“Continuano le brutte, notizie per gli automobilisti italiani. Dopo i rialzi che si registrano in queste ore su tutta la rete dei carburanti, a rincarare dalla mezzanotte ci sono anche le tariffe autostradali” avverte il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
A deciderlo i ministeri per le Infrastrutture e per l’Economia che ieri hanno approvato con decreto gli aumenti proposti dall’Anas per 21 concessionarie autostradali.
Ecco nel dettaglio i singoli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale che cambiano a seconda della concessionaria coinvolta, in base agli impegni assunti per nuovi investimenti e manutenzione della rete.
Gli aumenti sono del 2,4% per Autostrade per l’Italia, la concessionaria (gruppo Atlantia) che gestisce la principale rete autostradale italiana con il 53% della viabilità nazionale per un percorso di 1.100 chilometri (tra cui l’Autostrada A1, la A4 Milano-Brescia, l’Autostrada del Sole A14).
Incrementi che sono comprensivi di una quota pari a 3 millesimi di euro a chilometro per il traffico leggero e a 9 millesimi di euro per il traffico pesante che andranno nelle casse dell’Anas. L’ente guidato da Pietro Ciucci dovrebbe così incassare quest’anno un importo complessivo ben inferiore a 300 milioni di euro, contro i 330 milioni registrati nel 2009.
Rincari che si collocano al di sotto della media, calcolando che per l’Aiscat (l’associazione delle concessionarie) l’incremento per tutto il settore è pari al 2,75%, in calo rispetto allo scorso anno quando la media è risultata pari al 3,47%.
Per le altre società i rincari sono così distribuiti: Ativa +6,23%; Autostrada del Brennero +1,60%; Brescia-Padova +6,56%; Centropadane +0,74%; CISA +1,76%; Fiori S.p.A. +1,15%; Milano Serravalle Milano Tangenziali +1,41%; Tangenziale di Napoli +2,17%; Rav +0,94%; Salt +1,50%; Sat +2,11%; Autostrade Meridionali +1,43%; Satap tronco A4: Novara Est-Milano 15,83% e Torino-Novara Est +15,29%; Satap tronco A21 +9,70%; Sav (Autostrada +1,36% e Raccordo Gran S. Bernardo +1,04%); Sitaf +2,35%; Torino-Savona +1,47%; Strada dei Parchi +4,78%.
Non sono stati, invece, riconosciuti incrementi tariffari per il Consorzio per le Autostrade Siciliane (Messina-Catania e Messina-Palermo), per Autovie Venete S.p.A. e per Asti-Cuneo.
In controtendenza, infine, le tariffe di pedaggio della società Cav: sono state ridotte, rispettivamente, del 1% per l’A4 Venezia-Padova tangenziale ovest di Mestre e raccordo con aeroporto Marco Polo, e del 1,18% per il Passante di Mestre.