sabato 28 novembre 2009

Telefonare ed inviare sms costerà meno

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28 novembre 2009 17:30
ADICO: telefonare ed inviare sms costerà meno

Gli sms non costeranno più di 13,2 centesimi l’uno e la tariffazione delle telefonate sarà calcolata a secondi per chi lo richiederà. Questa la risposta, infatti, di Tim, Vodafone, H3g e Wind all’Authority per le Tlc che aveva sollecitato gli operatori di telefonia mobile a intervenire su questi due temi per venire incontro alle richieste dei consumatori.
Il Consiglio dell’Agcom ha, quindi, preso atto delle proposte ricevute che verranno offerte ai clienti entro gennaio 2010. Ciascun operatore, spiega una nota, proporrà poi in maniera differente la propria offerta: alcuni adeguando i piani tariffari, altri offrendo la migrazione gratuita a nuovi piani coerenti con il regolamento comunitario.
È il requisito minimo di trasparenza che l’Agcom aveva chiesto agli operatori del settore. Si tratta dell’applicazione di un principio che – si legge ancora – prima di essere giuridico, è di buon senso, tale cioè da garantire che il cittadino italiano non sia posto in alcuni casi in una paradossale situazione di svantaggio rispetto a chi spedisce gli sms dall’estero. L’ Agcom ha anche deciso l’avvio di una consultazione pubblica sulla spesa della telefonia mobile, per contrastare il fenomeno degli addebiti poco chiari particolarmente costosi nei servizi in mobilità, come chiavette e telefonini avanzati.
“In Europa inviare un sms costa mediamente 7,5 centesimi; addirittura in Danimarca 3 centesimi” denunciano dalla segreteria dell’ADICO.
Ad alimentare la polemica il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che in una nota “si augura che l’ Agcom riveda le decisioni prevedendo di far abbassare il tetto a meno di 10 centesimi, soprattutto in considerazione del fatto che per gli operatori l’sms è una tecnologia a costo zero”.

Dal 5 dicembre addio alla marca di bollo

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27 novembre 2009 17:34
ADICO: dal 5 dicembre addio alla marca di bollo

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Excerpt: Dal prossimo 5 dicembre addio alla vecchia marca da bollo cartacea. Un contrassegno telematico sostituirà, in modo stabile e definitivo i foglietti bollati per cambiali recanti l’importo dell’imposta assolta in lire-euro e in euro e le marche da bollo per cambiali, il cui valore e’ espresso in lire, in lire-euro e in euro. “Chi ne fosse, quindi, ancora in possesso deve affrettarsi a smaltire le eventuali scorte prima della data citata”ricordano dalla segreteria dell’ADICO . “A decretare il fuori corso di tutti i titoli recanti l’importo dell’imposta assolta e’ stato il provvedimento del ministero dell’Economia e delle Finanze dello scorso 26 maggio…

venerdì 27 novembre 2009

ADICO: il 22,8% degli italiani ha problemi economici con la spesa alimentare

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26 novembre 2009 19:23
ADICO: il 22,8% degli italiani ha problemi economici con la spesa alimentare

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Excerpt: Continua la crisi economica e non mancano mai nuovi dati e nuove indagini su come e quanto spendono gli italiani per la spesa di tutti i giorni, in particolar modo per i classici prodotti di prima necessità. Proprio oggi – 26 novembre 2009 – si è tenuta a Roma la quinta edizione del convegno annuale Salute e Alimentazione, organizzato da Somedia. Tra i dati meno confortanti, quello del 22.8% degli italiani (15 punti in più rispetto al dato dello scorso anno) che ha problemi economici con la spesa alimentare proprio a causa della crisi economica. Si rinuncia sempre più spesso…

giovedì 26 novembre 2009

ADICO: sei favorevole o contrario privatizzare l'acqua?

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25 novembre 2009 18:01
ADICO: sei favorevole o contrario privatizzare l'acqua?

“Il governo ha chiesto il voto sul decreto "salva infrazioni comunitarie" denominato "decreto Ronchi". Nel testo c’è il divieto per i comuni di assegnare in concessione a società pubbliche determinati servizi pubblici compresi quelli idrici. Dovranno andare a gare con la partecipazione dei privati. Il capitale pubblico dovrà scendere sotto il 30%. Sei d’accordo?”
Seleziona una preferenza: “SI” o “NO” e cicca sulla funzione “vote”; appariranno le preferenze dei votanti ed il pc si disabiliterà non permettendo effettuare una seconda scelta.
Nei prossimi giorni verranno resi noti i risultati definitivi.
Il sondaggio lo trovi nella home page del sito dell’ADICO, all’indirizzo internet: www.associazionedifesaconsumatori.it

ADICO: Garante, faro su carte di credito

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25 novembre 2009 18:27
ADICO: Garante, faro su carte di credito

(ANSA) – ROMA, 24 NOV – L’autorita’ Garante apre una linea di attenzione sulle carte di credito, sull’uso dei dati e su come vengono protette le informazioni. Lo ha detto il presidente dell’Autorita’ garante per i dati personali, Francesco Pizzetti. L’obiettivo delle attività ispettive e di controllo ha spiegato Pizzetti, e’ ”assicurarsi che non ci siano, in particolare per le carte di credito e i bancomat, fenomeni di profilazione del cliente e sulle sue tendenze di acquisto.

mercoledì 25 novembre 2009

Aumenta il popolo dei senza lavoro

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24 novembre 2009 21:03
ADICO: aumenta il popolo dei senza lavoro

I danni da recessione sono pesanti. “Mentre dalla finanza arrivano deboli segnali di ripresa, i posti di lavoro continuano a sparire” denuncia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Nella sua 21ma edizione il rapporto sull’occupazione in Europa, elaborato dalla Commissione Ue, rivela che a metà 2009 sono stati persi qualcosa come 4,3 milioni di posti rispetto allo stesso periodo del 2008, con forti perdite nell’industria e nelle costruzioni.
“Tutti i paesi membri dell’Ue hanno pagato un pesante pedaggio. A conti fatti a settembre scorso il tasso di disoccupazione Ue è arrivato al 9,2% con una crescita del 2,5% rispetto ai dati di un anno prima, portando il totale dei senza lavoro alla cifra pesantissima di 22,1 milioni di persone senza impiego, con una crescita di qualcosa come 6,1 milioni di persone” fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO.
Il rapporto sottolinea che se da una parte l’aumento dei senza lavoro ha colpito tutti i paesi, in alcuni i fenomeno è stato particolarmente pesante, raddoppiando in Irlanda e Spagna, triplicando addirittura nei Paesi Baltici. Dall’altra ci sono paesi come Austria e Olanda dove il fenomeno è stato decisamente contenuto.
A pagare la crisi, spiega l’Ue, gli uomini più delle donne, non facendo altro che riflettere settori dove la presenza maschile è decisamente più alta. Molto colpiti i giovani, le persone con un basso profilo professionale, gli immigrati o ancora quelli con contratti a tempo determinato, che di solito sono quelli più esposti alle variazioni del mercato del lavoro.

martedì 24 novembre 2009

Portafoglio vuoto già a metà mese

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24 novembre 2009 11:56
ADICO: portafoglio vuoto già a metà mese

(ANSA) – ROMA, 23 NOV – Altro che crisi della 4/a settimana: si comincia a tagliare sui consumi fin dal 16 del mese. E’ quanto risulta da una ricerca di Gfk Eurisko. Dalla ricerca emerge che le famiglie rivedono sempre di piu’ le strategie di acquisto ma senza ‘tragiche rinunce’: la parola chiave e’ diventata ‘pianificazione’. Lo scontrino medio della spesa, infatti, si riduce gradualmente con il passare delle settimane: la forbice tra le spese dei primi giorni del mese e quelle dell’ultima settimana raggiunge i 30 euro.
“Famiglie sempre più in difficoltà, con il portafoglio vuoto già a metà mese, con la sola alternativa di tirare la cinghia di fronte ad una crisi che viene vista lunga e destinata a peggiorare” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
“La netta percezione delle famiglie italiane sulla gravità della situazione richiama l’assoluta necessità di interventi immediati e forti”, commenta Carlo lanciando un appello: “non sprechiamo l’occasione del Natale per sostenere i redditi bassi e la domanda interna. Proprio il Natale può essere invece il trampolino di lancio per restituire fiducia all’economia ed alle famiglie e per cominciare ad accorciare i tempi della crisi”.

IL fisco risucchia la metà dello stipendio

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23 novembre 2009 19:00
ADICO: il fisco risucchia la metà dello stipendio

Secondo il calcolo effettuato dall’Istituto di ricerca di Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, illustrati dal presidente nazionale della categoria, Claudio Siciliotti, nel corso della sua relazione alla seconda assemblea nazionale dei Commercialisti, la pressione fiscale reale in Italia, considerato anche il nero dell’economia italiana, e’ del 50,6%.
“Il che equivale a dire che per ogni euro guadagnato la metà se ne va in tasse” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Un dato che viene calcolato comprendendo anche la quota stimata dall’Istat di economia sommersa. Ma a pagare le tasse sono, evidentemente, quelli che “sommersi” non sono. E se si toglie quella componente reale, ma invisibile al fisco dal Pil reale, la percentuale che si ottiene e’ ben superiore al 42,8% delle stime ufficiali.
“Un valore, quella dell’oltre cinquanta per cento, che pone l’Italia al primo posto della classifica europea dei Paesi più esosi, superando anche paesi come la Danimarca (49,2%), la Svezia (47,6%) e il Belgio (45,9%)” fa sapere il presidente dell’ADICO che aggiunge nella nota: “Paesi che, tuttavia, garantiscono ai propri cittadini ben altri standard di servizi e di welfare, rispetto a quelli su cui possono contare i contribuenti italiani”.
“Con una pressione fiscale di questo tipo e un debito pubblico al 115% sul Pil – ha affermato Siciliotti – questo Paese può soltanto vivere alla giornata.
"E’ tempo di un fisco leggero con sanzioni pesanti. Da una dozzina di anni a questa parte, la politica fiscale italiana e’ stata invece sostanzialmente orientata verso un fisco sempre più pesante con sanzioni sempre più leggere. Con gli effetti che oggi constatiamo in termini di sommerso ed evasione” conclude Carlo Garofolini.

domenica 22 novembre 2009

Gocce di Memoria di Giorgia -

IL 43% aventi diritto non conosce la Social Card

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22 novembre 2009 11:19
ADICO: il 43% aventi diritto non conosce la Social Card

Ad un anno esatto dall’entrata in vigore della social card sono state accolte solo 627mila richieste e circa 450mila sono i beneficiari attuali di fronte a una previsione governativa di un milione e 300mila persone.
”La colpa del fallimento sono molteplici; dalle procedure di accesso troppo rigide e strette, a coloro che hanno deciso di non richiederla perché si vergognano di esibirla in pubblico definendola una dichiarazione ufficiale del proprio status di socialmente indigente” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Da un’indagine dell’ADICO, risulta che “il 43% dei potenziali aventi diritto la social card è un oggetto tanto misterioso da non farne neppure richiesta”.
Dall’ADICO spiegano che “la carta vale 40 euro al mese; viene carica bimestralmente; ne possono fare richiesta pensionati e coppie con figli al di sotto dei tre anni, con un reddito inferiore a 6mila euro l’anno o a 8mila se si ha un’età pari o superiore a 70 anni; avere un Isee inferiore a 6mila euro; non essere intestatario di più di una utenza elettrica e del gas; non essere proprietario di più di un autoveicolo; non detenere una quota superiore al 10% di immobili non a uso abitativo”.
Gran parte delle carte sono andate al Sud Italia, con la Sicilia a farla da campione; altre regioni quali il Veneto sono state penalizzate perché molti anziani pur avendo limiti di reddito sotto i seimila euro risultano avere per esempio una cantina.
Carlo Garofolini fa sapere in una nota “che in Veneto a gennaio 2009 sono state rilasciate solo 12mila carte, contro le 100mila della Campania” e aggiunge che “sarebbe stato più semplice e più dignitoso mettere i soldi direttamente nelle pensioni degli anziani”.

sabato 21 novembre 2009

presentata la "guida pratica" alimentare per le aziende

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21 novembre 2009 12:18
ADICO: presentata la "guida pratica" alimentare per le aziende

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Excerpt: Ieri, presso la sede di Confindustria Verona è stato presentato il “quaderno” curato da Aicq (Associazione Italiana Cultura Qualità), SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva) e ordine dei tecnologi. Scopo dell’iniziativa, che ha visto la partecipazione straordinaria anche dell’ADICO, è capire quanto tempo un prodotto alimentare confezionato si conserva e mantiene le caratteristiche di sicurezza e soprattutto, come si determina la shelf life, letteralmente la “vita di scaffale” di un alimento. “E’ proprio sulla qualità che si gioca futuro di questo importante settore produttivo del nostro Paese, fermo restando che dietro una sana alimentazione deve esserci necessariamente una sana e forte agricoltura”…

Giustiza lenta: 750 euro di risarcimento danni per i primi tre anni di ritardo

Seguendo i parametri della Corte europea per i diritti dell'uomo, la Cassazione italiana ha fissato in una sentenza i paletti per la determinazione del risarcimento dovuto dallo Stato in caso di processi lenti. Per i primi tre anni di ritardo la cifra di riferimento e' di 750 euro, e poi 1.100 euro per ogni anni successivo.-

Continuerà ad aumentare la disoccupazione

ROMA – La disoccupazione italiana salira’ all’8,5% nel 2010 e all’8,7% nel 2011: e’ quanto prevede l’Ocse nell’economic Outlook. Quest’anno, secondo l’Organizzazione internazionale, la quota dei senza lavoro passera’ dal 6,8% al 7,6%.
Il Pil italiano calera’ del 4,8% quest’anno per poi tornare a crescere dell’1,1% il prossimo e dell’1,5% nel 2011. E’ la stima dell’Ocse nell’Economic Outlook. In Italia, afferma l’Ocse, l’attivita’ ha ripreso nel terzo trimestre, con il miglioramento delle condizioni finanziarie che ha ”aiutato a ricostituire la fiducia e spingere la domanda interna”. Ma secondo l’Organizzazione ‘’sia il timing sia la forza della ripresa sono incerte”.
Salira’ – secondo l’organizzazione – il debito pubblico italiano che nel 2011 sarà al 120% con un deficit che restera’ sopra il 5%. Pur tuttavia – si legge – il deficit supererà il 5% e il debito salira’ di quasi 10 punti percentuali nel 2009 al 115% entro fine anno”, precisa l’Organizzazione che stima il deficit a quota 5,5% quest’anno, 5,4% il prossimo e 5,1% nel 2011. ”Sforzi significativi di consolidamento fiscale saranno dunque necessari dal 2011 in poi, quando la crescita riprenderà”’.
L’Ocse invita poi l’Italia a considerare lo scudo fiscale una misura eccezionale. In Italia, si legge, ”c’e’ stato un miglioramento dell’adesione agli obblighi tributari e minor ricorso alle misure una tantum negli ultimi anni e gli sforzi contro l’evasione continuano”. Tuttavia, secondo l’Ocse, l’introduzione dello scudo fiscale ”dovrebbe esser visto dai contribuenti come una misura eccezionale” perche’ ”altrimenti i contribuenti potrebbero concludete che ulteriori amnistie fiscali sono probabili”.
“In questo quadro economico aumentano sempre più le famiglie che arrancano. La povertà assoluta colpisce ormai quasi tre milioni di persone, circa il 4,9% della popolazione. Un fenomeno che investe soprattutto il Sud e le famiglie numerose e monoreddito. A questo anche lo scoraggiamento; diventa, infatti, sempre più ampia l’area di chi si non cerca più lavoro; i normali posti di lavoro vengono sostituiti da contratti instabili”, spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.

venerdì 20 novembre 2009

L'Authority contro le clausole vessatorie

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19 novembre 2009 18:58
ADICO: l'Authority contro le clausole vessatorie

Nel 2008, il settore delle carte di credito revolving è aumentato del 7% con ben 14,6 milioni di tesserine in circolazione. Un boom senza precedenti, dal momento che già nei primi sei mesi di quest’anno si è verificato un ulteriore incremento di queste carte +2,9%.
“Si tratta di una comodità che concede una boccata d’ossigeno alle famiglie che devono fare i conti con la crisi della quarta settimana che consentono al titolare di ottenere un prestito che non è tenuto a ripagare completamente al primo estratto conto, ma che può rimborsare nel tempo e con flessibilità” fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO.
“Una funzione che però si paga a carissimo prezzo” denuncia in una nota il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini tanto che è proprio il presidente dell’Autorità, Antonio Catricalà, ad evidenziare l’ingiusto addebito al risparmiatore di spese per la gestione del conto, sia per l’assicurazione sia per altre spese non dovute.
Catricalà bacchetta, quindi, le banche sui conflitti di interesse, sui costi non trasparenti che penalizzano i clienti e sul Taeg applicato ai finanziamenti che, tuttavia, non comprende poi tutte le spese sostenute dagli utenti.
Pratiche giudicate scorrette dall’Authority perché creano “confusione nei contratti di finanziamenti al consumo finalizzato”. Per il garante, infatti, gli operatori non impartiscono un’informazione adeguata sul fatto che utilizzando una carta revolving, i consumatori richiedono un vero e proprio prestito, su cui sono previsti oneri economici aggiuntivi rispetto. Inoltre, per Catricalà, si assiste anche alla commercializzazione di carte sponsorizzate da importanti società senza che venga indicata chiaramente la loro natura revolving.
“Comportamenti che hanno portato l’Authority a irrogare sanzioni per sei milioni di euro agli operatori del settore e a sollecitare una revisione del sistema sanzionatorio. L’Agcm, in particolare, ha concluso nel 2008 e 2009 circa quaranta procedimenti, con riferimento a messaggi pubblicitari diffusi a mezzo stampa e/o volantini pubblicitari” fa sapere il presidente dell’ADICO.
La richiesta del garante è, quindi, chiara: “garantire al consumatore un corredo informativo chiaro in merito agli elementi cruciali per la sua scelta economica. L’operatore deve aver cura di chiarire le esatte modalità di finanziamento offerto e i suoi costi effettivi, ha sottolineato Catricalà. La stipula di un rapporto di finanziamento non può mai conseguire come effetto implicito l’adesione a un’offerta commerciale che non renda palese e completa l’informazione”.
Ma la disamina del garante è andata anche oltre, spigando che sarebbe anche necessario applicare “una sorta di dichiarazione di nullità ex legge delle clausole contrattuali conseguenti a pratiche scorrette, così da disincentivare maggiormente le imprese dal comportarsi non in buona fede”.
Catricalà ha, infine, ricordato che l’Italia sta per recepire la direttiva comunitaria 2008/48/CE, relativa ai contratti di credito ai consumatori. Per questo l’Autorità chiede di continuare ad occuparsi di difesa dei consumatori in parallelo con la Banca d’Italia che vigila sulla stabilità e sull’efficienza del sistema creditizio.

giovedì 19 novembre 2009

Manifestazione Omega Agile Eutelia - Di Pietro

Canzone per il Popolo delle Agende Rosse

Canzone per il Popolo delle Agende Rosse

Contrari alla merceficazione dell'acqua

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18 novembre 2009 18:14
ADICO: contrari alla merceficazione dell'acqua

Blindato dal voto di fiducia, il decreto legge già approvato dal Senato che prevede la privatizzazione di una serie di servizi pubblici non ha più ostacoli davanti a sé. E, se verrà approvato in via definitiva entro il 24 novembre, il bene naturale più prezioso, l’acqua, non sarà più distribuita e pagata ai gestori pubblici. Il decreto Ronchi liberalizzerebbe, infatti, il settore idrico in Italia. Un business di più di 5 miliardi di euro l’anno.
La riforma prevede che entro il 2011 decadano tutte le aziende pubbliche che non abbiano ceduto almeno il 30% del capitale a soggetti privati.
Diverso il discorso per quanto riguarda le società quotate che hanno tre anni in più per adeguarsi a patto che abbiano almeno il 40% di quota di partecipazione pubblica al 30 giugno 2013, quota che scende al 30% al 2015.
Il provvedimento rende anche obbligatorio il ricorso a gare per l’affidamento dei servizi e di fatto abolisce l’assegnazione diretta a società prevalentemente pubbliche o controllate.
“Questa legge comporterà un immediato aumento delle tariffe per i consumatori”, tuona il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che conclude: “con questo provvedimento l’Italia unico caso in Europa, mercifica un bene essenziale alla vita di ogni essere vivente e consegna alle regole del mercato e del profitto la gestione di un diritto umano universale”.

mercoledì 18 novembre 2009

Ingiustificati gli aumenti di prezzo

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17 novembre 2009 18:20
ADICO: ingiustificati gli aumenti di prezzo

Dall’ultima rilevazione Istat nel mese di ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha registrato una crescita dello 0,3% rispetto allo stesso mese di un anno fa e dello 0,1% rispetto al mese di settembre.
“E’ grave che in questa situazione non si registri alcuna diminuzione dei prezzi dei prodotti soprattutto alimentari, che, anzi, sono in crescita dello 0,1%” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
In questa situazione “i prodotti alimentari dovrebbero registrare un andamento completamente inverso, alla luce, della contrazione dei consumi e delle forti diminuzioni dei costi all’origine dei prodotti alimentari” continua il presidente dell’ADICO.
“Ad oggi non sono ancora registrati diminuzioni per i principali prodotti di largo consumo, quali pane, pasta, latte, frutta e ortaggi”denunciano dalla segreteria dell’ADICO.
Per rilanciare i consumi l’ADICO propone la “detassare la tredicesima mensilità; anticipare i saldi; un sostegno per lavoratori precari allontanati dal ciclo produttivo e disoccupati; sgravi fiscali alle imprese che assumono”.

Privatizzare l'acqua "un affare" a discapito dei cittadini

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17 novembre 2009 18:43
ADICO: privatizzare l'acqua "un affare" a discapito dei cittadini

ROMA – Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sul ‘decreto Ronchi’, già approvato dal Senato e il cui ‘cuore’ è la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l’acqua. Lo ha annunciato nell’Aula di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito.
La votazione si terrà domani alle 16. Le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 15 e saranno trasmesse in diretta tv. La conferenza dei capi gruppo di Montecitorio ha stabilito che dopo la votazione, intorno alle 18,30 e fino alle 21,30 verranno esaminati e votati gli ordini del giorno al testo. Giovedì mattina, dalle 9, si terranno le dichiarazioni di voto finali, che verranno trasmesse in diretta televisiva dalle 12. Il voto finale sul provvedimento è previsto per le 13.
Con questa legge ”pochi grandi gruppi faranno affari d’oro a discapito dei cittadini che subiranno l’aumento delle tariffe dell’acqua”, tuona il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che insiste “l’acqua è un bene dell’umanità, una risorsa fondamentale, perciò non deve andare in mano ai privati”.

martedì 17 novembre 2009

Banca a portata di mause

Quasi una famiglia su 2 paga bollette, effettua bonifici, consulta il conto corrente tramite Internet, Phone e Mobile banking.
“Non si tratta solo di comodità, evitando cosi code allo sportello, ma anche di risparmiare rispetto al normale conto corrente” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Ad oggi, dall’Osservatorio e-Committee dell’Associazione bancaria italiana, sono oltre 14,5 milioni, con un incremento dell’8,6% nel 2008 rispetto all’anno precedente, i conto correnti abilitati ad almeno uno dei canali alternativi allo sportello tradizionale.
L’operazione più cliccata risulta essere la consultazione dell’estratto conto con tre accessi alla settimana; al secondo posto, invece, si piazzano i bonifici (42, 6 milioni di operazioni per un valore complessivo di oltre 81,3 miliardi di euro); al terzo i pagamenti online con oltre 23,8 milioni di operazioni; successivamente le ricariche del cellulare (oltre 15,2 milioni) e quelle delle carte prepagate (2,7 milioni).
Capitolo a parte per il Phone banking. I conti abilitati sono 9,3 milioni, pari al 31% del totale dei conti correnti delle famiglie con oltre 40,6 milioni di contatti. Nella gran parte dei casi, il cliente usa il telefono per chiedere informazioni sul proprio conto corrente o sull’attività di trading. Nel 2008, via telefono sono state fatte circa 700 mila operazioni in borsa per un valore complessivo di circa 4 miliardi di euro e quasi 80 mila pagamenti, il 50% in più rispetto al 2007.
I servizi più diffusi via cellulare sono le richieste di informazioni (circa 8 milioni, quasi 500 mila delle quali relative alle operazioni di trading) e quelli cosiddetti “di allerta” (oltre 19 milioni).
Infine, il trading ondine. Nel 2008, i conti abilitati alla compravendita di titoli via Internet hanno superato i 4 milioni, con un aumento del 22% rispetto al 2007. E, nonostante la crisi sui mercati azionari che ha determinato una significativa contrazione dei conti, tuttavia le operazioni di investimento sono complessivamente aumentate, passando da 14 milioni nel 2007 a oltre 19 milioni del 2008.

domenica 15 novembre 2009

Vessatori gli interessi delle carte revolving

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14 novembre 2009 18:46
ADICO: vessatori gli interessi delle carte revolving

Le revolving, famose tesserine che prevedono gli stessi servizi di una carta credito, stanno registrando un vero boom: a fine 2008 erano ben 14,6 milioni quelle in circolazione in Italia, in ulteriore aumento +2,9% nei primi sei mesi di quest’anno.
Il funzionamento della revolving, fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO, “si basa sul principio che il titolare della carta ottiene un prestito che non e’ tenuto a ripagare completamente al primo estratto conto, ma lo può rimborsare nel tempo e con flessibilità; una funzione che consente di fare spese prima di avere avuto accreditato lo stipendio, ma di poter pagare dopo averlo incassato”.
Per il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini “il prezzo imposto per questa rateizzazione è elevatissimo”; conferma arrivata in questi giorni anche dalla Banca d’Italia.
Secondo le rilevazioni di Via Nazionale, il tasso di interesse operato dalle banche nelle revolving supera, infatti, il 17%, collocandosi sopra la media europea.
Dalla segreteria dell’ADICO alcuni consigli prima di sottoscrivere una carta revolving:

a.. considerare il tasso annuo nominale (Tan) e il tasso annuo effettivo globale (Taeg). Il primo viene utilizzato per calcolare, a partire dall’ammontare finanziato e dalla durata del prestito, la quota interesse che il debitore dovrà corrispondere al finanziatore. Il secondo esprime il costo effettivo di un prestito personale, tenendo conto anche delle spese, della periodicità delle rate e della durata.
b.. Altre voci da tenere a mente sono le spese annuali e quelle di incasso rata.
c.. La quota associativa annuale e il costo di invio dell’estratto conto.
“Alcuni consumatori che si sono rivolti all’ADICO, si sono visti addebitare penali fino al 30% per ritardo nei pagamenti” fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO.

venerdì 13 novembre 2009

Detassare le tredicesime ed Irap per chi assume a tempo indeterminato

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13 novembre 2009 10:31
ADICO: detassare le tredicesime ed Irap per chi assume a tempo indeterminato

Il peggio è passato, ma i segnali di ripresa sono ancora deboli. Alla fine dell’anno in Italia si conteranno, infatti, quasi 20 mila negozi in meno e 130 mila lavoratori del commercio saranno lasciati a casa. Una crisi profonda con delle aspettative che, tuttavia, fortunatamente migliorano e con le stime per consumi e Pil riviste in lieve rialzo. Così Confcommercio commenta il quadro che emerge dalla ricerca “Il commercio dentro la recessione”.
Ma l’Ufficio studi della Confederazione Generale Italiana delle Imprese mostra anche uno spaccato dalle tinte chiaro-scure, quando analizza il rapporto tra le famiglie e i consumi.
In tempi di crisi, infatti, si sono stravolti questi valori.
“Gli italiani, consumano sempre meno, le uscite fisse sono sempre più salate e la fatidica fine del mese fa più paura” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Dalla segreteria dell’ADICO si fanno due conti e si scopre che “tra affitti, rate del mutuo, bollette, servizi bancari, l’assicurazione obbligatoria, sfuma il 43% del reddito familiare”.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha giudicato molto negativo il dato: “Tra il 2000 e il 2008 i consumi pro-capite sono cresciuti in media di appena lo 0,5% l’anno, mentre ormai le spese obbligate assorbono circa il quaranta per cento della spesa complessiva”.
“Per rilanciare i consumi e dare respiro alle famiglie servono sgravi fiscali, quali la detassazione della tredicesima per i dipendenti ed il taglio dell’Irap per le imprese che assumono a contratto indeterminato” sostiene Carlo Garofolini, “utilizzando i proventi dello scudo fiscale”.

ADICO: T-red, dopo 4 secondi multa confermata

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13 novembre 2009 10:58
ADICO: T-red, dopo 4 secondi multa confermata

Per chi ha passato il t-red di Mogliano 4 secondo dopo che è scattato il rosso, non c’è più speranza di vedersi rimborsati i soldi della multa e di riavere i punti persi della patente. E’ questa la linea adottata dai Giudici di Pace di Treviso che valuta i ricorsi presentati dei tanti automobilisti mestrini caduti nella trappola del semaforo truccato. «I Giudici stanno seguendo una linea comune – spiega Andrea Campi, legale dell’Adico di Venezia, associazione alla quale si sono rivolti 300 automobilisti imbrogliati dal t-red – Se la foto indica che il passaggio è avvenuto oltre i 4 secondi dal rosso, allora è inutile presentare ricorso. Se invece il passaggio è avvenuto entro quel tempo, allora il giudice riconosce la validità dell’azione». Lo scandalo t-red è scoppiato ancora qualche tempo fa. In questo tipo di semaforo il ross o scatta immediatamente dopo l’arancione. A Mogliano sono tantissimi i mestrini caduti nel tranello. In circa 300 si sono rivolti all’Adico. «Per chi ha già pagato, non c’è molto da fare, se non attendere che a livello nazionale lo strumento venga definito illegittimo – continua Campi – Purtroppo trequarti di quelli che si sono rivolti a noi hanno appunto già onorato la sanzione. Fra chi non ha pagato, invece, più di qualcuno ha ottenuto dal Giudice il rimborso dei soldi e la restituzione dei punti tolti dalla patente».

giovedì 12 novembre 2009

Sono il 26% le famiglie indebitate

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12 novembre 2009 08:50
Sono il 26% le famiglie indebitate

Le famiglie italiane che hanno contratto un finanziamento rappresentano circa il 26% con un valore medio del debito per famiglia di circa 10 mila euro. Con un boom nel 2008 del credito passato al 61%, contro il precedente 55%.
E’ una fotografia dalla tinte chiaro-scure quella scattata dal direttore generale dell’Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini, nel corso di un’audizione alla commissione Finanze della Camera sul credito al consumo.
“Ma la comparazione di questi dati non può far emergere uno spaccato reale, dal momento che solo negli ultimi anni nel BelPaese e’ iniziata la corsa all’indebitamento, al contrario di quanto accaduto nel resto d’Europa” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
“Analizzando, i dati si scopre che il fenomeno del credito al consumo ha registrato in questo decennio una tendenza in costante crescita passando da circa 46 miliardi di euro di fine 2002 a oltre 109 miliardi a giugno 2009, con una crescita pari a +137%” fanno notare dalla segreteria dell’ADICO.
Ma il motivo principale dell’indebitamento resta uno: l’acquisto di casa. Dei 382,1 miliardi di euro erogati fino allo scorso agosto, il 62,8% e’ stato destinato ai mutui, per un ammontare delle consistenze pari a circa 239,9 miliardi di euro. Segue il 10,3% rivolto ai prestiti personali (39,4 miliardi di euro), l’11,2% all’acquisto di beni come l’auto o gli elettrodomestici per circa 42,7 miliardi di euro, il 2,6% e’ poi costituito dalla cessione del quinto dello stipendio o pensione, (9,8 miliardi di euro), il 4,6% dalle carte di credito revolving (per circa 17,5 miliardi di euro) e l’8,6% da altri prestiti.
“Una corsa, quella dell’indebitamento, che rischia tuttavia di trasformarsi in un boomerang se non supportata da una buona dose di cultura finanziaria” avverte il presidente dell’ ADICO.

mercoledì 11 novembre 2009

Class Action finte. Il sistema clerico-fascista dell'Italia cerca di modernizzarsi

La finta class action per i disservizi della Pubblica Amministrazione non smette di stupire. Gia' e' ridicolo aver chiamato class action un'azione di rivalsa collettiva dove il riconosciuto colpevole deve solo rimettere a posto le cose e non pagare danni (1)... ma al peggio non c'e' mai limite. E alla creativita' dei nostri ministri/legislatori si aggiunge quella delle corporazioni: nel consociativismo non esiste l'interesse dei singoli ma quello di varie associazioni che si vuol far credere siano una sorta di ramificazione dei singoli ma che, invece, sono solo corporazioni, cioe' portatrice di interessi specifici che per affermare non si guarda al tutto ma solo al particolare. Nella fattispecie e' l'Anci, associazione nazionale Comuni d'Italia che, tramite il Sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, in sede di Conferenza unificata ha presentato un emendamento che parte da questa logica: come potranno i Sindaci ottemperare agli standard qualitativi fissati nelle carte dei servizi se devono fare i conti con le strettoie del patto di stabilita'? Quindi se la qualita' dei servizi erogati e' scadente per i “vincoli in materia di contenimento e riduzione della spesa pubblica”, il cittadino-utente potra' limitarsi solo a diffidare la Pubblica Amministrazione sperando di ottenere un miglioramento del servizio. Ma, non solo verrebbe a mancare la pretesa della finta class action di ripristino dei disservizi, ma e' stata concepita anche una diffida finta: nel codice civile se ad una diffida il diffidato non ottempera, il diffidante prosegue in giudizio... qui no, ci si limita a tirare le orecchie.
Una beffa doppia:
- i cosi' tanto sbandierati nuovi e piu' efficaci metodi di rivalsa dei diritti degli utenti sono in realta' limitazioni ai metodi gia' esistenti;
- si garantisce meglio l'impunita' di chi amministra il potere e, grazie al potere della specifica corporazione, si consolida la continuita'.
Quando si dice che nel nostro Paese ci sia stato solo un grande regime innovativo che ha marchiato e continua a marchiare il metodo e la pratica amministrativa e legislativa, il fascismo, si fa solo opera di lettura storica: i fasci littori erano un modello di organizzazione societaria ed economica e continuano ad esserlo. Un metodo che si incrocia con quel clericalismo che, quando ci sono sentenze che rimettono in discussione il potere del Vaticano, anche chi ci governa fa solo opera di delegittimazione di chi tanto ha osato -vedi sentenza Strasburgo sul crocifisso (2).
Il clerico-fascismo e' un sistema che si e' fatto anche regime e a cui tutta l'economia e l'organizzazione dello Stato si modella. Un sistema “macchiettistico” che contraddistingue il nostro Paese in ambito internazionale, rendendoci inaffidabili e che, in patria, significa: immobilismo, finte riforme, preservazione del potere, affermazioni delle corporazioni, furti di liberta', cittadini come sudditi.

Liguria: furto e danneggiamenti alla sede regionale dell'ADICO

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11 novembre 2009 10:34
Liguria: furto e danneggiamenti alla sede regionale dell'ADICO

Assalto, con furto alla sede regionale Ligure dell’associazione ADICO sita in Corso Nazionale 144 a La Spezia.
Una o più persone si sono introdotte negli uffici di notte impossessandosi di pochi spiccioli che hanno trovato, delle attrezzature istallate, di documenti .
Solo nella mattina del 28 Ottobre, alla consueta apertura della segreteria regionale, ci si è resi conto che qualcuno aveva forzato la serratura ed introdotti furtivamente nei locali.
Immediatamente è stato dato l’allarme; sul luogo è intervenuta una pattuglia della Polizia, dopodichè il presidente regionale Livio Grazzini ha sporto denuncia. Sull’episodio sta indagando da Digos.
"Nasce spontaneo il dubbio che possa trattarsi di un furto su commissione o comunque di un atto di intimidazione nei confronti di un’associazione che, nella sua quotidiana lotta contro i soprusi e le illegalità, certo non può definirsi priva di nemici.“ dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.

Per nove italiani su dieci siamo lontani dalla ripresa

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11 novembre 2009 11:49
Per nove italiani su dieci siamo lontani dalla ripresa



Per nove italiani su dieci la recessione appare come un fenomeno "ancora lontano dalla fine".
Solo l’11% della popolazione crede che la fase più acuta sia davvero alle spalle, mentre l’87% mentre il 2% non vuole esprimersi. E’ quanto emerge dall’indagine dell’Ispo commissionata da Confesercenti sull’opinione e atteggiamenti degli italiani sulla crisi economica.
Una famiglia su tre teme dover intaccare i risparmi, quattro famiglie su cinque hanno adottato strategie di risparmio più stringenti; il 40% ammette di rinunciare, "da più di un anno", a qualche bene di largo consumo (alimentari, detersivi); il 62% dichiara di approfittare, da oltre un anno di promozioni e offerte speciali.
“Le scelte di acquisto non sono dettate unicamente dal contenimento dei consumi, ma anche da nuove logiche di razionalizzazione della spesa, più attente e selettive” spiega il presidente dell’ADICO.
Dalla ricerca emerge anche che gli italiani "nutrono sempre maggiori timori per la situazione economica del paese": la quota di chi si dichiara ‘molto’ o ‘abbastanza’ preoccupato è arrivata al 93%, in crescita del 5% rispetto a maggio con le istituzioni, sia politiche che economiche, che “non stanno facendo abbastanza per aiutare le famiglie" per due italiani su tre.

martedì 10 novembre 2009

Nel 2009 aumenta del 110% la rateizzazione dei tributi

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10 novembre 2009 14:27
Nel 2009 aumenta del 110% la rateizzazione dei tributi

In periodo di crisi sempre più contribuenti decidono di dilazionare il pagamento delle cartelle esattoriali.
“Si tratta di multe non pagate, tasse non onorate, arretrati di affitti che vanno a sommarsi alle rate del mutuo, dell’auto o del dentista da pagare”, fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO che “vanno a pesare sui bilanci della famiglie”.
Per il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini “in tempo di crisi e’ una richiesta che rappresenta un termometro sociale molto preoccupante”.
Nei primi 10 mesi dell’anno sono state 367.800 le pratiche che hanno ottenuto l’ok per la rateizzazione del pagamento, con un incremento del 110% rispetto alle 174.400 di fine 2008. Il che equivale a dire che Equitalia, la societa’ incaricata per la riscossione coatta dei tributi, ha visto raddoppiare il numero dei contribuenti che non riescono a saldare il proprio debito.
Le rateizzazioni, spiega Carlo Garofolini, “vengono concesse solo alle imprese e alle famiglie che riescono a dimostrare di essere in effettiva difficoltà economica”.
“Equitalia può concedere la dilazione del pagamento delle somme iscritte a ruolo fino a un massimo di 72 rate mensili nelle ipotesi di temporanea situazione di obiettiva difficoltà. Inoltre, per le rateizzazioni di somme superiori a 50 mila euro non e’ più necessario presentare garanzie, come fideiussioni bancarie o polizza fideiussorie.
I moduli per la richiesta, diversificati in base alla tipologia del richiedente e all’importo dovuto, si possono scaricare dal sito www.equitaliaspa.it. Bisogna, inoltre, allegare la certificazione ISEE.
Poi una volta ottenuta la rateizzazione, bisogna essere puntuali con i pagamenti: in caso di mancato rimborso della prima rata o, successivamente, di due rate, il contribuente decade dal beneficio della rateazione”.
Lazio e Campania sono le Regioni che registrano la maggior richiesta e concessione di pagamenti a rate di cartelle esattoriali. In particolare, il Lazio conquista questo triste primato vedendo salire da 51.437 alle attuali 73.040 le pratiche di rateizzazione negli ultimi dieci mesi, con un aumento del 138%. La Campania si aggiudica, invece, il secondo piazzamento con 71.288 casi, dai 21.603 registrati a fine 2008. Terzo posto la Lombardia che alle 22.138 pratiche di dicembre 2008 ha aggiunto altre 43.767 rateizzazioni, salendo cosi a quota 65.905.
La Sardegna e la Basilicata vantano il record nella concessione delle rate; la prima passa da 2.641 a 19.069 pratiche, con un incremento del 522% negli ultimi 10 mesi, la seconda da 2.012 di fine 2009 alle 7.501 del 31 ottobre, con un aumento percentuale del 173%.

lunedì 9 novembre 2009

Aeroporti italiani nei 20 piu' cari

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9 novembre 2009 15:26
Aeroporti italiani nei 20 piu' cari

(ANSA) – ROMA, 9 NOV – Nella classifica per costi medi degli aeroporti per le compagnie aeree elaborata da Assaereo, quelli italiani sono tra i primi venti. Se le piste più salate sono quelle di Liverpool (5.090 euro per singolo decollo o atterraggio), Londra, Francoforte e Parigi Cdg (3.664), Malpensa e’ poche posizioni dopo, al decimo posto (3.336 euro, 328 euro in meno di Parigi). Linate al 12/mo, Fiumicino in 16/ma posizione (2.844), preceduto dallo scalo di Bologna, cioè a metà classifica.
E dalla segreteria dell’ADICO un avvertimento: “chi pensa di usare l’auto per comodità, velocità e libertà di orari perché obbligati, per tanti è l’unico modo, sappiate che il parcheggio potrebbe risolversi in un salasso tanto da costare quasi come un altro biglietto aereo con tariffe giornaliere da 20/25 euro; settimanali da 85 /180 euro”.
“Il parcheggio automobilistico è un business per le società di gestione aeroportuale” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini; a volte “conviene considerare l’opportunità di raggiungere lo scalo in taxi o farsi accompagnare da qualche parente od amico”.

E' diventata emergenza sociale l'assegno a vuoto

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9 novembre 2009 12:45
E' diventata emergenza sociale l'assegno a vuoto

Nei primi sei mesi dell’anno sono stati annullati ben 300 mila assegni: di questi 192 mila sono stati revocati a singoli cittadini e gli altri 120 mila arrivano dalle società non finanziarie, soprattutto dalle piccole imprese private.
A renderlo noto i dati forniti dalla Banca d’Italia.
Numeri alla mano, nel periodo gennaio-settembre 2009 gli assegni scoperti hanno raggiunto un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro. Un livello imponente, in crescita del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando il valore complessivo era pari a circa 1,4 miliardi di euro.
“Oggi firmare un assegno a vuoto e’ una vera emergenza sociale. Le famiglie e le imprese, infatti, non riescono più a rispettare le scadenze” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Infatti prima della crisi “emettere un assegno scoperto era un escamotage per guadagnare qualche giorno sui pagamenti. Si era consapevoli, infatti, che sul conto corrente non c’erano i fondi, ma entro una settimana si andava in banca per coprire la mancanza, rispettando i termini di legge del protesto” spiega il presidente dell’ ADICO.
Dai dati forniti dalla Banca d’Italia emerge che le famiglie scoperte a firmare un assegno senza fondi sono state circa 63 mila per un importo medio di ogni titolo di pagamento pari a circa 3.700 euro. Una media che sale a 7 mila euro per le società non finanziarie.
Considerando, quindi, tutti gli importi degli assegni emessi a vuoto emerge che le famiglie hanno cercato di mettere in circolazione circa 714 milioni di euro che, pero’, non avevano sul conto corrente. Mentre le società non finanziarie hanno cercato di piazzare assegni scoperti per un totale di 851 milioni di euro.
Quanto alle diverse aree territoriali del Paese, secondo Bankitalia, al top di questa poco onorevole classifica si confermano il Sud e le Isole che da sole totalizzano più del 50% degli assegni scoperti nel primo semestre 2009. Nel Meridione, infatti, gli assegni a vuoto sono stati quasi 171 mila, contro i 65 mila al Centro, i 26 mila al Nord Est e i 49 mila al Nord Ovest. E sempre il Sud guida la classifica degli importi: il valore complessivo degli scoperti e’ stato pari a 790 milioni di euro, in crescita rispetto ai 638 milioni di euro del secondo semestre 2008. Praticamente quanto Centro e Nord messi assieme: 179 milioni di euro nel Nord Est, 269 milioni di euro nel Nord Ovest e 325 milioni di euro nell’Italia centrale.
Dalla segreteria dell’ADICO ricordano “che se un assegno non viene pagato al momento della presentazione, non e’ più possibile liquidare il solo importo dell’assegno. Per evitare l’iscrizione nell’Archivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento (Cai) e le altre conseguenze sanzionatorie, occorre pagare anche una penale del 10% dell’importo non coperto, interessi ed eventuali spese per il protesto o per la contestazione equivalente (oneri accessori)”.

Antonio Di Pietro:Chi non rispetta il programma? Se ne vada

L’Italia dei Valori non sta vivendo nessuna scissione, né è affetta da “correntismo”, per quanto ci sperino i giornali ed i nostri avversari.

E’ invece vero che è finita la “fase fluida” dove ognuno, nonostante il pensiero del partito fosse più che noto, votava ora per l’acqua pubblica ora per quella privata. Ora il partito ha un programma chiaro che traccia una linea di demarcazione tra chi vuole seguire un pensiero politico e chi cerca una “casacca per coltivare il proprio orticello”.

L’Italia dei Valori non ha avuto nessuna “deriva populista” nell’ultimo periodo, come hanno dichiarato alcuni doppiogiochisti, ha semplicemente dialogato con i lavoratori, i cassaintegrati e le maestranze rimaste oramai orfane di interlocutori politici, impegnati a dibattere sulla loro giustizia e sulle ronde.
Chi si opporrà a questa apertura, a quella verso la società civile, e non si atterrà al programma in 10 punti, costruito con il nostro elettorato, deve scegliere di andarsene. Trovo quindi opportuno che il parlamentare Aurelio Misiti esca al più presto, come ha annunciato, dall'Italia dei Valori. Caro Misiti, non si può sponsorizzare una politica ambientale completamente contraria ai valori che vogliamo rappresentare e che abbiamo sposato, anche dopo alcune contraddizioni e ripensamenti, atteggiamenti che ritengo facciano parte della naturale evoluzione politica di un partito.

Gli inceneritori uccidono, la soluzione è la raccolta differenziata. Le centrali nucleari sono un attentato verso la popolazione ed una fesseria economica, le energie rinnovabili sono il futuro. Loiero è impresentabile e Callipo è il candidato che IDV appoggerà alle prossime elezioni regionali in Calabria. Tralascio la tua frenetica sponsorizzazione del ponte di Messina, così convinta da farti etichettare come “uomo di Berlusconi in Calabria per il ponte”.

Nel rispetto di questa distanza siderale di valori e programmatica, trovo opportuno che Misiti lasci il partito per confluire nella formazione che meglio lo rappresenta, così come reputo opportuno che debba dimettersi da parlamentare perché non è con la formazione presso la quale confluirà, qualsiasi essa sia, che gli elettori lo avrebbero voluto il 14 aprile del 2008.

Scuola: un commissario per i precari

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8 novembre 2009 11:26
Scuola: un commissario per i precari

Da domani Luciano Cannerozzi sarà il commissario nominato dal Tar del Lazio accogliendo ad occuparsi dell’inserimento nelle graduatorie provinciali degli insegnanti in base al punteggio ottenuto indipendentemente dalla provincia di provenienza e non in coda privilegiando chi è già sul territorio come aveva deciso il ministero della pubblica istruzione Mariastella Gelmini.
E’ la prima volta che accade ed è solo l’inizio. Il Tar del Lazio ha accolto altri ricorsi disposti dall’Anief, l’associazione di insegnanti in prima linea in questa battaglia, e sono stati decisi altri 13 commissariamenti per inserire a pettine nelle graduatorie 7400 professori in 28 province.
Il ministero è stato condannato anche a pagare 65 mila euro di spese di lite.
I commissari agiranno, come nel primo ricorso vinto, fra un mese, se nel frattempo le graduatorie non dovessero essere state riviste. Ad essere interessati ai ricorsi potrebbero essere in 150 mila precari secondo alcune stime del sindacato.
Se il ministero facesse ancora resistenza, l’Anief tornerebbe a chiedere al Tar il rispetto della sentenza e poi si rivolgerebbe alla Corte Costituzionale. «Siamo di fronte a una Schindler-list dei precari, che pone un conflitto tra poteri dello Stato. Bisogna reclutare i docenti secondo il loro merito-punteggio e non secondo il loro certificato di nascita o di residenza. Se anche fosse approvato l’emendamento potrebbe soltanto rinviare di poco più di un anno il commissariamento del Ministero ma a costi molto più elevati per i contribuenti. Chi paga i commissari ad acta che vengono nominati dal Tar? E chi pagherà i danni ai professori?. Il ministero sta gestendo in modo del tutto dissennato questa vicenda, oltretutto con i soldi di noi contribuenti. Finire in Corte Costituzionale vuol dire dover rimborsare a chi vincerà anche lo stipendio per due anni. Ci vorrà una Finanziaria intera per pagare tutti» .

sabato 7 novembre 2009

Aiuti alle famiglie: in arrivo il prestito "cicogna"

Nel piano anticrisi “un prestito cicogna” destinato alle famiglie alle prese con l’arrivo di un nuovo figlio. Si tratta di un prestito agevolato garantito di massimo cinquemila euro per ogni nuovo nato o adottato nel 2009, nel 2010 e anche nel 2011 da restituire in cinque anni.
Non si tratta di un bonus, ma di operazioni di finanziamento effettuate dalle banche che saranno garantite dal fondo per le politiche della famiglia fino ad un massimo del 75% dell’eventuale insolvenza, tramite un apposito stanziamento di 25 milioni di euro.
L’obiettivo del finanziamento e’ chiaro: agevolare le famiglie in un momento in cui devono far fronte alle più comuni spese legate alla nascita e all’assistenza dei nuovi figli. Cosi, dal 1 gennaio 2010 verranno incontro loro le banche che concederanno prestiti, a tassi particolarmente agevolati.
Le banche, in particolare, erogheranno finanziamenti fino a 5.000 euro da restituire in cinque anni a un tasso fissato al 4,80%, ovvero al 50% dell’effettivo medio.
Percentuale che scende allo 0,50% nel caso di famiglie con bambini affetti da malattie rare. Attenzione particolare e’ stata, infatti, dedicata a questi nuclei per i quali il prestito sarà assistito anche da un contributo in conto interessi, grazie a un ulteriore finanziamento di 10 milioni di euro.
“Un prestito che sostituirebbe la reintroduzione del bonus-bebè; è palese che ricevere dallo Stato un regalo, quale il famoso bonus, non è la stessa cosa che ricevere un prestito da dover successivamente rimborsare” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini che comunque concorda con la dichiarazione del ministro Carlo Giovanardi quando dichiara: “le famiglie possono guardare con maggiore serenità alla restituzione delle rate in un Paese dove le famiglie a volte in situazioni difficili e a migliaia non hanno altre soluzioni che rivolgersi agli usurai”.
Dalla segreteria precisano che “l’adesione da parte delle banche al protocollo d’Intesa e’ comunque facoltativa e – nonostante il prestito sia a rischio pressocchè nullo per le banche – la concessione del prestito sarà valutata autonomamente dagli intermediari finanziari”.

venerdì 6 novembre 2009

La Bce lascia invariati i tassi all'1%

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6 novembre 2009 07:26
La Bce lascia invariati i tassi all'1%

Per il sesto mese consecutivo la Banca centrale Europea ha lasciato i tassi d’interesse invariati, ancorandoli così dallo scorso maggio all’1%. Fermi anche il tasso marginale all’1,75% e allo 0,25% quello che l’istituto di Francoforte pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali.
La scelta del Consiglio direttivo della Bce di non mettere mano alla politica monetaria, ricalca così quella Federal Riserve che ha confermato i tassi ad un livello vicino allo zero.
“Il costo del denaro in Eurolandia resta così al livello più basso nella storia decennale dell’euro. L’attuale minimo dovrebbe essere mantenuto fino alla seconda parte del 2010 o almeno fino a quando la ripresa non si sarà consolidata e il credito risollevato dalla peggiore crisi dopo il 1929” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Ma non mancano i problemi, proprio oggi Eurostat ha riferito di un nuovo calo dei consumi a settembre, mentre permangono ombre sul mercato del lavoro, dove sono attesi nuovi aumenti della disoccupazione.
“Va ricordato che la politica monetaria europea ha effetti concreti sulla famiglie italiane; positivi per coloro che ogni mese per esempio sono alle prese con le rate del mutuo a tasso variabile, l costo del denaro all’1% fa restare bassi i pagamenti; negativi per chi avesse deciso di parcheggiare il proprio denaro in titoli di Stato o in conti di deposito ad alto rendimento; come ad esempio i BoT con il rendimento al netto delle commissioni pari allo 0,16%”, conclude il presidente dell’ADICO.

giovedì 5 novembre 2009

Pioggia di ricorsi contro la Tia

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5 novembre 2009 14:12
Pioggia di ricorsi contro la Tia

“Più che una pioggia è una tempesta di ricorsi quella che si sta per abbattere su Veritas”, annuncia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Dalla segreteria dell’ADICO fanno sapere che “ad oggi sono oltre un migliaio i moduli distribuiti agli associati per chiedere la restituzione dell’iva non dovuta sulla tassa di igiene ambientale”, questo anche grazie attraverso l’accordo sottoscritto con il sindacato Snals di Venezia.
Per ottenere il rimborso bisogna fotocopiare le bollette degli ultimi dieci anni; compilare il modulo predisposto dall’ADICO; inviare il tutto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’Ente preposto.
“Da alcune proiezioni una famiglia media che abita in appartamento può ottenere fra i 130 e 150 euro; per i nuclei più numerosi o chi ha una casa molto grande può arrivare anche a 200 euro” spiega il presidente dell’ADICO.
Tutta la questione risale a fine estate con la sentenza n. 238 del 16 luglio 2009, pubblicata il 24 luglio 2009 che ha messo la parola fine sulla diatriba se TIA (Tassa di igiene ambientale) e TARSU (Tassa sull’asporto rifiuti solidi urbani) siano tributi o corrispettivi di un servizio.
La raccolta dei rifiuti solidi urbani, sia nella versione TIA sia nella versione TARSU, è un tributo e pertanto l’imposizione dell’Iva (aliquota ridotta del 10%) è illegittima perché non è ammissibile l’imposizione di una tassa su di una tassa.
Pertanto il comune o l’ATO a cui avete pagato la Tarsu hanno 90 giorni per rispondere alla vostra richiesta di rimborso. Se non rispondono vale il principio del “silenzio diniego”.
Potete presentare la richiesta di rimborso fino al 24 luglio 2011, ovviamente più aspettate più slittano i termini di prescrizione. In pratica entro il 2009 potete chiedere il rimborso fino al 1999, dal 2010 potete risalire al 2000 e così via.

Consumatore competente

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5 novembre 2009 07:23
Consumatore competente

E’ finita l’era del consumatore bulimico; al suo posto c’è il consumatore "competente", figlio della crisi ma anche di un rapporto più equilibrato con la società, l’ambiente e la qualità. E’ un consumatore che vuole comprare solo quello che gli serve davvero e che non vuole spendere più del necessario. A sostenerlo è l’Osservatorio sui consumi degli italiani, indagine diretta da Giampaolo Fabris, professore ordinario di Sociologia dei Consumi presso l’Università Vita-Salute S. Raffaele di Milano, basata su dati Ipsos, e presentata ieri a Roma da Consumers’ Forum, l’associazione costituita nel 1999 che riunisce imprese e associazioni consumeristiche.
Il 79,7 per cento degli intervistati dichiara di spendere meno e meglio, il 73 per cento ritiene che le confezioni dei prodotti debbano essere ridotte perché inquinano, il 70,4 per cento ritiene che nelle etichette dei prodotti debbano esserci più indicazioni utili. Dice no agli OGM il 75,6 per cento degli interpellati, mentre chiede prodotti che "non implichino un rapporto predatorio con la terra" il 92,4 per cento. Nonostante il vistoso calo generale dei consumi, infine, aumenta del 10 per cento rispetto al 2008 il consumo di prodotti biologici.
"I consumatori sono diventati più esperti, chiedono alle aziende più qualità e alle associazioni che li rappresentano più presenza – rileva Sergio Veroli, presidente di Consumers’ Forum – Il nuovo consumatore è per necessità più attento a non sprecare, al rapporto prezzo-qualità e più responsabile verso l’ambiente".
Ma è anche un consumatore progredito, che utilizza al meglio tutte le tecnologie a sua disposizione per informarsi e scegliere, rifiutando di farsi imbonire dalla pubblicità e anche dalle cosiddette offerte speciali. Scende infatti dal 51,9 al 47 per cento la percentuale di consumatori "molto attenti a sconti e offerte" e regredisce dal 46,3 al 38,5 per cento la percentuale di chi punta ai saldi per gli acquisti.
"Determinante per la nascita di questa nuova generazione di consumatori è stata la rete Internet – spiega Giampaolo Fabris – Oggi possiamo, in tempo reale, confrontare prodotti, prezzi, qualità e le opinioni degli altri consumatori nei confronti di un bene o di un servizio sul mercato".
L’indagine parla di nuovi comportamenti come il boicottaggio dei prodotti lontani da regole etiche di produzione, ma tornano anche comportamenti un tempo cari agli italiani, a cominciare dal "senso della misura". Passa dal 33,5 al 36,1 per cento la quota di chi ritiene di avere "tante cose inutili", dal 74,9 al 79,7 quella di chi pensa che sia meglio ridurre i consumi per vivere meglio, e dal 30,6 al 34,9 la percentuale di chi ritiene di avere troppi abiti.

Natalie: "Marrazzo aveva bisogno di affetto" - Affaritaliani.it

Natalie: "Marrazzo aveva bisogno di affetto" - Affaritaliani.it

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mercoledì 4 novembre 2009

Sarà più facile cambiare c/c

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4 novembre 2009 17:28
Sarà più facile cambiare c/c

“Nonostante, il processo di liberalizzazione attuato da un paio di anni per spostare il conto corrente da una banca all’altra i consumatori lamentano ancora parecchi ostacoli” fanno sapere dalla segreteria dell’ADICO.
“Una situazione comune a tanti consumatori che continuano a restare frenati da procedure complicate, mantenendo il proprio conto nello stesso istituto anche per decenni” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Una mancanza di mobilità che all’Unione Europea non è mai andata giù, così, dopo l’adozione nel dicembre 2008 da parte dell’Ebic, ovvero il Comitato europeo dell’industria bancaria, dei “Principi comuni in materia di trasferimento di conti bancari”, dal 1° novembre le disposizioni (IP/08/1841) sono state recepite anche nei singoli Stati membri dalle associazioni bancarie nazionali.
“Una grande novità, quindi, per tutti i consumatori che d’ora in avanti troveranno la strada spianata quando decideranno di trasferire il proprio conto corrente da una banca all’altra nel proprio Paese” aggiunge il presidente dell’ADICO; inoltre “gli stessi istituti bancari saranno tenuti a offrire assistenza al consumatore nel chiudere il vecchio conto e nel trasferire il saldo restante al nuovo conto”.
Così, in base ai Principi comuni in materia di trasferimento di conti bancari adottati dal settore bancario europeo alla fine dello scorso anno, se un consumatore desidera cambiare banca il nuovo istituto bancario agirà da referente principale ed offrirà la propria assistenza durante l’intero processo di trasferimento del conto corrente. Sarà questa banca a trattare con la vecchia banca, assicurando che il trasferimento dei pagamenti ricorrenti del cliente, quali addebiti diretti ed ordini permanenti, si svolga in modo non problematico e rapido.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://ec.europa.eu/internal_market/finservices-retail/mobility/baeg_en.htm

Fallimento Myair

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4 novembre 2009 07:27
Fallimento Myair

Decine e decine le persone che in questi giorni continuano a rivolgersi all’ADICO per chiedere il risarcimento dei biglietti per i voli Myair dopo aver appreso il fallimento della My Way Airlines spa, che controlla l’84,95% il vettore aereo Myair.
“Persone che in media hanno perso 300 euro per un volo mai effettuato o per un viaggio che invece essere stato di andata e ritorno si è trasformato in unica tratta” spiegano dalla segreteria dell’ADICO.
“Un risarcimento che con il fallimento della compagnia potrebbe diventare realtà” annuncia il responsabile dell’Ufficio legale dell’ADICO, avv. Andrea Campi che aggiunge. “lo stato di insolvenza apre nuove prospettive ai consumatori che si sono rivolti a noi; attendiamo la nomina del curatore fallimentare anche se ci saranno dei creditori che hanno la precedenza. Ma staremo a vedere”.
“Sul fronte vacanza sono sempre tante le segnalazioni che giungono ai nostri uffici sempre più impegnati a difendere i consumatori dai viaggi andati a male; l’importante è fotografare, documentare, raccogliere testimonianze dei disservizi e poi rivolgersi all’ADICO” conclude Carlo Garofolini.

IL regno delle municipalizzate continua a produrre danni

Il regno delle municipalizzate continua a produrre danni. Si tratta di societa' che hanno come principali azionisti i Comuni, costituite allo scopo di erogare servizi (spesso in monopolio) tramite strutture giuridiche private, come le spa, ritenute piu' efficienti. Purtroppo non e' cosi'. Paradossalmente, proprio il legame tra azienda e Comune spesso e' la fonte dei problemi per i cittadini.
Il caso Pistoia. Per esemplificare di come il castello di municipalizzate puo' abbattersi rovinosamente sui cittadini, prendiamo ad esempio il Comune di Pistoia che ha meno di 90 mila abitanti e un'ottantina di partecipazioni dirette o indirette in societa' o enti, che si occupano di acqua, raccolta rifiuti, trasporti (bus, treni, aeroporti), teatro, finanziamenti alle imprese e tanto altro ancora.
La partecipata. Fiore all'occhiello del sistema Pistoia e' Publiservizi, di cui il Comune possiede il 26%. Publiservizi a sua volta controlla Publiambiente, la societa' che gestisce il ciclo dei rifiuti a Pistoia e altri Comuni. Per questo riscuote anche la tassa sui rifiuti ed e' l'interfaccia dei cittadini per tutte le comunicazioni: variazioni di residenza, dei componenti del nucleo familiare, ecc.. In caso di omissioni o ritardi nelle comunicazioni, pero', e' il Comune che manda le multe.
Il racconto di un residente a Pistoia, uno dei circa 4 mila utenti a cui il Comune ha inviato di recente una multa di 150 euro, per presunte irregolarita' nelle comunicazioni, come un ritardo nella variazione della residenza.
Il nostro utente non e' in casa quando arriva il postino a consegnare il verbale. Come indicato nell'avviso, si reca al Comune "per comunicazioni urgenti"; personalmente, non e' ammessa la delega. Nell'apposito ufficio si mette in coda, con altri utenti in analoga situazione. Ritirato l'atto, scopre che per informazioni e chiarimenti occorre recarsi alla sede di Publiambiente. La coda negli uffici della partecipata del Comune e' anche maggiore. Arrivato il proprio turno, la buona notizia. Il verbale non e' da pagare, e' stato emesso a causa di un errore nel codice fiscale. Nessun documento attestante l'annullamento viene pero' rilasciato. Tutto a posto? Macche': giorni dopo telefona il Comune: deve pagare, ha comunicato in ritardo la variazione di residenza.
Il paradosso. Un cittadino quando cambia residenza va in Comune, contestualmente deve contattare una societa' dello stesso comune (Publiambiente) per dire: io ora risiedo in questa via a questo numero, mandami i bollettini per pagare la tassa sulla spazzatura. Un'operazione ridondante, visto che il Comune, oltre ad essere socio, ha una sorta di contratto con la municipalizzata, a cui potrebbe trasmettere direttamente i dati. Non dovrebbe essere difficile, visto che da anni ormai tutti i Comuni italiani informano il ministero delle Infrastrutture del cambio residenza, cosi' da modificare il dato anche sulla patente di guida. Operazione impossibile, invece, tra Comune di Pistoia e Publiambiente. L'incomunicabilita' prosegue anche in caso di presunta infrazione, quando (come abbiamo visto) a fronte di un "non deve piu' pagare" da parte di Publiambiente, c'e' un "deve pagare" da parte del Comune.
Il retorico ragionamento. Ci chiediamo: qual e' il valore aggiunto per il cittadino che sia una societa' pubblica a pulirgli le strade o a far arrivare a casa l'acqua? Il modo di agire della societa' pistoiese in cosa si differenzia da quello cialtrone e truffaldino delle tante societa' private? In poche parole, che differenza c'e' tra l'essere vessati dalla municipalizzata del nostro 'caro' Comune oppure da Telecom Italia, Sky Italia, Fastweb, Banca Intesa, Tele2-Vodafone, Banca Unicredit, Mediaset Premium, Sorgenia?
A chi conviene mantenere in aria il castello delle municipalizzate? A tutti … i politici, di destra e di manca, che non hanno fatto nessuna riforma perche' i servizi pubblici locali siano affidati dopo una regolare gara. Piu' o meno tutti i Comuni preferiscono affidare i lavori alle societa' 'di casa', che spesso sono oggetto di spartizione partitica. E finche' c'e' anche questa roba da spartire questi partiti avranno lunga vita, alle spalle di cittadini, utenti e contribuenti. Tutti noi.

martedì 3 novembre 2009

Benzina: margini su carburanti sopra media due anni

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3 novembre 2009 17:59
Benzina: margini su carburanti sopra media due anni

Margini ancora molto elevati sui prezzi dei carburanti: nonostante il leggero recupero delle quotazioni internazionali di benzina e diesel, per entrambi i carburanti si rileva un eccesso di 2 centesimi rispetto alla media degli ultimi due anni. Lo rileva Quotidiano Energia fornendo i prezzi di riferimento quotidiano dei carburanti.
In particolare, dopo l’ultima tornata di rialzi che ha interessato i listini di benzina e diesel, dal consueto monitoraggio non emergono ulteriori ritocchi all’insù da parte delle compagnie. Ad oggi, dunque, Shell si conferma l’unico marchio oltre quota 1,33 euro/litro sulla verde mentre tutti gli altri si posizionano nel range di 1,32-1,33 euro/litro. Quanto al gasolio, tre compagnie si collocano oltre la soglia di 1,17, mentre tutte le altre si mantengono al di sotto di tale livello per una manciata di millesimi.
Nel citare i margini elevati sui prezzi dei carburanti Quotidiano Energia fa riferimento al margine lordo, la differenza cioé tra prezzo di vendita al netto delle tasse e il costo della materia prima (Platts Cif Med). Il margine è "lordo" in quanto va depurato di tutta una serie di voci di costo dedotte le quali si arriva al margine netto che varia da azienda ad azienda in funzione delle rispettive strutture di costo. Le principali voci di costo sono la remunerazione del gestore (circa 4,5 cent/lt), i costi distribuzione primaria e secondaria, la commercializzazione, gli ammortamenti, oneri finanziari, e tutti gli altri costi.

In tempo di crisi si risparmia anche a tavola

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3 novembre 2009 12:39
In tempo di crisi si risparmia anche a tavola

La crisi economica continua a sortire i suoi effetti, in particolare sulle famiglie che devono fare fronte alla contrazione dei salari e alla disoccupazione.
“E così anche i consumi alimentari restano al palo, con gli acquisti alimentari delle famiglie italiane che rimangono frenati” spiega il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Le previsioni della Cia-Confederazione italiana agricoltori prevede che quest’anno ci sarà una sostanziale stabilità in quantità rispetto al 2008.
La tendenza al ristagno – avverte la Cia- si è riscontrata, d’altra parte, in tutti i primi nove mesi dell’anno.
“Dall’indagine una conferma: il consumatore appare cauto e, sebbene non riduca i volumi acquistati, aumenta il ricorso alle promozioni e agli acquisti effettuati presso i canali più convenienti, come i discount” evidenzia il presidente dell’ADICO.
Per fare un esempio, dal quadro emerge che quattro famiglie su dieci hanno tagliato drasticamente la spesa alimentare. Il 60 per cento ha addirittura cambiato menù, mentre il 35 per cento è stato costretto ad optare per prodotti di qualità inferiore.
Per mangiare, comunque, si continua a spendere di più al Centro e al Sud che al Nord. Nel contesto dei “tagli” alimentari, si riscontra che -segnala la Cia- il 40 per cento delle famiglie italiane ha ridotto gli acquisti di carne, in particolare quella bovina, il 38 per cento quelli di pane, il 36 per cento quelli di olio d’oliva e il 35 per cento quelli di vino.
Sul fronte dei canali di vendita, alla stabilità degli acquisti effettuati presso supermercati, ipermercati e dettaglio tradizionale, ha fatto riscontro una crescita delle vendite di discount e liberi servizi e una contrazione presso gli altri punti vendita. I discount in particolare presentano aumenti di poco inferiori ai dieci punti percentuali, comprensibili in periodi di congiuntura sfavorevole come quello che sta interessando l’economia mondiale ormai da un paio di anni.

lunedì 2 novembre 2009

sospendere il mutuo può costare oltre 5 mila euro

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“Con il Piano Famiglie, sospendere le rate del mutuo può costare oltre 5 mila euro” dichiara il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini.
Il “Piano Famiglie” prevede la sospensione per un anno delle rate del mutuo a coloro che si trovano in gravi difficoltà economiche, hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione “purchè in regola con i pagamenti da almeno dodici mesi e avere al massimo una sola rata di arretrato” spiegano dalla segreteria dell’ADICO.
A fare due conti ci ha provato Progetica su un mutuo ventennale di 100.000 euro a tasso fisso stipulato nell’ottobre 2004: gli interessi maturati risulterebbero pari a 5.117 euro.
“Sarà il confronto tra l’Abi con le associazioni dei consumatori a stabilire come verranno recuperati dalla banca gli interessi maturati durante la sospensione delle rate” spiega il presidente dell’ADICO, il quale si augura poter includere nel pacchetto “il blocco delle rate sia dei prestiti personali che del credito al consumo”

domenica 1 novembre 2009

Prestazioni sanitarie: un patrimonio della nostra civiltà.

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31 ottobre 2009 23:53
Prestazioni sanitarie: un patrimonio della nostra civiltÃ

Da Capri Emma Marcegaglia presidente di Confindustria un "invito per varare
un grande taglio della spesa pubblica improduttiva e recuperare cosi almeno
15 miliardi per ridurre l'Irap".
Non si fa attendere la replica del presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini
"niente tagli alla sanità; nessuna manovra che riduca i servizi per chi sta
male" che aggiunge poi "è necessario salvaguardare il principio dell'universalità
delle prestazioni, perché il servizio sanitario è ormai un patrimonio
acquisito della nostra civiltà".
Dalla segreteria dell'ADICO infine fanno sapere che "la nostra sanità mostra
un livello di spesa inferiore al 6% del Pil, contro una media superiore all'8%
negli altri Paesi europei".
Ai tagli proposti da Brunetta nel bilancio pubblico da destinarli al sistema
delle imprese, "sarebbe ora destinare risorse all'arma della polizia i dei
carabinieri, manca personale, mezzi ed attrezzature per garantire la
sicurezza del cittadino, al contrario di quelle impegnate per scortare i
ministri come lui. Ormai in terraferma non ci sono più volanti" conclude
nella nota Carlo Garofolini.