mercoledì 11 ottobre 2017

QUESTA E' VERA CIVILTÀ..NON LA PORCHERIA CHE ABBIAMO IN ITALIA.

Mentre in Italia giacciono in Parlamento proposte di legge mai discusse, nel resto d'Europa sono in vigore forme di sostegno e sussidi non destinati solo ai disoccupati. Dal modello scandinavo all'esperimento francese, ecco come funzionano e quanto valgono. Ma il primato va all'Alaska (grazie al petrolio). In Brasile povertà dimezzata con il piano di Lula.
L’ultima ad entrare nel club è stata l’Ungheria, nel 2009. Tutti gli altri paesi dell’Europa a 28 (tranne Italia e Grecia) hanno adottato da tempo forme di reddito minimo garantito per consentire ai loro cittadini più deboli di vivere una vita dignitosa, così come l’Europa chiede fin dal 1992. Strumento pensato per alleviare la condizione di insicurezza di chi vive al di sotto della soglia di povertà, in caso di perdita del lavoro il reddito minimo scatta quando è scaduta l’indennità di disoccupazione (che in Italia è l’ultima tutela disponibile) e il disoccupato non ha ancora trovato un nuovo impiego. Ma nell’Ue ne beneficia anche chi non riesce a riemergere dallo stato di bisogno nonostante abbia un lavoro. Negli ultimi anni la tendenza generalizzata, secondo il rapporto The role of minimum income for social inclusion in the European Union 2007-2010 stilato dal Direttorato generale per le politiche interne del Parlamento Ue, è stata quella di razionalizzare i vari sistemi, cercando di legare più che in passato il sostegno a misure per rafforzare il mercato del lavoro in modo da creare occupazione e ridurre il numero dei beneficiari. Ma il reddito minimo continua ad assolvere alla sua funzione: quella di ultimo baluardo garantito dagli Stati contro l’indigenza.

DANIMARCA – Il modello scandinavo. Informato ai principi dell’universalismo, il sistema danese è tra i più avanzati del continente ed è basato su un pilastro principale: il Kontanthjælp, l’assistenza sociale. Il sussidio è tra i più ricchi: la base per un singolo over 25 è di 1.325 euro (escluso l’aiuto per l’affitto, che viene elargito a parte), che arrivano a 1.760 per chi ha figli. I beneficiari che non hanno inabilità al lavoro sono obbligati a cercare attivamente un’occupazione e ad accettare offerte appropriate al loro curriculum, pena la sospensione del diritto. A differenza della maggior parte degli altri paesi, il sussidio è tassabile. E se ci si assenta dal lavoro senza giustificati motivi, viene ridotto in base alle ore di assenza. Fino al febbraio 2012, poi, esisteva lo Starthjælp, letteralmente “l’indennità di avviamento ad una vita autonoma”, il cui contributo minimo era di 853 euro: il beneficio è stato abolito in un tentativo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema.

GERMANIA – Il modello centroeuropeo. In Germania lo schema di reddito minimo è basato su 3 pilastri: l’Hilfe zum Lebensunterhalt, letteralmente un “aiuto per il sostentamento“, un assegno sociale per i pensionati in condizioni di bisogno (Grundsicherung im Alter) e un sostegno ai disoccupati con ridotte capacità lavorative (Erwerbsminderung). Dal 1° gennaio 2013 il contributo di primo livello (il più alto) è di 382 euro per un singolo senza reddito. Sussidi per l’affitto e il riscaldamento vengono elargiti a parte, come le indennità integrative per i disabili, i genitori soli e le donne in gravidanza. Lo Stato pensa anche alla prole: 289 euro per ogni figlio tra i 14 e i 18 anni, 255 euro tra i 6 e i 14 anni, 224 euro da 0 a 5 anni. La durata è illimitata, con accertamenti ogni 6 mesi sui requisiti dei beneficiari, a patto che chi è abile al lavoro segua programmi di reinserimento e accetti offerte congrue alla sua formazione. Ne hanno diritto i cittadini tedeschi, gli stranieri provenienti da paesi Ue che hanno firmato il Social Security agreement e i rifugiati politici.

REGNO UNITO – Il modello anglosassone. Oltremanica il reddito minimo è garantito da un complesso sistema di sussidi basati sulla “prova dei mezzi”, la misura del reddito dei richiedenti. L’Income Support è uno schema che fornisce aiuto a chi non ha un lavoro full time (16 ore o più a settimana per il richiedente, 24 per il partner) e vive al di sotto della soglia di povertà. Il sostegno ha durata illimitata finché sussistono le condizioni per averlo e varia in base ad età, struttura della famiglia, eventuali disabilità, risorse che i beneficiari hanno a disposizione: chi ha in banca più di 16mila sterline non può accedervi e depositi superiori alle 6mila riducono l’importo del sostegno. Le cifre: i single tra i 16 e i 24 anni percepiscono 56,80 pound a settimana, gli over 24 arrivano a 71,70 (per un totale di circa 300 sterline al mese, pari a 330 euro, contro le 370 del 2007). Un aiuto dello stesso importo garantisce la Jobseeker Allowance, riservata agli iscritti nelle liste di disoccupazione: “Per riceverlo il candidato deve recarsi ogni due settimane in un Jobcenter e dimostrare che sta attivamente cercando lavoro”. Lo Stato aiuta chi ha bisogno anche a pagare l’affitto e garantisce alle famiglie assegni per il mantenimento dei figli.

FRANCIA – Esperimento di reddito modulare. A due diversi tipi di sostegno rivolti ai disoccupati, si è aggiunto nel 1988 il Revenu Minimun d’Insertion, sostituito nel giugno 2009 dal Revenu de Solidarité Active. Ne ha diritto chi risiede nel paese da più di 5 anni, ha più di 25 anni, chi è più giovane ma ha un figlio a carico o 2 anni di lavoro sul curriculum. Un singolo percepisce 460 euro mensili (in aumento dai 441 del 2007), una coppia con 2 figli 966 euro. E il sussidio, che dura 3 mesi e può essere rinnovato, aumenta con l’aumentare della prole. Perché il sostegno non si trasformi in un disincentivo al lavoro, il beneficiario deve dimostrare di cercare attivamente un’occupazione, partecipare a programmi di formazione e l’importo del beneficio è modulare: man mano che cresce il reddito da lavoro, diminuisce il sussidio, ma in questo modo il reddito disponibile aumenta.

BUONE PRATICHE

BELGIO -.Quello belga è un sistema rigido, ma generoso: 725 euro il contributo mensile per un singolo. Con l’inizio della crisi Bruxelles ha, inoltre, aumentato le tutele, adottando nel luglio 2008 per gli anni 2009-2011 l’Anti-Poverty Plan, un’ulteriore serie di misure per garantire il diritto alla salute, al lavoro, alla casa, all’energia, ai servizi pubblici. Inoltre il Belgio è tra i paesi che, con Germania e Danimarca, consentono di rifiutare un lavoro perché non congruo al proprio livello professionale senza vedersi sospeso il sussidio (idea affine a quella proposta in Italia da M5S e Sel): un meccanismo studiato per contrastare quella fascia di lavori a bassa qualificazione che prolifera in conseguenza dell’obbligo di accettare un impiego per non perdere il sostegno.

IRLANDA -.Anche quello irlandese figura tra i sistemi più generosi: 849 euro il contributo massimo per un singolo. E grazie al Back to Work Allowance nell'isola un disoccupato che intraprende un’attività lavorativa continua ad usufruire dei sussidi per diversi mesi dopo l’avvio del lavoro. Anche se si riprendono gli studi si può richiedere un sostegno al reddito grazie al Back to study Allowance. 

OLANDA -.I Paesi Bassi, invece, oltre ad avere un sistema di manica larga con singoli (617 euro il contributo mensile massimo) e famiglie (1.234 euro, sia che si tratti di coppie sposate che di coppie di fatto, con figli e senza) hanno messo a punto il Wik, una misura specifica per gli artisti, studiata per garantire una base economica a chi si dedica alla creazione artistica.

ESPERIMENTI NEL MONDO: IL REDDITO DI CITTADINANZA IN ALASKA E BRASILE.
A differenza del reddito minimo, il reddito di cittadinanza, in inglese basic income, è una forma universalistica di sostegno del reddito garantita dallo Stato a tutti i cittadini maggiorenni a prescindere dai loro averi e dalla loro disponibilità a lavorare. Secondo la Global Basic Income Foundation, l’unico paese al mondo in cui esiste un reddito di cittadinanza è l’Alaska. Dal 1982 l’Alaska Permanent Fund, nel quale confluisce almeno il 25% dei proventi dei giacimenti di petrolio e gas dello Stato, garantisce un dividendo a tutti i cittadini residenti da almeno un anno. L’importo varia in base a proventi annui del settore minerario: nel 2011 è stato di 1.174 dollari, nel 2008 aveva toccato i 2.100. E si tratta di un sostegno individuale, quindi una famiglia composta da 5 persone riceverà 5 sussidi. Il Brasile, invece, si è dotato di un basic income, la Bolsa Familia, con la legge n. 10.835/2004 promulgata dal presidente Lula l’8 gennaio 2004. In base ai dati della Banca Mondiale, in questi anni la percentuale di persone che vivevano sotto la soglia della povertà (fissata nelle parti più ricche del mondo emergente a 4 dollari al giorno) è scesa dal 42.84%, del 2003 al 27.60% del 2011. E, secondo il Ministero per lo Sviluppo Sociale, il budget per il programma sarà portato dai 10,7 miliardi di dollari del 2012 a 12,7 nel 2013.

lunedì 5 gennaio 2015

L'IMPORTANZA DI OPPORSI A QUESTO SISTEMA.

Alessandro Di Battista [M5S]

Oggi tutti i quotidiani parlano di Renzi che va a sciare a spese nostre. E' successo perché un cittadino alla Camera, Paolo Romano, 30 anni, di Asti, membro della Commissione Trasporti, si è messo a studiare delle carte.

Si è scaricato i dati del Radar del 30 dicembre, ha confrontato i codici dell'aeroporto di Firenze e di Aosta e quello relativo alla presenza del Premier sul Falcon 900. Poi ha cercato informazioni sui costi della sciata. Un'ora di Falcon costa 9000 euro al contribuente (lo stesso contribuente dissanguato da Equitalia).

Ha denunciato tutto e nelle prossime produrrà atti parlamentari al riguardo. Ha fatto il suo dovere, e l'ha fatto bene. Oggi milioni di italiani conoscono questa vicenda. Ognuno farà le sue valutazioni – ciononostante – sappiamo che il Presidente del Consiglio e famiglia sono andati in vacanza con un “aereo blu”.

Mesi fa io e Luigi Di Maio presentammo un'interrogazione parlamentare sul Patto del Nazareno. Già Roberto Fico aveva denunciato che la svendita di Rai Way (la società – controllata RAI - che gestisce la rete dove passa il segnale televisivo) fosse un regalo a Mediaset frutto dell'accordo “Renzusconi”.

Noi abbiamo sempre sospettato che il Patto nascondesse molto altro. Ci infuriammo quando il PD abbassò le pene sul reato di scambio politico-mafioso e pensammo che fosse frutto di “indicibili accordi” (FI, lo ricordo, è stata fondata da un mafioso).

Abbiamo sempre pensato che B. avrebbe barattato qualsiasi riforma costituzionale (se sono di stampo piduista ancor meglio) in cambio di un “salvacondotto”, della possibilità di essere rieletto in Parlamento dato che a suo carico pendono nuovi procedimenti giudiziari (tra i quali un processo per la corruzione dell'ex-Senatore De Gregorio) e i "privilegi della casta" gli farebbero comodo.

Ebbene, oggi si scopre che il 24 dicembre scorso, la vigilia di Natale, da Palazzo Chigi usciva una norma – probabilmente - utile a cancellare l'interdizione dai pubblici uffici del Boss di Arcore.

Senza polemica alcuna domando ai detrattori e ai critici: ma senza la presenza di cittadini nelle Istituzioni quando mai sarebbero venute a galla certe notizie (parlo del volo di Renzi)? Chi avrebbe mai fatto opposizione a questo sistema? Capite perché ci odiano così tanto? Perché un cittadino curioso e onesto come Paolo che si mette a spulciare carte su carte e scopre la ‪#‎vacanzarenziana‬ è un rompicoglioni per il sistema e chiunque disturba i potenti va neutralizzato.

C'è sempre tempo per aprire gli occhi. Io una volta votai il PD, poi mi sono disintossicato. A riveder le stelle!

sabato 13 dicembre 2014

Riforme: il governo va sotto per emendamento su senatori a vita.

È successo in commissione alla Camera nella votazione di una modifica al ddl riforme che cancella dal testo i cinque parlamentari di nomina del Capo dello Stato. A favore Sel, M5S, Lega e anche una parte della minoranza. Renzi: "Pensano di intimidirci ma non mi conoscono". E i renziani pensano al voto.

“Pensano di intimidirci”, commenta il presidente del Consiglio con i suoi, “ma non mi conoscono: credono di mandarci sotto per far vedere che esistono, anche a costo di votare con Grillo e Salvini”. La guerra di nervi tra minoranza democratica e il premier va in scena a Montecitorio. Oggi è stato approvato con 22 voti favorevoli, 20 contrari e nonostante il parere negativo delgoverno un emendamento, presentato dal deputato della minoranza Pd Giuseppe Lauricella, secondo il quale il futuroSenato dei 100 sarà composto esclusivamente da rappresentanti territoriali, senza senatori a vita di nomina presidenziale. Anche Sel e Forza Italia avevano presentato emendamenti simili che sono stati accorpati. A decidere ora sarà il voto dell’Aula e nel caso in cui questo fosse approvato, si dovrebbe tornare a Palazzo Madama e ricominciare il percorso della riforma costituzionale. “Vedremo se sarà confermato”, ha commentato il ministro Maria Elena Boschi. “Secondo me in politica all’interno di un partito non si manda mai sotto il governo e il suo capogruppo”, ha invece detto il relatore Pd Emanuele Fiano.

A favore hanno votato Sel, M5S, Lega e anche una parte della minoranza Pd. Sarebbe stato determinante il sì dell’esponente di Forza Italia Maurizio Bianconi, che si è espresso a favore dell’emendamento in dissenso dal gruppo. La modifica conferma il Senato dei 100, ma senza quelli del presidente della Repubblica. Assieme all’esponente azzurro, hanno votato diversi deputati Pd: Bindi, D’Attorre, Agostini, Lattuca, Meloni, Pollastrini, Cuperlo, Lauricella. Andrea Giorgis (Pd) si è astenuto mentre il presidente della commissione, Sisto, ha votato contro. “E’ il segnale”, ha detto il bersaniano Alfredo D’Attorre, “che sui punti che non sono centrali bisogna lasciare alla commissione la possibilità di discutere e decidere, dato che stiamo rispettando tutti il principio di non toccare i pilastri”.

“Era un emendamento minimale, tecnico, non politico. L’abbiamo presentato per affermare un principio perché se il Senato deve rappresentare le istituzioni territoriali, i senatori di nomina presidenziale cosa c’entrano? Poiché la scelta del relatore e del governo di proseguire su questa linea non è stata argomentata, abbiamo deciso di andare al voto”, ha detto il deputato democratico Enzo Lattuca a ilfattoquotidiano.it. In precedenza la minoranza Pd aveva ritirato decine di emendamenti e su questo, alla fine, visto che in fondo è una norma poco significativa il deputato aveva “consigliato” al governo e al relatore di rimettersi all’Aula in modo che il voto non fosse poi letto in senso politico, come del resto sta avvenendo.

Esulta Matteo Salvini, segretario del Caroccio: “Col voto determinante della Lega, in commissione alla Camera è stata approvata l’abolizione dei senatori a vita. Bene! E se si dimettessero anche Monti e compagni, non sarebbe male”, ha scritto su Twitter. “La soppressione dei senatori a vita è non solo una buona notizia rispetto ad un istituto di per sé anacronistico, ma è anche il superamento di una situazione anomala nella quale, senza consenso popolare, figure che avrebbero dovuto essere super partes hanno – a volte – giocato un ruolo di parte, determinando la vita politica nazionale al di là delle scelte democratiche degli elettori”, ha detto Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera. “L’approvazione dell’emendamento Lauricella oggi in Commissione Affari Costituzionali è dunque un successo del collega Bianconi, e, con lui, degli altri 17 deputati di Forza Italia che avevano (avevamo) firmato analogo emendamento soppressivo”.

Se il presidente del Consiglio reagisce con durezza, così anche i renziani che subito parlano di elezioni. A distanza di meno di due ore dal voto della commissione Affari costituzionali della Camera, a palazzo Madama i senatori renziani Stefano Collina, Andrea Marcucci e Francesco Verducci annunciano la presentazione di subemendamenti alla riforma elettorale. “L’Italicum -si legge- entra in vigore dal 1 gennaio 2016. Nel periodo transitorio dall’approvazione della legge elettorale alla sua effettiva validità, viene ripristinato il Mattarellum”. La mossa è ‘condità nella considerazione che si tratta di “una clausola che non scatterà, il governo Renzi ha bisogno di arrivare alla fine naturale della legislatura per verificare gli effetti delle riforme avviate”. Tuttavia il segnale è evidente e i senatori lo esplicitano così: “Se dobbiamo proprio prevedere una clausola di salvaguardia, crediamo che il Mattarellum risponda perfettamente ai requisiti indicati dalla Consulta ed interpreti molto meglio l’esigenza di rafforzare la governabilità del Paese”. In termini ancor più chiari il vice presidente democrat della Camera, Roberto Giachetti, twitta: “I frammenti di minoranza finalmente si uniscono. Obiettivo impallinare il governo. Con amici così a che servono i nemici? Elezioni subito”.
Ha collaborato Diego Pretini
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/10/riforme-governo-emendamento-senatori-vita/1262090/

sabato 6 dicembre 2014

Reddito di Cittadinanza.

In europa quando spunta qualche tassa questa bisogna estenderla a tutti i membri invece quando c'è qualche sgravio oppure qualche beneficio un paese può decidere arbitrariamente, siamo rimasti fra gli ultimi che non hanno un reddito di cittadinanza. In diversi paesi europei esistono già da diversi anni varie forme di reddito di base che si accompagnano ad altri interventi di sostegno al reddito;

- in Belgio, viene elargito il Minimax, una rendita mensile di 650€, rilasciata a titolo individuale, a cui può avere accesso chiunque;

- in Lussemburgo, abbiamo il Revenu Minimum Guaranti, un reddito individuale che si aggira intorno ai 1100€ e che si ottiene fino al raggiungimento di una migliore condizione economica;

- in Olanda, esiste che si accompagna a tutta una serie di sostegni per affitti, trasporti e accesso alla cultura. Esiste inoltre un'altra forma di reddito minimo di 500€, il Wik, garantito agli artisti per poter permettere loro di creare in libertà senza troppi oneri economici;

- in Austria, c'è il Sozialhilfe (letteralmente “aiuto sociale”) affiancato a diverse coperture delle utenze quali elettricità, gas e affitto ed altri aiuti economici per il cibo;

- in Norvegia, viene chiamato “reddito di esistenza” si tratta di un versamento mensile di 500€, che si integra a coperture dell'affitto e dell'elettricità;

- in Germania, esiste l'Arbeitslosengeld II, rilasciato a tutti coloro, di età compresa tra i 16 e i 65 anni, che non hanno un lavoro o appartengono a fasce di basso reddito. Si tratta di una rendita mensile di 345€;

- in Gran Bretagna, L'Income Based Jobseeker's Allowance è una rendita individuale illimitata nel tempo, che varia dai 300 ai 500€, viene garantito l'affitto e assegni familiare a chi a più figli, inoltre hanno sussidi per studiare .

- in Francia, il sussidio è di 425 euro se si è single e 638,10€ per la coppia. Se si ha un figlio danno 893 euro + 170 in più per ogni figlio.+ sussidi per affitto , utenze e studi.

- IN ITALIA, SUSSIDIO SOLO A POLITICI A VITA.